lunedì 22 dicembre 2014

Direzione meravigliosa.

            

Pur piccola, comunque persino troppo vasta quella piazza delle medaglie d'oro per non mostrare come molte delle persone che avrebbero potuto esserci davvero avessero invece deciso, probabilmente proprio all'ultimo momento, di non aderire affatto almeno per quella volta alla manifestazione generale del pensiero collettivo. Non ha alcuna importanza, sostiene lei; poi dice: noi dovevamo comunque essere qui, almeno la nostra presenza era richiesta, anzi era assolutamente necessaria, il resto invece può anche mostrarsi maggiormente marginale. Di fatto quella specie di raduno risulta soltanto l'elementare dimostrazione che esistono ancora persone capaci di riflettere almeno alcune delle proprie idee in modo piuttosto diverso da molti, e questo loro parere in base ai fatti evidenziati assume indubbiamente, soprattutto in certi casi, una propria oggettiva importanza.
Lui al contrario è perplesso, si guarda attorno, poi torna ad osservare lei che pare comunque accontentarsi. Forse non si poteva pretendere di più con la scarsa informazione che siamo riusciti a dare, le dice. Lei annuisce, loro non hanno né bandiera né striscione, sono soltanto due individui qualsiasi che in mezzo a diversi altri sparuti personaggi cercano di dare almeno un senso definito ad alcuni dei loro pensieri. E’ difficile, si dicono, evidenziare delle idee senza mostrare contemporaneamente alcuna appartenenza: sembra quasi impossibile, ma nessuno tra i normali cittadini pare interessato a cose di questo tipo; sono temi che non caratterizzano immediatamente il contesto esatto in cui si muovono, forse per questo sfuggono, paiono addirittura insignificanti. Eppure loro due, comunque sia, in quella piazza ci sono e non sono soli: qualcun altro ha pur aderito a quella causa, ed adesso è lì, sta mostrando la sua faccia, e soprattutto evidenzia il proprio consenso su quanto  stabilito. Tutti si stringono la mano, si sorridono, indicano ognuno qualcosa di comune, e tutto questo pare già del tutto sufficiente alla causa a cui hanno dato adesione.
Loro due si spostano attorno alla piazza, quasi nella nervosa ricerca di qualcosa che sembra proprio non riescono a trovare, e infine lei dice semplicemente che avrebbe improvvisamente bisogno di un caffè, e lui volentieri l'accompagna in un piccolo locale proprio lì vicino. Si siedono, si guardano, lui affronta l'argomento spiegando che non c'è niente per cui prendersela, le cose a volte sono più difficili di quanto si vorrebbe, e lei annuisce a quelle parole. In certi casi mi dipingo una realtà diversa da quella che è, dice lei; però va bene così, devo imparare ad accontentarmi anche delle piccole cose.
Quando tornano sulla piazza qualcuno ha già iniziato ad andarsene, ma la giornata sostanzialmente grigia fino a quel momento mostra adesso nella parte bassa del cielo una striscia di aranciato disegnata dal tramonto del sole, e le facciate delle case tutt'attorno paiono improvvisamente accendersi di serenità. Lei sorride, la manifestazione in quel momento pare sciogliersi, la gente se ne va, ma la serata ad un tratto sembra quasi incoraggiante. Vorrebbe fermare tutti lei, ringraziarli uno per uno, dire loro che in fondo è stato bello ritrovarsi in quella maniera, anche se alla fine tutto il loro sforzo non servirà probabilmente proprio a niente. Siamo stati qui insieme, vicini, almeno per un momento, pensa adesso; ed eravamo uniti, accostati da una stessa idea, le pare quasi di poter dire a tutti. In fondo è questo ciò che conta per davvero: guardare qualcosa insieme, tutti verso una stessa direzione.


Bruno Magnolfi

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