martedì 20 gennaio 2015

Scopo irrinunciabile.

            

Al piccolo tavolo vicino alla finestra di casa, nell’arco di una giornata qualsiasi, la tendina scostata per guardare qualcosa lungo la strada, lei continua a sorseggiare il suo tè come sempre. Ecco, forse adesso mi sento pronta, pensa mentre uno spicchio di sole illumina la tazza. Probabilmente le cose hanno avuto per me uno svolgimento persino troppo lento; ma non si poteva fare altrimenti, perché in fondo è giusto che ognuno si prenda i propri tempi per lasciar maturare le cose. Bene, adesso dobbiamo uscire di casa, affrontare le novità, incontrare gli altri, pensa ancora parlando tra sé; così indossa un capo d'abbigliamento sufficientemente pesante, e dopo essersi osservata appena un momento davanti allo specchio, scende le scale.
Di fronte alla strada, nel giardinetto della propria abitazione, Federica, la sua amica di sempre, intenta a sistemare qualcosa, la vede e subito la saluta. Lei la raggiunge: come va? le chiede sorridendo. Bene, fa l'altra, sto solo facendo un po’ di pulizia in questi cespugli polverosi. Ho pensato che oggi è una giornata abbastanza particolare, fa lei. Mi sento soddisfatta, in equilibrio con tutto, credo di aver raggiunto finalmente lo stato che ho sempre desiderato. Federica la guarda e non dice niente, probabilmente le sembrano buffe delle affermazioni del genere. Dove stai andando? le fa. Non so, risponde lei; vieni anche tu a farti un giro senza troppo impegno? Perché no, dice Federica che intanto toglie i guanti da giardinaggio; dammi solo un momento, e con ciò rientra in casa. Passa intanto il portalettere in bicicletta e lei lo saluta con una certa allegria.
Sembra tutto normale, pensa ancora lei; quasi un quadretto qualsiasi di vita ordinaria. Invece dentro di me sono riuscita a comprendere soltanto da poco quali siano gli intendimenti più importanti che da ora in poi cercherò di portare avanti. Niente di rivoluzionario, sia certo; si tratta soltanto di elaborare quotidianamente almeno un aspetto che mostri la realtà che mi circonda. Cercherò d’ora in avanti di interpretare le cose, i fatti, gli avvenimenti, ed illustrarne alcuni aspetti collezionando in questo modo tutto ciò che in futuro potrà emergere. Sono convinta, folgorata da quanto ho compreso: sarà assolutamente così.
Arriva Federica, ha indossato anche lei qualcosa di adatto ad una passeggiata invernale, e subito chiede: cosa intendevi con il raggiungimento dell’equilibrio e con la giornata particolare? Niente di troppo interessante, risponde lei. Però dentro di me è forse avvenuto qualcosa, ed adesso è come se sapessi perfettamente come dovranno essere improntate le mie giornate, quello che per me è maggiormente importante da fare, come dovrò comportarmi, ecco. L’altra sorride, sembra quasi scettica, così lei va ancora avanti a dirle che cosa sia riuscita a mettere a punto.
Sembra quasi meraviglioso, dice Federica, ma non credi di poterti stufare di tutto in capo a qualche settimana, e di ritrovarti in breve la stessa di sempre? No, non credo, fa lei. Vedi, da adesso in avanti riuscirò a dare un senso alle mie giornate; il tempo non scorrera più intorno e dentro di me con la sua proverbiale indifferenza. Il mio contributo, pur piccolo, minuscolo, forse addirittura ininfluente, diventerà elemento di ricchezza, un piccolo passo in avanti per me, e quindi per tutti.
Federica non dice niente, sorride, riflette. In fondo è giusto tendere verso uno scopo del genere, pensa; niente è tanto importante quanto essere convinti di ciò che dobbiamo fare, di quel che dobbiamo essere. E’ come se il mondo stesso ci chiedesse continuamente di scoprire questo aspetto dentro di noi, come se questo fosse l'elemento principale, a capo di tutti gli altri. Sono contenta, dice alla fine; e nient'altro.


Bruno Magnolfi

Nessun commento:

Posta un commento