Da
qua fino laggiù c’è una strada piena di pericoli, dice lui. Si può fingere che
tutto sia tranquillo, che non ci sia alcun problema nel percorrere del tutto
serenamente questa semplice distanza, ma non è così, e le conseguenze di una
sciocca superficialità di questo genere possono mostrarsi rapidamente con
risultati anche più gravi di qualsiasi sospetto si possa avere avuto in
precedenza. Lui lo sa, certo, conosce bene quel tragitto anche se non lo ha mai
percorso interamente, e già parecchie volte si è trovato in difficoltà nel
tentarlo anche soltanto per alcuni passi, così è per questo che ha deciso ogni
volta di non cercare neanche di intraprendere tutto quel percorso, e di non
provare mai ad arrivare davvero fino laggiù, con quanto una decisione di questo
genere gli possa avere sempre accumulato dispiacere.
Ci
sono delle volte, dice lui, che si prova quasi nostalgia per quei tempi lontani
in cui forse ognuno poteva percorrere la strada in tutta sicurezza,
sovrappensiero quasi, senza provare alcuna minima preoccupazione, con la
sensazione che ogni cosa dovesse sempre filare liscia fino in fondo,
esattamente per sua propria natura, e senza mostrare alcun ostacolo, fino a
lasciar sentire nel profondo di ogni viandante d’oggi quel normale struggimento
dato dal semplice ripensare all’innocenza con cui venivano affrontate le cose
in quei momenti. Però poi tutto è cambiato con estrema rapidità, e una via tracciata
proprio come quella, inizialmente così sicura e generosa, si è fatta
rapidamente oltremodo impervia, soggetta a tutti i cambi repentini di stagione,
pronta ad offrire ad ogni curva riparo facile a chissà quali lestofanti e
malfattori, gente senza troppi scrupoli pronta ad aggredire qualsiasi
viaggiatore che da quel momento in poi si sia venuto a trovare per obbligo o
per scelta lungo quel cammino.
In
seguito però si è anche iniziato a prendere dei seri provvedimenti, certe
iniziative di ordine sociale, e per tutta la distanza che c’è tra qua e laggiù
qualcuno tra quelli più importanti si è messo addirittura in testa di definire
e catalogare tutti i tipi di insidie grandi e piccole che si sarebbero potute
verificare ed incontrare, tanto da neutralizzare poco per volta nei pensieri di
chiunque il senso stesso del pericolo che sta alla base del terrore provato
fino a quel momento. Qualcuno ha detto perfino che era sempre stata soltanto
una qualsiasi suggestione, un senso distorto delle cose, scaturito forse da
paure infantili, da brutti sogni privi di qualsiasi importanza, ma nessuno fino
ad oggi si è più arrischiato a mettersi ancora davvero in viaggio per laggiù.
Per questo
adesso, al contrario degli altri che appaiono succubi di paure peraltro sempre
più vaghe, lui ha pensato di mettersi in marcia all’improvviso, in perfetta
solitudine, a piedi, proprio lungo quel tracciato; sicuramente per dimostrare a
tutti che è necessario superare con coraggio le cose che spesso paiono tenerci
prigionieri, ed affrontare con grande senso anche altruistico ciò che
apparentemente può sembrare come una scelta soltanto individuale; ma anche perché
secondo lui è necessario per tutti tentare un cambiamento. In fondo pensa: che
importanza può mai avere quel concentrare intensamente il proprio sguardo onde
evitare qualche trappola tesa con disattenzione, qualche trabocchetto messo lì
con uno scarso senso della misura e delle proporzioni, tanto da superare tutto quanto con la propria personalità forte di
sé. Siamo persone soprattutto, ha riflettuto: anche se siamo chiamati costantemente
a dimostrarlo.
Bruno Magnolfi
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