Sono contenta oggi, o almeno così mi sembra; mi ritengo
comunque piuttosto soddisfatta da tutto quello che sta avvenendo da qualche
giorno, anche se è evidente come alla fine questi siano soltanto dei fatti
minori, sicuramente senza una grande importanza, almeno per gli altri. In certi
momenti sono consapevole di mostrarmi apatica, priva completamente di qualsiasi
entusiasmo, anche se invece apprezzo, se pur debolmente, chi cerca intorno a me
di proporre certe volte qualche novità. Perché senz’altro mi piace accorgermi
che le cose lentamente cambiano, si sviluppano, iniziano un nuovo percorso,
vanno avanti pur in qualche modo, anche se non sono certo io il motore delle
eventuali variazioni che possono manifestarsi. Anzi, pur con un certo dispiacere,
non riesco mai ad essere propositiva, non ce la faccio proprio a tirar fuori
qualcosa che possa essere apprezzato da qualcuno, però quando vengo coinvolta
in qualche faccenda stimolante, allora non sono certo una che si tira indietro.
Però mi piace quasi sempre stare nel mio angolo e pensare, senza avere dentro
di me delle riflessioni privilegiate, solo così, liberando la mente per
lasciarla poi svagare verso dove voglia. Mi dicono che sono riservata, ma non è
del tutto vero: mi trovo indifferente alla maggior parte delle cose, e sul
resto non mi interessa quasi mai tirare fuori la mia opinione.
Stamani siamo rimasti da soli, io e Antonio, sopra al
nostro camper, insieme al cagnolino Ettore che fortunatamente è molto
obbediente e anche tranquillo. Sandra e Renato sono andati con la corriera a
visitare un paese qua vicino, ci tenevano molto, ma io ho detto subito che non
mi sentivo attratta dall’idea di muovermi da dove ci troviamo, e mio marito
naturalmente non ha voluto in nessun caso lasciarmi sola. Ho preferito rimanere
qui a Cancale, con le sue spiagge, il suo faro, gli isolotti di fronte, e la
chiesetta medievale sulla costa, perché sento che questa atmosfera invernale e
malinconica di questo luogo mi appartiene, è quasi una parte di me, del mio
modo di essere. Ho detto subito ad Antonio che avrei fatto una passeggiata con
il cane di Sandra al guinzaglio, e lui si è mostrato preoccupato solamente di
fare una lista
per i prossimi acquisti alimentari. Se avesse mostrato la volontà di
accompagnarmi, naturalmente il mio giro si
sarebbe fatto molto più breve, però così da sola mi sono subito sentita bene,
tanto da essere tornata al camper oramai all’ora di pranzo. Gli altri hanno
telefonato per avvertire che sarebbero
rientrati presumibilmente a metà del pomeriggio, ed io avrò in questo modo
tutto il tempo, una volta mangiato qualcosa insieme a Toni, di mettermi in un
angolo con il mio libro e i miei pensieri.
Generalmente mi annoio a stare assieme a mio marito,
salvo le volte in cui lui si trova particolarmente su di giri, ed allora riesce
ad essere anche divertente e di compagnia. La maggior parte delle volte però è
sempre troppo serio, pignolo, preciso anche nel disporre del suo tempo,
parcellizzando ogni attività troppo razionalmente, pur senza lasciarsi prendere
emotivamente quasi mai da qualcosa di specifico. Lo lascio fare, riconosco che
siamo molto differenti di carattere, e lui rispetta pienamente ogni mia
decisione. Non fa mai mancare la prova dei suoi sentimenti verso di me, e
questo si dimostra forse il collante più forte tra noi due. A fine mattinata ha
preparato, per me e lui, un ricco e gustoso piatto freddo, dopo che aveva già
apparecchiato il piccolo tavolo da esterno approfittando della giornata
abbastanza soleggiata, e così mi ha fatto trovare tutto pronto, proprio per non
lasciarmi preoccupare di alcunché. Abbiamo pranzato con calma e con piacere,
ascoltando della musica pacata di sottofondo e lasciando che Ettore curiosasse
per conto proprio nei dintorni. Poi, dopo che ho riordinato tutto e lavato le stoviglie,
ci siamo mossi con il camper fino al supermercato del paese, abbiamo fatto le
compere previste, e quindi siamo andati con calma alla fermata dei mezzi
pubblici ad attendere il ritorno degli altri due.
Loro, quando sono scesi dalla corriera, sono sembrati
subito entusiasti della gita appena fatta, anche se Renato, durante un momento
in cui siamo rimasti da soli io e lui, ha cercato in ogni maniera di farmi
capire che gli ero mancata, come se per tutta la giornata non avesse fatto
altro che pensare a me. Non gli ho creduto, naturalmente, anche se mi ha fatto
un certo piacere sentirlo dire.
Bruno Magnolfi
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