<<Lo
so che ad iniziare da ora ci stiamo infilando in una situazione piuttosto
difficile, qualcosa che andrà avanti chissà per quanto tempo, e che coinvolgerà
sicuramente in poche settimane tutta la cittadinanza, mettendo in condizione
ogni persona di dover schierarsi da una parte o dall’altra. Purtroppo, noi
dell’Arma non possiamo fare altrimenti, e gli ordini ricevuti dalla
Magistratura sono chiari: indagare sui comportamenti dei Tornassi e verificare
dalla viva voce dei tre fratelli cosa ci sia da dichiarare sui fatti
dell’Officina Ferretti. Per cui una lettera ufficiale che convochi questi
personaggi in Caserma è il primo atto della procedura, ma è del tutto evidente
che da ora in avanti le cose si faranno più difficili e più aspre, persino per
noi che avremmo tutto da guadagnare da una situazione ben più tranquilla. Per
adesso si tratta di consegnare semplicemente un messaggio, ma soltanto questo
provocherà un immediato vespaio in tutto il paese di Pian dei Fossi>>. Il
Maresciallo dei Carabinieri, in divisa impeccabile indossata pulita e stirata
per l’occasione, già percorrendo con l’auto blu, condotta dall’Appuntato
Dilivio, la strada che collega il paese alla villa dei Conti, riflette pur
senza dire una sola parola su ciò che sarà normale aspettarsi già ad iniziare
da domani mattina.
Chi
apre il pesante portone dice che purtroppo nessuno della famiglia Tornassi in
questo momento si trova nella propria residenza, ed anche se questo sarebbe
subito da verificare, considerato che probabilmente i Conti attendevano già una
visita del genere ed hanno dato delle disposizioni precise alla loro servitù,
ugualmente la lettera di convocazione viene consegnata ad una persona che
svolge le mansioni di maggiordomo, e di cui vengono registrati gli estremi, e
quindi fatta firmare di pugno regolare ricevuta. I due Carabinieri poi si
allontanano, ma prima di salire di nuovo sulla loro vettura, gettano
un’occhiata alla facciata della villa ed al piazzale antistante, tanto per
rendersi conto se ci fosse qualcosa di cui prendere nota. Non si vede nessuno
in questo momento, ma l’autorimessa collocata di fianco è stata lasciata socchiusa,
e si intravede all’interno almeno una delle loro macchine da fuoristrada tenute
sempre pulite, un’auto di colore giallastro, usata solitamente dai Tornassi per
i loro giri ispettivi atti a visionare i terreni della tenuta e certe volte
anche per osservare a distanza gli operai stagionali intenti ai lavori sui
campi coltivati a frutta e ad ortaggi.
<<Niente
di particolare. Mi pare che tutto si mostri abbastanza ordinario>>, pensa
il Maresciallo mentre torna a salire sull’auto blu e a tornare assieme al
collega alla loro Caserma di competenza. <<Probabilmente verrà subito
informato il loro avvocato di quanto sta succedendo, ed è probabile che nessuno
di loro si presenterà alla convocazione, se non un legale privo di altre
informazioni che non sia una risposta ufficiale in cui si dice che per ragioni
gravose di impegni non è stato possibile per i Conti presentarsi
all’appuntamento, iniziando così una serie infinita di rinvii che non
serviranno ad altro che a prendere tempo, nel tentativo di far scivolare le
cose più avanti, e quindi preparare le dovute contromosse prima di dover
rispondere al Magistrato sui loro personali comportamenti. Credo che tutti i
problemi rimasti in sospeso negli anni, e di cui la cittadinanza diverse volte
si è lamentata anche con noi, adesso verranno immediatamente rimessi in discussione,
e sono sicuro che in pochi, se non i diretti interessati alle dipendenze dei
Tornassi e disposti soprattutto a difendere il proprio posto di lavoro, saranno
favorevoli a prendere le parti di questa famiglia. Penso che prima o dopo
dovesse accadere qualcosa del genere: troppa economia nelle mani di pochi, e
soprattutto troppo potere da gestire senza un valido appoggio politico, visto
che i Conti si sono sempre considerati capaci di risolvere qualsiasi problema
all’interno della loro tenuta>>.
<<Personalmente
vorrei che tutto si risolvesse piuttosto in fretta e senza grandi rivolgimenti,
considerato che se uscisse fuori come già immagino un vero scandalo, tutto
sarebbe a svantaggio di noialtri poveri tutori della Legge, costretti a prendere
ordini da chi sta ben più in alto di noi, e che si limita in questi casi ad
alzare il telefono e ad indicare le cose da fare, piuttosto in fretta e nei
termini accennati con poche parole. Potrebbe anche darsi che i nostri superiori
inviassero alla Caserma qualche unità di rinforzo, nel caso in cui le indagini
e le ispezioni prendessero un corso difficile da gestire, ed allora tutto ciò
che fino adesso si è mostrato tranquillo nella nostra vita monotona di
provincia, verrebbe scombussolato. Poi, quando ancora siamo nella vettura,
squilla il telefono: è il colonnello di pertinenza nel capoluogo, che ci chiede
relazione su quanto è stato recapitato, e già si sente dal tono nervoso delle
sue brevi domande che qualcosa ha già cominciato col muoversi. Osservo un
momento il collega che è rimasto per tutto il tempo in silenzio, e gli sorrido.
Forse ha ragione lui, penso alla fine; non c’è ragione per parlare di qualcosa
di cui ancora si sa troppo poco, e forse è proprio il caso di risparmiare il
fiato, almeno in questo momento>>.
Bruno
Magnolfi
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