venerdì 29 agosto 2025

Sostegno morale.


            Per la seconda volta in poco tempo i Carabinieri, assieme alla Polizia Giudiziaria, si sono recati nella giornata di oggi presso la villa di residenza dei Conti Tornassi a presentare ufficialmente a loro dei documenti di una certa importanza. Si tratta di una lettera protocollata dal Pubblico Ministero che dichiara di aver iscritto sull’apposito registro degli indagati una notizia di reato a carico dei tre fratelli, dando così inizio alle indagini preliminari a margine dei fatti aggressivi nei confronti di un ragazzo minore senegalese, fatti avvenuti recentemente nella giurisdizione del comune di Pian dei Fossi. Alberto, il maggiore in età dei tre Conti, in rappresentanza della propria famiglia, riceve le autorità nel salone del piano terra vicino all’ingresso, e in presenza del proprio avvocato, presenza che indica la conoscenza anticipata di quanto sta ora avvenendo, firma la ricevuta dell’avvenuta dichiarazione, appoggiandosi ad un largo e pesante tavolo ligneo là presente, ma senza invitare nessuno a sedersi, e tantomeno sedendosi lui stesso, come a voler sbrigare la faccenda alla svelta ed appena con pochi atti essenziali. I Carabinieri, rimasti un passo indietro, appaiono comunque tesi e seri in volto, confermando con le proprie espressioni l’importanza di questo passo nei confronti dei Conti e forse di tutta la cittadinanza di Pian dei Fossi. Lo stesso Alberto viene contemporaneamente invitato, nel corso della settimana seguente e alla necessaria presenza del proprio avvocato, presso le aule della Polizia Giudiziaria del Capoluogo, per rispondere ad alcune domande di un Ufficiale incaricato di dar inizio alle concrete investigazioni, anche in presenza del Giudice per le Indagini Preliminari che per questo caso è stato appena nominato dallo stesso PM. Si stabilisce così con precisione la data e l’orario, e quindi le divise lasciano rapidamente la villa con un saluto formale. 

            Molti in paese hanno notato immediatamente le due auto blu coi lampeggianti in funzione che transitavano in direzione della residenza dei Tornassi, ed altrettante persone hanno perfettamente compreso quanto le loro supposizioni fossero decisamente fondate riguardo al coinvolgimento della famiglia più in vista di tutta la zona, e forse addirittura della provincia, circa i fatti legati al gesto abietto e razzista ai danni di Nockie, ragazzo di colore che ormai tutti gli abitanti conoscono. Adesso che le cose hanno preso il loro giusto avvio, in pochi riescono a supporre razionalmente che cosa potrà realmente accadere: forse uno dei tre fratelli di casa Tornassi si accollerà l’intera responsabilità di quanto avvenuto, lasciando agli altri due mano libera per continuare a gestire le tenute coltivate a frutteti e ad orti intensivi. Oppure saranno coinvolti in eguale misura tutt’e tre quei signori Conti, che in caso di arresti domiciliari dovranno affidarsi completamente, almeno per la gestione della manodopera stagionale, alle maestranze già presenti sulle loro proprietà. Infine, potrebbero addirittura essere tutti scagionati dalle accuse mosse a loro discapito, innalzando ancora di più il loro potere a veri signori della zona, inattaccabili da qualsiasi indizio accusatorio, e quindi superiori persino alla giustizia ordinaria. In tanti però tra i propri pensieri hanno già condannato in contumacia i fratelli, ed alcuni tra coloro che si attendono di saperli incriminati, non aspettano altro che vedere il loro nome finalmente gettato nel fango, anche se nessuno si aspetta da questa giustizia che qualcuno della loro famiglia sia realmente costretto a trascorrere anche solo una semplice giornata nelle patrie galere, riservate come sempre è accaduto solamente a dei disgraziati senza alcuna difesa.

            La governante di casa Tornassi, compresa la gravità degli eventi, è rimasta immobilizzata e in silenzio per tutto il tempo dietro la porta del salone dove si svolgevano i fatti, e adesso che il signor Alberto si trova da solo con l’avvocato, che peraltro ha subito iniziato a prendere degli appunti forse per impostare una doverosa difesa per il suo cliente, si sente in dovere di chiedere con cortesia se ci sia semplicemente la necessità di un caffè, di una tazza di tè, o di un liquore tra tutti quelli che vengono conservati all’interno dei mobili preziosi disposti a parete. Il Conte Alberto si volta, la squadra un momento, poi risponde con tono sprezzante: <<Non abbiamo bisogno di niente, se non di una pausa di tranquillità>>. La governante si ritira in fretta, comprende quale momento difficile sia questo per tutta la famiglia dei Tornassi, ma in ogni caso capisce anche che il proverbiale riserbo del Conte sui propri affari e sulle vicende che lo riguardano, vadano adesso a scontrarsi con i pettegolezzi che indubbiamente si sono messi in moto e che continueranno senz’altro a serpeggiare attorno alla sua persona, veicolati perlopiù esattamente dal personale di servizio presso la propria dimora. Lei ora vorrebbe tanto dimostrare la propria fedeltà nei confronti dei Conti, ma il pensiero del signor Alberto è sicuramente quello di mettere tutti quanti i suoi dipendenti da una medesima parte, come fossero identici nel loro pugnalare alle spalle chi ha fornito fino ad oggi ad ognuno di essi la possibilità e l’onore di stare al proprio servizio. <<Sono completamente da soli, adesso>>, pensa lei; <<Senza neppure alcun sostegno morale>>.

 

            Bruno Magnolfi  

Nessun commento:

Posta un commento