Diario. 8° giorno. Oggi io e Lina ci
siamo bisticciate. O meglio, sono io che improvvisamente ho sbottato di fronte
alla sua solita espressione da mezzo sorriso, come fossi un’idiota da
sopportare e forse anche da compatire. E questo succedeva mentre stavo
semplicemente spiegando il mio parere sulla lista degli acquisti da fare nella
pescheria di Le Conquet ed al supermercato. Ho detto in malo modo che il suo
mostrare di conoscere sempre tutto di ognuno stava diventando insopportabile, e
che quelle poche parole che scambiava ultimamente con tutti noi, non erano mai
minimamente costruttive, ma solo volte decisamente a dimostrare la pochezza
delle idee degli altri. Lei si è trincerata come sempre nel suo silenzio marmoreo
e anche antipatico, ma poi ha detto che in fondo non le importava neppure
sapere che cosa avessimo deciso di acquistare per la cena. Così mi sono morsa
la lingua, e subito dopo mi è persino dispiaciuto di aver alzato un po’ troppo
la voce, tanto che mi sono concentrata per la mezz’ora successiva, fino a
porgerle delle vere e proprie scuse, evidenziando a questo scopo il fatto che
alla fine l’argomento del contrasto era dato soltanto da alcune sciocchezze che
in fondo non interessavano troppo neppure a me. Però ho pensato, immediatamente
dopo, che proprio le sciocchezze nascondono spesso dei problemi ben più
rilevanti, e così ho deciso di riflettere meglio su quali potessero essere le
cose che in questo momento non vanno bene tra noi due. Forse, ciò che più mi
innervosisce di Lina, ho pensato, è soltanto questa vaga aria di chiusura che
già dal primo giorno di vacanza in Bretagna lei ha stabilito di mostrare verso
di me. Il motivo, in un primo tempo, ho creduto fosse dato soltanto
dall'ordinaria competizione femminile in spazi ristretti, ma poi si è aggiunta rapidamente
anche la sensazione che lei volesse dimostrarsi decisamente distante dal mio
modo di essere.
In seguito però ho immaginato anche,
da parte sua, un forte moto di gelosia per come Antonio si sta comportando in
questi giorni nei miei confronti: qualche attenzione di troppo, alcuni sorrisi aperti,
magari il riferirsi alla mia persona anche più spesso che a lei, quasi che il
mio parere, in certi momenti almeno, avesse per lui un peso maggiore. Ho deciso
perciò di parlarne al più presto possibile con Toni, naturalmente cercando di
non offenderlo in nessun modo, e così chiedergli con un certo tatto di essere
un po’ meno indulgente verso i miei confronti. Insomma ho capito che tutto
deriva dal momento poco buono che sta attraversando il loro matrimonio, ed il
fatto di esserci ritrovati in quattro sopra un camper per una vacanza come
questa, forse ha reso le cose ancora più difficili tra loro due. Ma più tardi è
stata Lina stessa a venire da me mentre facevo fare il solito giretto al mio
piccolo boxer, e mi ha detto qualcosa che mi ha portato assolutamente verso
un’altra strada. Mi ha spiegato cioè, che le dispiaceva molto rendersi conto di
quanto la relazione tra me e Renato non stesse funzionando bene come un tempo,
e che per questo motivo non voleva assolutamente cercare di mostrarsi, con il
suo comportamento, come una sciocca qualsiasi che va cercando soltanto delle
parole e dei modi consolatori verso la sua amica.
Stavolta sono rimasta io in
silenzio, anche perché mi sono sentita completamente stupefatta da quella vera
e propria giravolta, tanto da non sentirmi neppure in grado di chiederle da
quale elemento avesse dedotto che le cose tra me e mio marito non andassero proprio
per il verso giusto. Così le ho semplicemente sorriso, ho auspicato che avremmo
dovuto, da ora in avanti, mostrare una migliore solidarietà l’una verso
l’altra, e poi naturalmente siamo tornate insieme verso il camper, dove il lato
maschile della nostra combriccola stava preparando la grigliata di pesce per la
serata. Adesso, ovviamente, mi sento invece ancora più distante da lei, ma la
cosa incredibile è che non riesco più a comprendere quale possa essere il vero
motivo di questo nostro attrito, anche ammesso che abbia proprio un senso.
L’insoddisfazione manifesta che siamo state capaci di tirare fuori da noi
stesse, credo abbia delle ragioni più nascoste, forse addirittura delle
aspettative diverse o superiori per questi quindici giorni di vacanza. Quello
che comunque so per certo è che nel periodo rimanente non starò più a lambiccarmi
il cervello nella ricerca di chissà che cosa, ma lascerò che ogni dettaglio
segua naturalmente il proprio corso, senza tentare di nuovo di mettere qualcosa
di traverso.
Bruno Magnolfi
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