Ci
sono giorni in cui ci si ferma a ricordare. Emergono da chissà dove e senza
motivo parole o espressioni di persone che ci appaiono trasformate dalla nostra
fantasia, estrapolate dai contesti di cui avevamo memoria. Piccoli dettagli
divergono da ciò che si credeva fino ad un attimo prima, e una cornice nuova e
sfumata incasella la nostra memoria in maniera inaspettata. Si resta in bilico
tra la concezione nostalgica del ricordo e la sua interpretazione attuale che
funge da stimolo per scoperchiare nuove cose. Cambiano i significati dei
concetti e tutto viene plasmato in funzione di qualcosa di cui non sappiamo
niente. Ecco, è allora che possiamo riuscire a superare i monotoni elementi
costitutivi quotidiani e spingerci fuori da noi, cambiare, perché
cambiare è il faticoso scopo.
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