C'è spesso una specie di
sibilo dentro le mie orecchie, generalmente un suono indeterminato che comunque
appare fine, aggraziato, quasi piacevole, e che emerge soltanto a tratti sopra
ai soliti rumori infernali della mia giornata. Mi ritrovo a seguirlo mentalmente qualche volta, e sento
mentre lo ascolto che lui evolve rapidamente e in modo autonomo verso alcuni
accordi, a volte giungendo a dipanarsi
brevemente in un’armonia dolce, squisita, quasi come una carezza. La maggior
parte delle persone che mi capita di incontrare durante i miei spostamenti quotidiani
non si accorge assolutamente di un bel niente, anche perché forse non ha la minima idea di quanta ricchezza riesca a possedere
anche una sola persona, e se solo cercassi di
spiegarlo, chiunque di loro mi prenderebbe semplicemente per un matto. In
sostanza i più non riuscirebbero neppure a farsene una ragione vera, perché
quasi tutti ormai ritengono che il mondo in generale si esaurisca in loro oppure
accanto a loro. Solo alcuni, persone forse più attente, individui da ritenere
probabilmente più sensibili, comprendono e
mettono in conto che ci possa essere qualcosa del quale, pur non sapendone
quasi nulla, risultano senz’altro incuriositi, e si dimostrano persino attratti
da elementi che purtroppo a loro sono sfuggiti
fino adesso.
Il mio sibilo interno
prosegue mentre parlo del più o del meno con qualcuno, ed io cerco di esprimere
come posso tutte le mie opinioni, e mi viene anche da sorridere ogni volta che
uno di questi con cui scambio dei pensieri cerca di convincermi che non c’è
proprio nient’altro alla fine di quello che lui riesce a tratteggiare, non c’è
niente alla fine delle sue idee e delle semplici parole che è capace di
utilizzare intorno ad ogni argomento. I miei accordi musicali li sovrastano
mentre continuo comunque ad ascoltarli, e tutto nasce proprio dalla semplicità
di quanto gira dentro la mia testa, anche se poi sembra tentare come di ammutolirli,
pur restando un’altra cosa, un’altra realtà, un diverso modo di intendere ogni
cosa proprio per le motivazioni che la mia musica interna sembra porti avanti.
Mi accorgo subito, quando incontro una persona che, al contrario di questa
maggioranza di soggetti, riconosce subito l’armonia che tra noi potrebbe essere
in comune ed è consapevole come me che la realtà sta proprio in altro modo, cioè
non così determinata e definita come si vorrebbe, ma piena di infinite
sfumature, che qualcosa inizia subito a legare in qualche maniera i nostri
pensieri, lasciandoli più liberi, meno terreni, capaci di evoluzioni senz’altro
positive e interessanti.
Poi saluto tutti e me ne
vado verso le cose che normalmente più mi attraggono, e quando mi ritrovo ormai
da solo, ripenso subito a quanto sono stato capace di essere me stesso con chi
ho incontrato: non lo so per certo, questa è la verità, ma penso che chiunque
abbia avuto qualcosa per cui esprimere in piena libertà il proprio pensiero, si
possa adesso ritenere soddisfatto, anche se alla fine c’è sempre stato il mio
sibilo ad indicare una diversa appartenenza di tutte le mie idee, che anche se
non sono state condivise dalla maggior parte delle persone con cui ho avuto la
fortuna di parlare, comunque hanno indicato una precisa direzione di cui adesso
essere orgogliosi, fino a comprendere che non poteva proprio essere in nessun’altra
maniera.
Bruno Magnolfi
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