martedì 19 agosto 2025

Fiato non sprecato.


            <<Lo so che ad iniziare da ora ci stiamo infilando in una situazione piuttosto difficile, qualcosa che andrà avanti chissà per quanto tempo, e che coinvolgerà sicuramente in poche settimane tutta la cittadinanza, mettendo in condizione ogni persona di dover schierarsi da una parte o dall’altra. Purtroppo, noi dell’Arma non possiamo fare altrimenti, e gli ordini ricevuti dalla Magistratura sono chiari: indagare sui comportamenti dei Tornassi e verificare dalla viva voce dei tre fratelli cosa ci sia da dichiarare sui fatti dell’Officina Ferretti. Per cui una lettera ufficiale che convochi questi personaggi in Caserma è il primo atto della procedura, ma è del tutto evidente che da ora in avanti le cose si faranno più difficili e più aspre, persino per noi che avremmo tutto da guadagnare da una situazione ben più tranquilla. Per adesso si tratta di consegnare semplicemente un messaggio, ma soltanto questo provocherà un immediato vespaio in tutto il paese di Pian dei Fossi>>. Il Maresciallo dei Carabinieri, in divisa impeccabile indossata pulita e stirata per l’occasione, già percorrendo con l’auto blu, condotta dall’Appuntato Dilivio, la strada che collega il paese alla villa dei Conti, riflette pur senza dire una sola parola su ciò che sarà normale aspettarsi già ad iniziare da domani mattina.

            Chi apre il pesante portone dice che purtroppo nessuno della famiglia Tornassi in questo momento si trova nella propria residenza, ed anche se questo sarebbe subito da verificare, considerato che probabilmente i Conti attendevano già una visita del genere ed hanno dato delle disposizioni precise alla loro servitù, ugualmente la lettera di convocazione viene consegnata ad una persona che svolge le mansioni di maggiordomo, e di cui vengono registrati gli estremi, e quindi fatta firmare di pugno regolare ricevuta. I due Carabinieri poi si allontanano, ma prima di salire di nuovo sulla loro vettura, gettano un’occhiata alla facciata della villa ed al piazzale antistante, tanto per rendersi conto se ci fosse qualcosa di cui prendere nota. Non si vede nessuno in questo momento, ma l’autorimessa collocata di fianco è stata lasciata socchiusa, e si intravede all’interno almeno una delle loro macchine da fuoristrada tenute sempre pulite, un’auto di colore giallastro, usata solitamente dai Tornassi per i loro giri ispettivi atti a visionare i terreni della tenuta e certe volte anche per osservare a distanza gli operai stagionali intenti ai lavori sui campi coltivati a frutta e ad ortaggi.   

            <<Niente di particolare. Mi pare che tutto si mostri abbastanza ordinario>>, pensa il Maresciallo mentre torna a salire sull’auto blu e a tornare assieme al collega alla loro Caserma di competenza. <<Probabilmente verrà subito informato il loro avvocato di quanto sta succedendo, ed è probabile che nessuno di loro si presenterà alla convocazione, se non un legale privo di altre informazioni che non sia una risposta ufficiale in cui si dice che per ragioni gravose di impegni non è stato possibile per i Conti presentarsi all’appuntamento, iniziando così una serie infinita di rinvii che non serviranno ad altro che a prendere tempo, nel tentativo di far scivolare le cose più avanti, e quindi preparare le dovute contromosse prima di dover rispondere al Magistrato sui loro personali comportamenti. Credo che tutti i problemi rimasti in sospeso negli anni, e di cui la cittadinanza diverse volte si è lamentata anche con noi, adesso verranno immediatamente rimessi in discussione, e sono sicuro che in pochi, se non i diretti interessati alle dipendenze dei Tornassi e disposti soprattutto a difendere il proprio posto di lavoro, saranno favorevoli a prendere le parti di questa famiglia. Penso che prima o dopo dovesse accadere qualcosa del genere: troppa economia nelle mani di pochi, e soprattutto troppo potere da gestire senza un valido appoggio politico, visto che i Conti si sono sempre considerati capaci di risolvere qualsiasi problema all’interno della loro tenuta>>.

            <<Personalmente vorrei che tutto si risolvesse piuttosto in fretta e senza grandi rivolgimenti, considerato che se uscisse fuori come già immagino un vero scandalo, tutto sarebbe a svantaggio di noialtri poveri tutori della Legge, costretti a prendere ordini da chi sta ben più in alto di noi, e che si limita in questi casi ad alzare il telefono e ad indicare le cose da fare, piuttosto in fretta e nei termini accennati con poche parole. Potrebbe anche darsi che i nostri superiori inviassero alla Caserma qualche unità di rinforzo, nel caso in cui le indagini e le ispezioni prendessero un corso difficile da gestire, ed allora tutto ciò che fino adesso si è mostrato tranquillo nella nostra vita monotona di provincia, verrebbe scombussolato. Poi, quando ancora siamo nella vettura, squilla il telefono: è il colonnello di pertinenza nel capoluogo, che ci chiede relazione su quanto è stato recapitato, e già si sente dal tono nervoso delle sue brevi domande che qualcosa ha già cominciato col muoversi. Osservo un momento il collega che è rimasto per tutto il tempo in silenzio, e gli sorrido. Forse ha ragione lui, penso alla fine; non c’è ragione per parlare di qualcosa di cui ancora si sa troppo poco, e forse è proprio il caso di risparmiare il fiato, almeno in questo momento>>.

 

            Bruno Magnolfi

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