Ormai lo guardo nella
maniera esatta come si guarda un semplice insetto sotto ad una potente lente di ingrandimento. Lo
vedo muoversi, dare corso giorno dopo giorno alle proprie abitudini, ai gesti
consueti, alle normalità stratificate dall’uso, ed io lo osservo e lo studio, persino
anticipando certe volte i suoi comportamenti, come se già conoscessi
perfettamente i suoi processi mentali tipici, anche se poi non è del tutto
vero, perché ogni tanto riesce in qualche modo anche a sfuggire alla mia
immaginazione, con la capacità di meravigliarmi per qualche comportamento messo
in opera in modo un po’ differente dal suo solito. Il mio vicino di casa è una
persona prevedibile, questo è del tutto evidente, anche se in quello che fa,
ogni volta che ne risulta capace, cerca con impegno di inserire una lettura
personale delle proprie attività mentali e
fisiche, quasi inserendovi qualche elemento vagamente estraneo a dei normali
comportamenti, anche se non giunge mai
alla stravaganza, un po’ come se avesse paura
di cadere nel rituale, nel risaputo, nella logica dei fatti già troppo definiti e ormai dati per scontati. Si perde nella
ricerca dell’uso di parole forbite quando parla con me, oppure nell’insistenza
con cui tiene pettinati i propri capelli, pur corti e anche radi, sempre in una
certa stessa maniera; e poi gli abbinamenti di colore nelle sgargianti
fioriture delle sue piantine, trapiantate nel giardinetto dietro casa secondo
degli schemi sempre simmetrici, ed in certi casi addirittura insistenti e
ripetitivi. La maggior parte delle volte non mi chiede neppure un parere su
molte delle sue attività, tanto è convinto
delle proprie scelte, anche se io immagino comprenda benissimo quali potrebbero
essere nel caso le mie cortesi osservazioni.
Ci sono dei giorni in
cui, desiderando uscire nel mio giardinetto, proprio mentre lui sembra intento
a curare le sue piante e tutti i suoi fiori, mi preparo mentalmente alcuni temi
su cui cercare di trascinarlo in quelle chiacchiere che immancabilmente sa
approfondire con estrema agevolezza, giusto per comprendere meglio così quali
siano le sue opinioni attorno a quegli argomenti, anche se, nella maggior parte
delle volte, riesce con estrema facilità a coinvolgermi in altre diverse riflessioni
che immediatamente sfuggono del tutto a quanto in precedenza mi ero riproposto.
In certe occasioni sono stato persino portato a pensare che lui possa avere
dentro di sé un innato e specializzato sesto senso, per riuscire in maniera
così elegante e veloce a rovesciare i miei sparuti tentativi, e per trasformare
ogni mio impulso in una sua diretta riflessione che va proprio a trattare
subito di tutt’altre cose, tali da non permettermi più, in tutti quei casi,
altri tentativi possibili. Scappa dalle mie argomentazioni, questo è il punto,
tanto da togliermi spesso addirittura la voglia di proseguire a parlargli,
lasciandomi senza parole e spesso sorridente, ma soltanto per un puro senso di gentilezza, immobile ad
ascoltare i suoi deboli vaneggiamenti infiniti e inconcludenti.
Comunque, la cosa che più mi piace
fare con il mio vicino di casa, rimane sempre e comunque l’osservazione attenta
di ogni mossa che intraprende in modo diretto, oppure che tenta di compiere ma
senza avere tutto il coraggio che serve per portarla in fondo. Spesso fingo di
guardare da tutt’altra parte, mentre cerco di comprendere che cosa stia
facendo, e in altri casi studio semplicemente gli orari in cui esce da casa, o
ascolta i notiziari della radio, oppure telefona a qualcuno, senza togliere
quei casi in cui inizia a parlare da solo a voce alta, lasciandomi la
possibilità di seguire tutte queste cose grazie alle mura sottili che dividono
simmetricamente i nostri appartamenti. Qualche volta vorrei addirittura
disinteressarmi completamente di lui, e ciclicamente lo faccio per davvero,
però solamente per un giorno o due magari, perché in seguito sento di non avere
alcuna possibilità di resistere al richiamo che mi offre momento per momento,
ed alla fine riesco soltanto a dar seguito al mio istinto e riprendere come
sempre ad esaminare ogni sua mossa.
Bruno Magnolfi
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