L`immagine d`insieme, questo ciò che conta. Puoi girare per
strada ed osservare tutta quella gente che corre, che si affanna, che sta
perennemente alla ricerca di chissà cosa; e anche quella formata da individui che
invece non capiscono ancora un bel niente, e restano lì, inebetiti, e tutto ciò
che sanno fare è guardarsi le scarpe e nient’altro. Tu puoi osservare la gente
che ti guarda e quella che immagina cosa tu stia pensando di loro. E infine
puoi rimanertene da una parte a riflettere e basta, cercando qualcosa dentro di
te che abbia più senso di quello che riesci a vedere. Questo è semplicemente
quello che credi sia tutto ciò che puoi essere, ma ancora ti manca la capacità
di raccogliere questo materiale, metterlo insieme e gettarlo in una volta sola dentro
al secchio dell`immondizia. Questo è il punto, disfarsi di tutte queste cose, di
tutti i pensieri parziali. Alla fine hai pensato tutto di te stesso, tutte le
cose più diverse che hai potuto, ed è proprio così che quasi senza rendertene
conto hai perso del tutto la tua identità.
Poi entri nel bar e ti fai servire la solita birra, e ti
guardi attorno con tutta la calma che puoi, e sai che forse è proprio là dentro
che troverai qualche risposta, ma sai anche benissimo che non puoi chiedere
niente a nessuno, perché ti risponderanno tutti di non pensarci e di goderti la
vita, e che è questa l`unica maniera di star su e di allontanare le tue preoccupazioni
che oggi ti dannano l’anima. Cosi sorseggi la birra con calma e cerchi
semplicemente di non pensarci, ma poi arriva questo tipo e ti dice che gli stai
dando proprio fastidio, ed anche altre cose del genere, e tu cerchi di evitarlo
e di stare in silenzio, ma lui è aggressivo e non riesci proprio a sfuggirgli.
Infine ti mette una mano sul petto mentre stai ancora davanti al bancone, e ti
spinge senza mezze misure e tu sai che non è lui, sono soltanto tutti i tuoi
maledetti pensieri che ti portano fuori da là dentro e ti ammollano un pugno
sul muso senza tanti problemi, e poi resti a terra con la faccia piena di sangue
e non sai neppure perché sia mai successo a te tutto questo, ma è la realtà, e
non ci puoi proprio fare un bel niente.
Alla fine cerchi con calma di ricomporre tutto quel quadro
che adesso sembra costituito soltanto di pezzetti astratti, senza una logica.
E’ un lavoro che fa faticare, e così ti metti d’impegno nella comprensione di
questa faccenda. E poi capisci che è questo il percorso da fare, nient’altro
che questo, e poco alla volta viene fuori che è soltanto l’immagine d’insieme
quella che conta. Pensi. Che senso ha lamentarsi di qualcosa se non hai neppure
capito dove sia collocata, dici a te stesso mentre cerchi di riportare le tue
vecchie ossa al sicuro. Sarà diverso domani, probabilmente, ne sei quasi convinto.
Per oggi ci vuole solo pazienza, nient`altro.
Bruno Magnolfi
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