mercoledì 18 febbraio 2009

18 febbraio 2009



            Ci sono giorni in cui ci si ferma a ricordare. Emergono da chissà dove e senza motivo parole o espressioni di persone che ci appaiono trasformate dalla nostra fantasia, estrapolate dai contesti di cui avevamo memoria. Piccoli dettagli divergono da ciò che si credeva fino ad un attimo prima, e una cornice nuova e sfumata incasella la nostra memoria in maniera inaspettata. Si resta in bilico tra la concezione nostalgica del ricordo e la sua interpretazione attuale che funge da stimolo per scoperchiare nuove cose. Cambiano i significati dei concetti e tutto viene plasmato in funzione di qualcosa di cui non sappiamo niente. Ecco, è allora che possiamo riuscire a superare i monotoni elementi costitutivi quotidiani e spingerci fuori da noi, cambiare, perché cambiare è il faticoso scopo.
             

              Bruno Magnolfi




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