<<Comunque
noi rappresentiamo soltanto una normale famiglia piccolo borghese>>, dice
Federico usando delle parole che probabilmente ha sentito dire a sproposito
presso il Circolo di Destra dove si è recato soltanto un paio di volte e per
pura curiosità, al seguito di alcuni suoi compagni del Liceo. Suo fratello e
suo padre in cucina stanno consumando una prima colazione a base di latte,
caffè, orzo solubile e qualche biscotto, oltre alla marmellata spalmata sottile
su delle fettine di pane imburrato, in questo sabato mattina qualsiasi, ma la
sua affermazione, buttata lì mentre sta parlando con la sua mamma che insiste
molto ultimamente sulla necessità di risparmiare, almeno quando questo è
possibile, lascia piuttosto perplessi gli altri tre familiari. La donna sembra
non dare importanza alla frase, ma la parola "normale" non le sembra
affatto adeguata, anche se adesso resta in silenzio. <<La nostra è una
famiglia speciale>>, sta forse pensando, <<una di quelle quasi
perfette, dove praticamente non c'è niente che non vada per il verso giusto, nonostante
le spese ogni mese siano tante; ed anche se qualche volta dobbiamo tirare la
cinghia come se fossimo sorretti con un minimo salario da operaio generico,
questo certo non cambia le nostre qualità>>.
Suo marito prosegue a sorseggiare
il suo caffè, quasi indifferente a ciò che si sta dicendo o si pensa in quella
loro cucina, e mentre riflette che probabilmente già nella tarda mattinata
dovrà accompagnare sua moglie Celeste in alcuni negozi per qualche acquisto già
ampiamente previsto, accarezza l'idea di sonnecchiare in poltrona nel
pomeriggio, seguendo con un interesse ridotto al minimo, qualche evento
sportivo alla televisione. Sente il bisogno di rilassarsi, Achille, in queste
giornate senza niente di particolare, lasciate scorrere spesso con
indifferenza, come se non avesse proprio alcuna importanza il significato di un
gesto oppure di una parola. Eppoi i suoi figli sono ancora dei ragazzi, non
hanno la capacità di comprendere che cosa possa dare disturbo ad una persona
come lui, impiegato amministrativo, che per tutta la settimana si trova a
lavorare sottoposto ad orari, a convenienze, atteggiamenti, ad abbassare la
testa di fronte a tutte le attività che qualcuno ha deciso che lui debba
portare avanti, visto che si dice sia un suo preciso dovere quello di obbedire.
<<Federico sta solamente aggiustando il peso da dare alle parole che
sente dire in giro>>, pensa suo padre; <<ma il sistema di cose in
cui si trova immersa tutta la nostra famiglia è tale per cui non è certo
analizzando la realtà, o cercando di darle delle etichette, che si possa
cambiare qualcosa>>.
Marco, una volta tanto, si
troverebbe d'accordo con ciò che oggi suo fratello ha avuto il coraggio di
esternare, ma non gli piace il contesto in cui ha tirato fuori le sue
espressioni, e neppure gli va che proprio adesso, dopo tutte le stupidaggini da
cui si fa prendere per spendere dei soldi, si metta a formarsi delle opinioni
personali di economia sociale, di cui peraltro appare ovvio non capisca un
accidente. <<È una persona che non riflette a sufficienza>>, vorrebbe
quasi dire di rimando; <<un istintivo, un ragazzetto che spara sempre la
prima cosa che gli passa dentro la testa>>. Ma intanto resta in silenzio,
mentre la frugale colazione trova termine, ed ogni componente della famiglia
cerca qualcosa d'altro di cui preoccuparsi. Federico è perplesso, capisce di
aver detto qualcosa che non è piaciuto ai suoi congiunti, e in ogni caso non
gli sembra di aver offeso nessuno con la sua definizione, perciò prova ad
essere più chiaro: <<dobbiamo conservare un certo tenore di vita, lo
capisco, e dare un'immagine di noi che risponda alla nostra categoria sociale.
Se poi si affrontano dei sacrifici economici per mandare avanti le cose,
nessuno deve accorgersi delle eventuali ristrettezze in cui viviamo. Il mondo è
apparenza, nient'altro, lo so. In ogni caso ho deciso di accettare un lavoretto
che mi è stato offerto in questo periodo, qualcosa da svolgere soltanto ogni
fine settimana. Così almeno io avrò un peso economico minore per tutta la
famiglia>>.
Sua mamma si inalbera subito,
naturalmente sempre con le sue maniere dolci e affettuose, e gli dice che non
le pare proprio il caso, che ce la faranno, che non serve fare cose di quel
genere, ma suo padre e suo fratello restano indifferenti, come se ogni opinione
su una scelta di quel tipo non avesse alcuna importanza, e tutto dipendesse
esclusivamente da chi intende metterla in opera. <<Posso recapitare delle
pizze a domicilio con la mia bicicletta, durante il sabato e la domenica, giusto
in questo quartiere, e così tenermi in forma anche senza andare in
palestra>>, aggiunge Federico sorridendo, anche se subito si rende conto
che quella sua affermazione non gli fornisce possibilità di indietreggiamenti,
e che ciò di cui ha parlato adesso è già quasi una concreta verità, tanto che
nei prossimi giorni ciò che gli è stato suggerito da un amico dovrà essere
ormai indubbiamente realizzato. Poi va subito dentro alla stanza da bagno della
casa, per controllare nello specchio sopra al lavabo l'espressione che ha
conservato fino adesso sulla sua faccia: ma gli pare la solita, senza
variazioni, anche se ora sente dentro sé stesso di aver forse esagerato, almeno
in qualcosa.
Bruno Magnolfi