<<Potremo
spingerci fino a Parigi, se ci va>>, dice Sandra mentre scorre i titoli
sulla prima pagina di Liberazione.
Gli altri non dicono niente, però Lina e Renato non sono d'accordo, mentre per
Antonio sarebbe anche possibile, in fondo non sono neppure troppi i chilometri
da compiere con il loro camper, e poi potrebbero passare dalla meravigliosa strada
lungo la Loira, e magari fare visita a qualche castello sulle sponde di quel
fiume. Sul quotidiano si parla ovviamente degli scontri che proseguono tra la
polizia e i manifestanti lungo i boulevards,
e si cerca di mostrare soltanto le immagini riconosciute come vere, denunciando
con durezza quelle false che stanno rapidamente circolando dappertutto per via
elettronica su quella guerriglia urbana che sta andando avanti ormai da
parecchie settimane. <<Però andare fin là mostrando indifferenza o
addirittura repulsione per tutta quella gente che porta in piazza le proprie
rivendicazioni, mi pare una cosa inaccettabile, quasi come dare una pedata a delle
persone comuni>>, dice Lina guardando in basso e senza riferirsi a
nessuno in particolare. Il giornale dice che quel movimento spontaneo
probabilmente diverrà in poco tempo una vera formazione politica, e in tanti
così stanno cercando di accaparrarsi quelle idee, quelle spinte innovatrici,
quei dettami per il momento ancora confusi, però già forti ed avanzati.
Poi
Renato dice in breve che loro sono soltanto quattro vacanzieri, e presentarsi
lungo le vie di una città dove si sta lottando duramente, peraltro osservando
tutto quanto per curiosità e con il punto di vista dei soliti semplici turisti,
gli pare del tutto fuori luogo. Il tema sembra cadere così, senza la necessità
di aggiungere nessun altro parere, anche se Sandra non sembra poi troppo convinta,
e forse non le piace affatto che si siano formate dentro al camper delle
opinioni così trasversali, praticamente dei pareri che vanno a legare proprio suo
marito e Lina, quasi loro due potessero improvvisamente riuscire proprio a condividere
quelle idee. “La mia non è proprio gelosia”, pensa subito con un certo nervosismo;
“però avrei apprezzato di più si fosse stati tutti d’accordo, invece di andare
a costituire tra di noi delle posizioni del tutto differenti”. Perciò viene
deciso di restare ancora in Bretagna, magari muovendo il camper quel tanto che
basta per sostare in qualche altro luogo panoramico, da dove osservare ancora
l’oceano e la costa.
<<Per stasera potremmo
mangiare delle ostriche, e magari accompagnarle con del vino bianco
tipico>>, dice Lina tanto per cambiare l’argomento. Gli altri annuiscono,
e naturalmente per fare quel tipo di cena dovranno passare da una pescheria ben
fornita, anche se da quelle parti ce ne sono davvero molte, e quindi non è
affatto un problema. Così decidono infine di muoversi e di passare da Brélès, proprio per fermarsi a fare gli acquisti
che servono, mentre tutti e quattro cercano di scrollarsi di dosso l'uggia e il
malumore che adesso sembra averli attanagliati. Ora è Renato a guidare il
camper, preparandosi a muovere il grosso mezzo con calma ed attenzione, mentre
Antonio, che si è seduto accanto a lui, sembra intento ad osservare ancora
un'altra volta, sopra la sua cartina stradale ormai parecchio spiegazzata, le
possibili vie da cui transitare. <<Dobbiamo anche fermarci per riempire di
nuovo il serbatoio dell’acqua>>, dice a Renato come per ricordargli che
ci sono anche dei servizi dei quali non è possibile mai dimenticarsi. L’altro
annuisce mentre fa manovra per uscire dal parcheggio dove avevano sostato; poi
ingrana le marce, ed il camper ritrova rapidamente la sua fluidità di sempre,
scrollandosi di dosso quel senso di scatolone ingombrante come a volte appare
percorrendo tratti poco spaziosi.
<<Potremo
fare anche del pesce alla griglia, se troviamo un posto adatto dove accendere
il nostro barbecue portatile>>, fa Lina sul retro per tentar di
ammorbidire l’umore di Sandra, che non le pare proprio il più disteso e
disponibile. <<Va bene>>, fa l’altra senza aggiungere niente,
mostrando così una volta in più di non apprezzare affatto quella sintonia che
sembrano aver trovato Lina e suo marito. <<Magari più tardi potremmo
guardarci qualcosa alla televisione portatile stasera>>, insiste l’altra
per cercare qualcosa che faccia distendere un po’ quella tensione manifesta.
<<D’accordo>>, dice Sandra alla fine; <<magari riusciamo
anche a sintonizzarci su qualche emittente italiana, così ci sembrerà proprio
di essere a casa>>.
Bruno
Magnolfi
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