Quando Antonio era uscito da casa,
ormai già tardi per l’appuntamento dopo lo scambio di opinioni con sua sorella,
non aveva affatto intenzione di arrivare fino alla piazza del Comune per
sfilare in corteo insieme agli studenti, e non certo per una distanza di
principio dalle loro idee, ma riservandosi un ruolo di osservatore di quei coraggiosi
partecipanti alla manifestazione indetta per quella mattinata. Davanti
all’osteria intanto stazionava un bel gruppo di pensionati e di perdigiorno, in
piedi e in attesa con i loro ombrelli aperti, e mentre rimanevano fermi ad
osservare anch’essi da lontano i pochi ragazzi che intanto si radunavano dalla
parte opposta del corso cittadino, continuavano a scambiare su di loro delle
battute spiritose proprio per il fatto che alla fine fossero un numero piuttosto
esiguo, e che probabilmente la paura di bagnarsi per la pioggia insistente
avesse frenato con evidenza tutti gli entusiasmi precedenti. Non si possono cambiare
le cose in questa maniera, sembravano ripetersi con convinzione e anche ridendo,
quasi come ad esorcizzare qualcosa che in fondo non erano riusciti a digerire
con facilità, ed Antonio evitandoli era andato a fermarsi nei pressi del
negozio dei generi alimentari, all’inizio della strada di collegamento, come
aspettando che quel piccolo gruppo di ragazzi, come previsto, si muovesse prima
o dopo verso di lui.
Il nucleo di Carabinieri sullo
sfondo sembrava a tutti qualcosa di inaudito, ma forse, diceva già qualcuno, era
in questo modo che si dava ai cittadini l’immagine di piena sicurezza che lo
Stato aveva bisogno di infondere anche in un piccolo centro abitato come quello,
e visto che nessuno ne aveva una diretta esperienza, si poteva perciò dare per
scontato che fosse del tutto naturale. Toni si sentiva agitato, in fondo a sé
stesso avrebbe voluto essere lì assieme a quei ragazzi, e se avesse avuto
l’approvazione o anche il silenzio di sua sorella Teresa su tutto l’argomento,
a lui non sarebbe dispiaciuto affiancarsi a Niocke nell’attraversamento in
corteo di tutto il paese di Pian dei Fossi. Ma adesso tutto questo aveva ben poca
importanza, visto che la condizione più pregnante della giornata era data da
quella pioggia fastidiosa che sembrava da sola voler ostacolare ogni
iniziativa. Il dipinto impressionista che sembrava apparire davanti ai suoi
occhi era costituito da macchie di colori tenui, slavati dall’acqua e dagli
ombrelli scuri stretti l’uno accanto all’altro, come a proteggere alcune idee
di fondo, e contrapposti alle divise delle Forze dell’Ordine incuranti delle
avversità meteorologiche.
Un senso vago di sospensione
pareva scivolare momento dopo momento sopra l’asfalto lucido del corso, ed il
duello che sembrava compiersi in quei minuti era dato con semplicità dal
rovesciamento di prospettiva rispetto all’assoggettamento della popolazione di
quel Comune nei confronti della famiglia dei Conti Tornassi, fino ad un
ritrovare l’orgoglio, almeno in quelle nuove generazioni in piazza, di un
sollevamento della testa a dimostrazione dei principi fondanti della civiltà. Antonio
era perplesso, non riusciva ad individuare appieno questo aspetto, ma ne
avvertiva in qualche modo l’importanza, e in questa fase si sentiva ora più a
suo agio in qualità di spettatore che di protagonista. Forse le cose presto sarebbero
cambiate, rifletteva; forse con quella giornata tutti avrebbero iniziato un
lungo cammino verso un’economia di zona tesa a staccarsi sempre di più da
quella famiglia di vecchi proprietari terrieri capaci soltanto di conservare in
ogni modo gli usi e i costumi adottati da sempre dalla loro genìa per gestire i
lavoranti presso la loro impresa. Quel gruppo di ragazzi in fondo era lì anche
a dimostrare tutto questo, in effetti, ed erano l’esempio di persone curiose e attente,
pronte a studiare in scuole distanti da questo luogo dove abitavano i propri
genitori pur di accrescere rapidamente le proprie competenze e le diverse
conoscenze, e quindi far fronte ad un andamento delle cose fino a quel momento giudicato
quasi invariabile.
Poi si erano mossi, quei pochi
studenti sparuti e già bagnati dalla pioggia, e dopo pochi passi erano stati
attaccati in maniera violenta e quasi incredibile, come se nel loro tentativo
di risvegliare le coscienze della cittadina avessero forse superato il confine già
tracciato della legittimità. Erano subito scappati per evitare guai personali
seri, ma non erano fuggiti rinnegando le proprie idee, e questo in qualche modo
era giunto agli occhi di Antonio come qualcosa di forte e di certo. Non sarebbe
mai stata una battaglia contro i Carabinieri a decretare il cambiamento della
mentalità diffusa nel paese di Pian dei Fossi, sembrava dicessero scappando, ma
in compenso sarebbe stata la capacità di una parte della piazza nell’evitare il
più possibile uno scontro diretto a far risaltare i metodi sbagliati ancora saturi
di un antico modo di intendere le cose. Per lui era tutto molto evidente, senza
alcun dubbio, e non si poteva commentare con superficialità e in altra maniera
quanto stava accadendo, se non schierandosi dalla parte dei retrogradi. Per
Toni quanto aveva visto in quei pochi minuti era già più che sufficiente, e da
ora in poi non sarebbero certo state le proprie simpatie personali verso
chiunque a tirare da una parte o dall’altra le sue scelte.
Bruno Magnolfi
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