martedì 17 febbraio 2009

17 febbraio 2009


           
            Forse non è possibile arrogarsi la responsabilità individuale di scrivere sui muri, sui marciapiedi, sui manufatti cittadini: vergare là sopra dei pensieri, delle cose, delle affermazioni che possono essere anche di estremo valore intellettivo, ma che infine esprimono solo l’espressione di una sola persona, di un solo individuo pensante.  Non è possibile, o almeno il limite di questa arroganza è la mancata condivisione da parte di altri dei pensieri espressi, delle affermazioni fatte. Però così si neutralizza qualsiasi espressione. Ci impastiamo dentro a velleità populiste che non funzionano. Invece dobbiamo agire, svegliare le coscienze, urlare agli altri il credo che conserviamo dentro. Così va bene ancora scrivere, pensare, urlare ciò che custodiamo dentro, aprirsi, definire con gli altri i propri punti di arrivo e di partenza, e poi discuterne, confrontarne i termini, perché è solo così che potremo sentirci ancora vivi, degni della vita, pronti ancora a vivere.

          Bruno Magnolfi       

 

                                                                                                                                                                                                                   






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