Giungono, dopo circa un’ora di macchina, presso il grande
agriturismo “la Pietraia”, durante la tarda mattinata di quel giorno festivo.
Insolita una gita in campagna per loro tre, in ogni caso la benvenuta, anche
grazie alla stupenda giornata di sole. Il signor Carlo mostra subito di avere
qualcosa a che fare con il proprietario del luogo, un certo Pasquale, che si
dimostra cortese e accogliente quasi oltre il dovuto, e ciò non toglie che
tutto comunque sembra procedere bene. Anche la moglie di Carlo sembra sentirsi
immediatamente a suo agio, divertita e curiosa anche durante la breve visita
agli scorci caratteristici dello splendido agriturismo, mentre Franca come suo
solito sta in disparte e in silenzio, anche se sembra osservare con una certa
attenzione tutto ciò da cui è circondata. In giro naturalmente ci sono parecchi
altri clienti della struttura, ma loro tre sembrano proprio meritarsi un
trattamento di assoluto favore. Si allestisce subito un tavolo di aperitivi e
stuzzichini a bordo piscina, si aprono bottiglie di vini pregiati, e si cerca
di evidenziare comunque l’aspetto ancora rustico dell’antico borgo collinare.
La mattinata procede così, fino all’ora di pranzo, al momento in cui loro tre
vengono sistemati dai camerieri, insieme al sempre presente Pasquale, ad un
tavolo all’esterno, proprio sotto ad un enorme loggiato.
Si scopre, ascoltando alcuni discorsi, mentre vengono
serviti vari vassoi di specialità, che Carlo è il vero proprietario di
maggioranza tra i soci della struttura ricettiva, e che questo Pasquale
alla fine è soltanto il gestore, niente di più. Il pranzo va avanti, la signora
Rosa sembra sostanzialmente molto tranquilla, mentre Franca pare non sopportare
poi molto tutti quei sorrisini e i quei complimenti che dalla servitù vengono
rivolti a lei e alla propria famiglia. C’è un pianoforte verticale all’interno,
e questo tutto sommato è forse l’unico
elemento di vera attrattiva per i suoi gusti. Si servono naturalmente delle
carni arrostite e delle verdure grigliate, e Franca scusandosi si alza da
tavola, come per andarsene in bagno. Si sofferma invece nell'ampio salone
principale, poi senza chiedere il permesso a nessuno, si siede ed inizia a
suonare quel pianoforte di legno chiaro, forse solo leggermente scordato,
mentre all'interno dell'ampio locale al momento
non c'è proprio nessuno. Attacca con un blues lento e accattivante che le pare
molto adatto a quel luogo, poi qualcuno si avvicina in silenzio, insieme a due
o tre bambini curiosi.
Si aggiungono altri, poi molte
persone, ed una ragazza chiede di poter cantare una canzone, ovviamente accompagnata
dal piano. Franca sorride, gli accordi giusti si trovano in fretta, così tutto
quanto procede con gran divertimento di tutti. Infine lei sostiene timidamente
che adesso deve proprio tornare al suo tavolo, tra gli applausi e i complimenti
di chi era presente. In fondo ci vuole ben poco a fare contente delle persone a
caccia di semplicità, ed anche se forse avrebbe desiderato suonare ancora,
Franca sa perfettamente quando è il momento di smettere. Così torna a sedersi
al tavolo imbandito insieme alla sua famiglia, a cui adesso si sono aggiunti
anche altri individui che parlano di margini, di utili, di spese vive. A lei
forse disgustano un po’ questi argomenti, ma sua madre la guarda in maniera piuttosto
ammiccante, come per dire che è doveroso sopportare: in fondo sono gli affari
di papà, per cui assolutamente non ci si può opporre. Poi accanto a Franca
passa qualche persona tra quelle che prima si erano fermate per ascoltarla, ed
adesso la ringraziano sottovoce, le dicono che è brava, che è stato un grande
piacere sentire la sua musica. Pasquale coglie subito la situazione:
<<non sarebbe male poter avere ogni tanto qualcuno che suona il
pianoforte, almeno in certe serate; fino adesso quello strumento è stato solo
un mobile inusato>>.
Franca dice che lei
ha un gruppo di jazz, che per pochi soldi quella sua formazione potrebbe anche venire
fin lì qualche volta a suonare. Segue una specie di pausa leggera, Pasquale
dice immediatamente che l'idea gli pare magnifica, Carlo e sua moglie non
capiscono neppure esattamente di che cosa gli altri stiano parlando, però
restano in silenzio, come per cercare di comprendere meglio la situazione.
<<È grande tua figlia>>, dirà più tardi la moglie di Carlo a suo
marito. <<Non puoi certo pensare di poter controllare tutto di lei>>.
Bruno Magnolfi