Sono già tre giorni
che il geometra non si fa vedere nell’azienda. Nessuno dice niente, ognuno
prosegue semplicemente a svolgere le proprie funzioni come sempre. Gli operai
sul cantiere, peraltro, ultimamente sono andati avanti piuttosto spediti con i lavori,
e c’è stato addirittura bisogno di ordinare una nuova betoniera di calcestruzzo
con la pompa per iniettarlo nelle casseforme, così da effettuare la gettata di
un solaio già perfettamente armato e pronto: l’assistente ha cubato in modo
corretto le quantità di materiale che servivano, ed alla fine tutto è andato
bene. L'apprendista più volte ha chiesto qualcosa sottovoce, forse
preoccupandosi per l’assenza del responsabile tecnico, ma poi si è dato da fare
per ciò che lo riguardava, e si è reso conto anche lui che in quel momento non
c'era proprio bisogno di nessun altro.
Il signor Chelli in questi giorni è sempre rimasto
chiuso dentro al suo ufficio, e in ogni caso tutto quanto nell'impresa è parso
filare nel solito modo, senza particolari scossoni. Ma l'assistente di cantiere
sicuramente adesso sta meditando di affrontare per primo l'argomento: andare da
lui con modi cortesi ed in punta di piedi come è suo solito, ma senza mezze
parole chiedergli se per caso d'ora in avanti tutti in azienda si ritroveranno
a fare a meno del loro geometra, proprio come sembrerebbe. Non è una differenza
di poco conto, secondo il suo parere; le responsabilità che ricadono sulla
testa di tutti gli altri impiegati ed operai è piuttosto grande senza la sua
figura, ed almeno una parola di chiarezza da parte del titolare in questo
momento potrebbe essere utile, quasi necessaria. A fine mattinata perfino la
segretaria è stata vista parlare a bassa voce con il magazziniere, e
sicuramente l'argomento affrontato non era molto distante da quello che sta
passando dentro alla testa anche di tutti gli altri lavoratori dell’impresa.
Il signor Chelli con i suoi modi pacati e un po'
oscuri potrebbe comunque rispondere che non c'è niente di non detto, che bisogna
soltanto avere un poco di pazienza, che le cose si aggiusteranno, e di lavoro per
l’azienda sembra proprio che ce ne sia ancora tanto nel prossimo futuro, e che basta
stringere un po' i denti, impegnarsi a fondo, e che tutto si sistemerà. La
segretaria si muove nel corridoio tra gli uffici tenendo gli occhi bassi:
probabilmente anche lei è sorpresa della situazione; il geometra sembra
evaporato, e senza spiegare niente a nessuno è andato via, forse già in
un'altra impresa, magari in una ditta concorrente, e chi rimane in questa
azienda adesso è costretto a farsi carico di tutto, anche di quelle che erano
le sue specifiche attività.
Poi, a fine giornata, quando gli operai sono già
andati via e dentro la sede è rimasto soltanto l’assistente di cantiere e il
signor Chelli, arriva il geometra con la sua solita espressione sulla faccia.
“Adesso tocca a te”, dice al suo subalterno mentre sono da soli. “Però non
preoccuparti: se hai dei dubbi riguardo qualche lavorazione, puoi sempre
telefonarmi, in qualsiasi momento, e per il resto hai tutte le capacità per
affrontare in maniera adeguata qualsiasi problema. Sei in gamba, te la puoi
cavare bene, gli operai impareranno presto a rispettarti se ti fai sentire più
deciso, e al signor Chelli fra qualche tempo potrai anche chiedergli un piccolo
aumento di stipendio, considerato tutto quanto. Non ci sono preoccupazioni,
tutto filerà per il verso giusto, ed in fondo da ora in avanti anche per te le
cose potranno soltanto migliorare”. L’assistente non trova niente da ribattere:
ora si è alzato in piedi, lo ha guardato negli occhi appena per un attimo, poi ha
mosso qualcosa con le mani sopra al piano della sua scrivania, e poi, dopo una
specie di lungo sospiro, quasi per decidersi ad una risposta meditata, dice soltanto
che va bene, e in fondo non c’è proprio altro da aggiungere.
Bruno Magnolfi
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