A volte la donna pare
assente. Resta ferma con le braccia abbandonate lungo i fianchi, e guarda forse
qualcosa che in fondo riesce a vedere solamente lei. Però in altre occasioni
appare più vivace, si muove in mezzo agli altri, in qualche caso sembra addirittura
sorridere a qualcuno, anche se è difficile stabilire quale sia l’esatta
espressione naturale del suo viso. Quando si muove l’andamento che assume è sempre
pacato, i gesti quasi flemmatici, e per certi atteggiamenti si potrebbe
definire una persona gentile e soprattutto riservata.
Soltanto in certi
casi il suo sguardo si fa duro, ed è da quel momento in avanti che forse ci si
può aspettare di tutto da questa donna così particolare. Ci dica che cosa
sente, le chiedono nell’intervista, e lei pare schernirsi, per dire infine che si
sente soltanto una persona semplice e soprattutto che non si aspettava proprio di
ritrovarsi in mezzo a tutto questo trambusto. Comunque in televisione il suo aspetto
rende meglio, e le sue pose sembrano studiate con molta più attenzione di
quanto sembrerebbe a prima vista.
L’interesse suscitato dalla sua storia ormai regge
da più tempo di quello che ci si sarebbe immaginato, e forse anche il suo
atteggiamento sempre apparentemente schivo ne ha come potenziato il corso. Alla
lettura delle labbra quando decide di scambiare qualche parola con le sue
compagne, sembra non dire mai cose avventate, anche se si sa per certo che i
suoi pensieri corrono veloci intorno ad elementi del tutto fuori
dall’ordinario.
Alcuni le fanno delle domande iniziando a dire che
lei è proprio un personaggio, ma la donna sembra non desideri neanche rispondere
a frasi di quel genere, e tende ad assumere di nuovo la sua espressione
assente, quasi senza interessi. Qualche curioso vorrebbe addirittura seguirla
nella sue piccole attività quotidiane, studiarne le mosse e anche gli
atteggiamenti, ma risulta sempre difficile coglierla in attimi in cui risulti
del tutto rilassata e naturale.
Così certi professionisti della notizia fingono
addirittura di ignorarla, di farle credere che l’interesse suscitato dalla sua
persona ormai sia giunto al termine, e che forse, se mai avesse trattenuto
dentro di sé qualcosa da spiegare, sarebbe ora il momento per tirarlo fuori, e
produrre in questo modo intorno alla sua figura quella chiarezza che è parso
mancare fino dagli inizi. Ma la donna si guarda attorno per diverse volte,
piega il capo leggermente su di un lato e abbassa lo sguardo, come per assumere
quell’atteggiamento schivo con cui forse vuole dimostrare a tutti che lei è
proprio così, senza alcuna stravaganza.
Le telecamere producono dapprima dei campi lunghi,
poi zummano velocemente sui suoi occhi, come a dimostrare quante immagini
possono risultare dapprima trattenute e poi modificate dietro quello sguardo
poco comprensibile. Poi qualcuno inizia a ripiegare il cavalletto, gli
intervistatori correggono sui loro taccuini le poche parole importanti che sono
riusciti a mettere da parte, scambiandosi tra loro delle occhiate rassegnate e
poco soddisfatte. La definizione finale dei comportamenti abituali di questa
donna sembra in questo modo sfuggire a tutti, anche se alcuni hanno già
iniziato a lavorare di fantasia sulla sua presenza. Un titolo ad effetto si
potrà pur tirare fuori, sembrano suggerire già in diversi, e qualcuno di loro
sembra sorridere proprio a quest’idea, sottolineando diverse volte sulla pagina
la parola che maggiormente adesso appare più adatta a definire questa donna,
come uno di quei nomignoli che in seguito non potrà più togliersi di dosso.
Bruno Magnolfi