mercoledì 27 agosto 2025

Convintamente al suo fianco.


            Nel paese di Pian dei Fossi oramai non si parla d’altro. Persino la signora che va ad acquistare il pane dal fornaio si sente in dovere di esclamare: <<Ma quei Conti però, e chi se lo sarebbe aspettato da dei signori del genere un comportamento tanto vile e meschino!>>. In molti ricordano certi periodi della loro gioventù in cui sono andati a lavorare in quei filari per la vendemmia, o per qualche altra raccolta nei frutteti di proprietà della famiglia dei Tornassi. <<Paghe da fame e lavoro sodo per tutta la giornata, queste erano le direttive>>. Alcuni però dicono subito che se fosse stato ancora in vita il vecchio Conte tutto questo sicuramente non sarebbe successo, e lui per nessun motivo possibile si sarebbe macchiato di cose tanto basse. Altri già spiegano che la bramosia di soldi prima o dopo fa compiere anche degli atti scellerati, e che tutto questo scandalo adesso getta un’ombra di infamia su tutto il centro abitato vicino a quelle loro tenute. Poi c’è anche chi si lascia andare in accuse coltivate dentro di sé da tutta una vita, e che adesso sembrano aver trovato valida sponda nell’indicare nei Conti Tornassi degli aguzzini privi di scrupolo, che neppure per un attimo hanno mai pensato a fare del bene per gli abitanti di Pian dei Fossi, portando avanti solo ed esclusivamente i propri interessi. Naturalmente c’è anche chi, timidamente, cerca di opporre al pensiero corrente una qualche difesa per l’operato di quella famiglia, ma presto viene redarguito e ridotto al silenzio.

            Nella vecchia osteria e nella piazza che si apre di fronte a lei, già si cerca comunque di superare le voci di popolo, e qualcuno inizia a spiegare a voce alta di “giustizia che deve fare il proprio corso”, e anche di “momento difficile un po’ per tutti”, spalleggiando in qualche maniera le tante persone che frequentano ancora il locale, magari alla fine del proprio turno di lavoro svolto proprio presso gli orti intensivi e i frutteti dei Conti, che si ritrovano quindi in una posizione difficile e antipatica. Toni Boi, passando accanto a quei capannelli di individui impegnati a discutere e ad esternare le proprie idee, ascolta con attenzione quei frammenti di discorso, e mentre qualcuno gli batte una mano sulla spalla anche soltanto per alleggerire i propri argomenti, lui appare serio, attento, impegnato nel formarsi le proprie idee indipendentemente da quello che riflettono gli altri. Ha parlato con Nockie, ed ha saputo che da ora in poi resterà a dormire nelle due stanze sopra l’officina, per cui loro due possono riprendere le lezioni di lingua italiana in biblioteca già nei prossimi giorni, o almeno appena ci sarà per l’apprendista meccanico un momento in più di tempo libero. In questo periodo, comunque, il ragazzo è un po’ sotto pressione, considerando che adesso in paese tutti sanno di lui e della sua vicenda, e quindi passano volentieri dal suo luogo di lavoro con le proprie macchine, anche soltanto per delle sciocchezze che non funzionano del tutto a dovere su quei mezzi, e contemporaneamente curiosano sull’officina, conoscono di persona il senegalese, e poi parlano un po’ col vecchio Aldo, costretto quasi sempre sopra una sedia senza troppa possibilità di lavorare.    

            Anche qualcuno dei ragazzi che giocano nella squadra di calcio è passato da lì a fargli una visita, e nel vederlo con la sua tuta sporca d’olio e di grasso si è congratulato con lui per il suo impegno e la determinazione che sta dimostrando, considerato che molti nelle sue condizioni forse avrebbero già chiuso con il paese di Pian dei Fossi, tornandosene rapidamente al Centro Immigrati e cercando un altro luogo dove svolgere possibilmente un qualsiasi altro mestiere. Anche Sara poi è passata da quelle parti con la sua amica Laura, ma immaginando di essere d’impaccio per Nockie, e soprattutto pensando di metterlo in imbarazzo con la propria presenza, si è limitata ad osservarlo da lontano, mentre stava armeggiando sotto al cofano motore di un’Alfa Romeo. Lui poi si è voltato, l’ha vista, ha sollevato una mano per salutarla e lei ha fatto subito altrettanto, incoraggiandolo col suo sorriso. <<Andiamo via>>, ha detto quindi lei alla sua amica, anche se ha sentito immediatamente salirle dal profondo un brivido di commozione, come fosse qualcosa di difficilmente controllabile. Ha già deciso che nella manifestazione della settimana seguente lei sarà in prima fila, insieme a Nockie se vorrà partecipare, e non avrà alcun timore nel mostrare a tutto il paese la propria opinione su quanto è accaduto nei giorni passati e su quello che si augura dovrà essere il futuro per tutta la cittadinanza. <<Un vero spartiacque>>, conferma sottovoce a Laura mentre riprendono la loro passeggiata. <<Tutto si svolgerà quasi come all’interno di una data storica, mostrando queste settimane divise nettamente da un prima ed un dopo, e nessuno di noi, in seguito, potrà non ricordare questa giornata dedicata ai migranti>>. Laura annuisce, sta vicina alla sua amica, e mai come in questo momento ha sentito così importante stare convintamente al suo fianco.

 

            Bruno Magnolfi

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