C’eravamo velocemente
rifugiati, insieme ad una ragazzona di nome Anna conosciuta soltanto pochi
minuti prima, in una specie di rimessa abbandonata, con la porta completamente
divelta, che rimaneva lungo la strada principale, e ci eravamo accucciati in un
angolo all’interno cercando di riordinare tutte le nostre idee. Gli spari
provenienti dalla vicina collina sembravano diretti soltanto verso il piccolo
paese che ci eravamo lasciati alle spalle, io e Ettore, e la soluzione
migliore, almeno per il momento, pareva proprio quella di rimanersene lì, nella
semioscurità, ad attendere che l’attacco cessasse....
Questo racconto non è più fruibile su questo blog in quanto sotto contratto con Lillibook Edizioni.
Bruno Magnolfi
Nessun commento:
Posta un commento