E’
un giorno qualsiasi, uno di quelli che non lascia riportata, sopra al calendario
attaccato alla parete di cucina, neppure una nota frettolosa, neanche un segno qualsiasi
di spunta. Eppure, all’improvviso, qualcosa nell’andamento normale della sua
vita è cambiato, e Lucia esce di casa da sola, cammina in fretta fino alla
stazione ferroviaria, legge tutti i tabelloni che riportano orari e
destinazioni, poi sale sul primo treno che passa e se ne va via.
In
quella mattina i suoi figli sono a scuola, ma sono già grandicelli, all’uscita torneranno
a casa da soli, pensa, per loro ha lasciato la porta socchiusa; suo marito invece
è al lavoro, come quasi sempre. Dall’ultima volta che lui l’ha picchiata non
sono trascorsi molti giorni, ma lei da quel momento ha vissuto come in una
campana di vetro, inarrivabile, restando spesso in silenzio. Adesso Lucia sa
che deve fare così, non ha alternative.
I
bambini telefoneranno al loro padre, diranno che sono da soli, che la mamma non
c’è. Qualcosa inizierà a muoversi, i vicini si incuriosiranno, verranno spese
chiacchiere e telefonate, che in fondo si riveleranno del tutto inutili. Lucia,
in un’altra città, utilizzerà tutto il tempo che serve, ma saranno sufficienti
probabilmente appena pochi giorni, una settimana al massimo, poi prenderà una
decisione sulla quale non tornerà più.
Si
è spinta in avanti, forse persino troppo, ma non ha importanza adesso, doveva
fare così e così sta facendo. Non c’è nessuno ad attenderla, la sua fuga solitaria
forse è persino puerile, quasi una sciocchezza, eppure di tutte quante nella
sua esistenza è molto probabilmente la cosa più importante che sta mettendo in
atto, il segno indicatore di qualcosa che è già profondamente cambiato dentro
di lei, che mette in mostra così una persona diversa, e che è solo all’inizio
di un altro tratto della sua vita che non sarà mai più come prima.
Camminerà
per le strade, si siederà in qualche caffè, prenderà una camera in un
alberghetto dove non chiedono i documenti, poi, alla fine di tutto, andrà in
una caserma dei carabinieri per dire, davanti ad un maresciallo, tutto quello
che non riesce più a sopportare. Sicuramente la convinceranno a ritornare, ma
lei aspetterà ancora, e quella denuncia intanto avrà un suo seguito, qualcosa
si metterà in moto. Infine Lucia, come è giusto, tornerà a casa, nella stessa esatta
maniera di come è partita, ma lo farà soltanto per amore dei propri figli.
Della sua
vicenda parleranno tutti, ma la sua storia non sarà degna neppure di un
articoletto di cronaca: una vicenda comune, senza significato, per la quale è
inutile perfino sprecare delle parole stampate. Eppure Lucia darà una svolta
importante alle cose, anche per gli altri che ne hanno soltanto parlato, indicando
a tutti che lei si sente ancora una persona, adesso forse anche migliore di
prima, e che il suo amor proprio non poteva permettere ulteriormente quel
silenzio colpevole che molti avrebbero forse desiderato.
Bruno Magnolfi
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