In
mezzo ai tanti strumenti della cabina di pilotaggio, a sei o forse settemila
piedi di altezza, l’allievo davanti ai comandi resta in silenzio al fianco del
suo istruttore, mentre il rombo forte e monotono dei motori sulle ali sostiene
il volo di questo grosso aereo progettato per far lanciare nel vuoto decine e
decine di paracadutisti dalla sua coda, come un enorme insetto capace di
generare innumerevoli lenzuoli bianchi gonfi d’aria azzurrina, in grado entro
pochi secondi di far dondolare degli impauriti e semplici numeri di matricola
fino alla superficie della terra sottostante. Probabilmente basterebbe una
semplice bottiglia di vetro, o un oggetto sufficientemente pesante, lanciato
con gesto distratto nel vuoto proprio al disopra di questa cittadina qualsiasi
su cui stiamo volando, per riuscire a sfondare un tetto di quelle case che
sfilano lungo le minuscole strade laggiù, e provocare a qualcuno un danno
irreparabile, assurdo, inaspettato, pensa l’apprendista pilota mentre compie
con l’apparecchio una lenta virata, quando il grosso velivolo si trova ancora
poco distante dall’aeroporto militare di Pisa, seguendo le istruzioni appena
ricevute.
Sarebbe
sufficiente una bottiglia di vetro, oppure un oggetto sufficientemente pesante,
lanciato anche per sbaglio dal finestrino di quell’aereo lassù, pensa anche
Elena mentre cammina tra le strade di Calci, nelle orecchie ancora il frastuono
dei bambini con le loro voci innocenti, e davanti ai suoi passi il silenzio
sonnacchioso del suo paese, interrotto da qualche rara macchina che percorre la
strada e poi se ne va. Non una bomba, nessun ordigno, soltanto una cosa
qualsiasi che acquista una velocità impressionante mentre precipita, e diventa
capace di sfondare di colpo il tetto rosso di una qualsiasi di queste case,
rompendo d'improvviso la tranquillità e la calma che da sempre regnano tra
tutte le abitazioni edificate da queste parti. Lei pensava di conoscere a fondo
la sua amica di sempre, di saperne interpretare persino con un solo sguardo i
propri pensieri, e i desideri, le speranze, le voglie nascoste; ed invece deve
accorgersi d'improvviso che le era sfuggito qualcosa di fondamentale, qualcosa
che adesso, forse dopo aver sonnecchiato per chissà quanti anni sotto la pelle
di Laura, d'un tratto si sveglia e spariglia le carte in un attimo, come un
fulmine in mezzo al cielo sereno.
Le pareva di
poter essere tanto contenta per lei, soddisfatta per il suo aver trovato
qualcuno con cui impostare il futuro; tutto perfetto: una casa, il lavoro,
innegabili prospettive per tutti gli anni a venire, naturalmente anche in
considerazione dei capitali della famiglia di lui. E invece no, stop, un
termine secco, fine delle trasmissioni. A Laura non interessa fare qualcosa sul
serio con lui, e glielo dice in faccia, senza addolcire la pillola né prendersi
del tempo per una riflessione un po' più accurata. Lui, di controparte, questo
Alberto così interessante e pieno di prospettive, questo rampollo che sta forse
cercando una strada propria, delle prospettive personali, probabilmente la
prende male, si inalbera, lascia di colpo l'appartamento che aveva preso in
affitto da poco tempo proprio nella cittadina di Calci, si dimette dal suo
lavoro all'Ufficio Postale, quindi si eclissa, saluta tutti coloro che l'hanno
conosciuto ed accolto da queste parti, e poi se ne va, come se tutto questo
periodo fosse stato soltanto uno scherzo, una parentesi, quasi una vacanza. E
Laura adesso osserva persino con un certo distacco tutto quello che resta, come
una lettera morta, come dei fatti che non la riguardano, come se anche quella
fosse una qualsiasi delle tante possibilità tra un'ampia e fornita scelta. Non
la comprendo, pensa adesso Elena, non riesco proprio a capire cosa possa essere
stato ad attraversare i suoi pensieri in questo momento, cosa sia ad averla
resa così indifferente al proprio avvenire.
Perché, alla
fine, che cosa c'è di più importante nella vita di una ragazza nata e cresciuta
in questo minuto paese così di provincia, se non il trovare una persona
piacevole e cortese insieme alla quale costruire una nuova famiglia, un futuro,
con la prospettiva di mettere su anche dei bambini, eppoi avere una casa
accogliente, spaziosa, nella sicurezza di trascorrere delle giornate con un
mestiere che non mostri mai dei momenti di crisi, e lasciarsi poi andare poco
per volta alle abitudini ed alle maniere così simili a quelle di tutti gli
altri, nelle consuetudini oramai messe a punto una volta per tutte, senza
doversi mai interrogare sulle sciocche opportunità delle scelte lasciate oramai
dietro alle spalle. Impossibile adesso persino parlarne, tanto assurdo appare
agli occhi di tutti il comportamento assolutamente sbagliato di Laura, forse in
questo periodo assorbita da qualche sciocchezza che le ha riempito la mente, ma
certamente incapace di rendersi conto di quello che d'improvviso le sta
sfuggendo di mano.
Tessere una tela
preziosa giorno dopo giorno, e poi giungere quasi alla fine di tutto il
percorso, quando di colpo si decide di sciogliere tutti quei nodi, disfare ogni
cosa, abbandonare il tracciato, e per chissà mai quale motivo. Anche l'aereo
militare tra poco con ogni evidenza tornerà a rullare sopra la pista, ma
probabilmente ha già raggiunto felicemente e con rapidità il suo obiettivo, perché
l'allievo pilota è riuscito a cavarsela, a mostrarsi pienamente all'altezza, ostentando
facilmente le proprie acquisite capacità, e dimenticando in fretta tutti i
possibili pensieri più inconcludenti.
Bruno Magnolfi
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