Al piccolo tavolo vicino alla finestra di casa, nell’arco di una giornata
qualsiasi, la tendina scostata per guardare qualcosa lungo la strada, lei
continua a sorseggiare il suo tè come sempre. Ecco, forse adesso mi sento
pronta, pensa mentre uno spicchio di sole illumina la tazza. Probabilmente le
cose hanno avuto per me uno svolgimento persino troppo lento; ma non si poteva
fare altrimenti, perché in fondo è giusto che ognuno si prenda i propri tempi
per lasciar maturare le cose. Bene, adesso dobbiamo uscire di casa, affrontare
le novità, incontrare gli altri, pensa ancora parlando tra sé; così indossa un
capo d'abbigliamento sufficientemente pesante, e dopo essersi osservata appena
un momento davanti allo specchio, scende le scale.
Di fronte alla strada, nel giardinetto della propria abitazione, Federica,
la sua amica di sempre, intenta a sistemare qualcosa, la vede e subito la
saluta. Lei la raggiunge: come va? le chiede sorridendo. Bene, fa l'altra, sto
solo facendo un po’ di pulizia in questi cespugli polverosi. Ho pensato che
oggi è una giornata abbastanza particolare, fa lei. Mi sento soddisfatta, in
equilibrio con tutto, credo di aver raggiunto finalmente lo stato che ho sempre
desiderato. Federica la guarda e non dice niente, probabilmente le sembrano
buffe delle affermazioni del genere. Dove stai andando? le fa. Non so, risponde
lei; vieni anche tu a farti un giro senza troppo impegno? Perché no, dice
Federica che intanto toglie i guanti da giardinaggio; dammi solo un momento, e
con ciò rientra in casa. Passa intanto il portalettere in bicicletta e lei lo
saluta con una certa allegria.
Sembra tutto normale, pensa ancora lei; quasi un quadretto qualsiasi di
vita ordinaria. Invece dentro di me sono riuscita a comprendere soltanto da
poco quali siano gli intendimenti più importanti che da ora in poi cercherò di
portare avanti. Niente di rivoluzionario, sia certo; si tratta soltanto di
elaborare quotidianamente almeno un aspetto che mostri la realtà che mi
circonda. Cercherò d’ora in avanti di interpretare le cose, i fatti, gli
avvenimenti, ed illustrarne alcuni aspetti collezionando in questo modo tutto
ciò che in futuro potrà emergere. Sono convinta, folgorata da quanto ho
compreso: sarà assolutamente così.
Arriva Federica, ha indossato anche lei qualcosa di adatto ad una
passeggiata invernale, e subito chiede: cosa intendevi con il raggiungimento
dell’equilibrio e con la giornata particolare? Niente di troppo interessante,
risponde lei. Però dentro di me è forse avvenuto qualcosa, ed adesso è come se
sapessi perfettamente come dovranno essere improntate le mie giornate, quello
che per me è maggiormente importante da fare, come dovrò comportarmi, ecco.
L’altra sorride, sembra quasi scettica, così lei va ancora avanti a dirle che
cosa sia riuscita a mettere a punto.
Sembra quasi meraviglioso, dice Federica, ma non credi di poterti stufare
di tutto in capo a qualche settimana, e di ritrovarti in breve la stessa di
sempre? No, non credo, fa lei. Vedi, da adesso in avanti riuscirò a dare un
senso alle mie giornate; il tempo non scorrera più intorno e dentro di me con
la sua proverbiale indifferenza. Il mio contributo, pur piccolo, minuscolo,
forse addirittura ininfluente, diventerà elemento di ricchezza, un piccolo
passo in avanti per me, e quindi per tutti.
Federica non dice niente, sorride, riflette. In fondo è giusto tendere
verso uno scopo del genere, pensa; niente è tanto importante quanto essere
convinti di ciò che dobbiamo fare, di quel che dobbiamo essere. E’ come se il
mondo stesso ci chiedesse continuamente di scoprire questo aspetto dentro di
noi, come se questo fosse l'elemento principale, a capo di tutti gli altri.
Sono contenta, dice alla fine; e nient'altro.
Bruno Magnolfi
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