Certe volte si può camminare sopra
un marciapiede, costeggiando magari una siepe con le foglie polverose, senza
rendersi neanche conto che quel tratto di strada lo percorriamo praticamente
ogni giorno. Tanto da essere oramai convinti con l’abitudine di essere tutto
sommato nel giusto, e di andare così nella direzione migliore, senza più
neppure domandarselo. Sentire addosso ogni volta l’aria fresca del mattino,
insieme ai pochi sguardi degli altri, e ancora prima di giungere sul posto di
lavoro pensare anche solo di sfuggita alla fortuna di abitare neanche troppo
lontano da lì, cosa questa che certamente fa sentire migliori. Lei si guarda
attorno come sempre proseguendo a camminare con il suo passo svelto, e riflette
che forse anche quel poco tempo che impiega è comunque sprecato, pur
riconoscendo che ormai è stabilito così, e che non si può certo cambiare nulla
di tutto questo.
Un attimo, una conseguenza, quasi un
metodo per intercalare due spazi diversi, e tenerli collegati ma alla giusta
distanza. Qualcuno ieri sera ha sporcato un muro con della vernice, niente di
irreparabile certo, probabilmente diventerà in poco tempo qualcosa a cui non
fare neanche più caso, come a tutto il resto d’altronde, fino a quando magari
saranno cancellati quei segni, e d’un tratto le cose toneranno al loro punto
iniziale. Ecco, lungo la strada ci sono questi particolari che possono variare,
e forse nient’altro. Poi però ci sono i pensieri, ed anche qualche piccola
preoccupazione, però di tipo ordinario, perché le altre mettono solo paura.
Non sapere più che cosa si desidera,
per esempio, ed andare avanti cercando di non riflettere mai su questo aspetto,
quasi come evitare un luogo senza rumori, per non sentire neanche il battito
del proprio cuore, o anche il respiro, o il proprio corpo ancora vivo e
presente insomma. Lei si trova in una
fase difficile, si potrebbe anche dire: ma forse non è del tutto così, visto
che basta una sciocchezza qualsiasi per farle ritrovare l’entusiasmo che
sembrava definitivamente perduto.
Un uomo la incontra lungo quel
marciapiede, la guarda, la stessa espressione ogni volta, come non ci dovesse
mai passare un briciolo in più oltre quell’esile, ininfluente, scarica
elettrica. Invece oggi la ferma, le chiede qualcosa fermandosi, e a lei sembra
già una persona diversa da quella che vede ogni volta, così trattiene la borsa,
come se lui fosse un ladro, un rischio, una minaccia; lo guarda sul viso appena
un momento, poi dice che è l’ora meno dieci minuti, nella stessa esatta maniera
che pensa già sapesse anche lui. Riprende subito a camminare, non c’è alcun
motivo per non farlo ancora, l’uomo si volta, la guarda da dietro, lei no, perché
forse lui si aspettava qualcosa di diverso, forse un sorriso, un buongiorno,
forse un incoraggiamento per chissà mai che cosa.
Il passo di lei adesso è più lento
del solito, ma i suoi pensieri invece vanno veloci: per domani ha deciso che cambierà
marciapiede, probabilmente; anche se in questo modo forse cambieranno già molte
cose della sua vita.
Bruno Magnolfi
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