La giornata appare
nuvolosa, e forse proprio per questo in giro per il centro abitato s’incontrano
poche persone in questa grigia mattinata. Annamaria si è presa l'ombrello
pieghevole uscendo da casa, anche se al momento lo ha riposto ben chiuso dentro
la sua borsa capiente. Così quando spinge la porta vetrata della Merceria
Martini, lungo la strada principale del paese, ha ben chiaro che
indipendentemente da qualsiasi cosa possa acquistare in quel negozio in cui sta
per entrare, non dovrà preoccuparsi troppo per un eventuale scroscio di pioggia
al momento di tornarsene verso la sua abitazione.
Ha notato come se ci
fosse qualcosa di nuovo là dentro arrivando vicino alle vetrine della merceria,
ma siccome per sua natura non desidera farsi vedere disposta a perdere del
tempo nell’osservare gli allestimenti, pur sentendosi fortemente incuriosita, è
subito entrata, senza fermarsi: vuole arrivare immediatamente al punto, e senza
grandi indugi acquistare quello che per cui è venuta fin lì, e poi casomai dare un'occhiata in giro subito
prima di uscire dalla bottega e tornarsene lungo la via. Buongiorno dicono
insieme sia Clara, che lei conosce da anni, sia, con voce più bassa, un'altra
persona che sembra in apparenza una normale cliente, ma che sta lì in piedi con
un’espressione seriosa ad occhieggiare con indifferenza qualcosa fuori dai
vetri, praticamente senza fare nient’altro.
Non preoccuparti, dice
la negoziante notando nella sua conoscente una leggera perplessità: mia madre è
qui solo per farmi una visita. Così Annamaria, che a casa sua ha la macchina
per cucire e svolge dei piccoli lavoretti di sartoria per tutto il suo
vicinato, si fa mostrare del filo di cotone in vari colori, alcune cerniere di
ricambio con diverse lunghezze, ed alcuni bottoni particolari dei quali ha
portato con sé gli originali, per verificarne appieno la corrispondenza. Poi,
mentre Clara le mette gli acquisti dentro un sacchetto, lei guarda distrattamente
gli ultimi arrivi di abiti pronti sui manichini e sopra gli appendiabiti.
Quindi esce, dopo essersi informata su alcuni prezzi, ma senza acquistare
nient’altro.
Marisa non dice niente,
forse avrebbe probabilmente anche alcune opinioni su come portare
avanti le sorti di quel negozio, proprio adesso che la signora Martini sembra
poco per volta uscire di scena e lasciare molte scelte nelle mani di Clara;
però si frena, riflette, cerca il più possibile di non essere invadente. Sua
figlia le ha spiegato già molte di quelle cose che intende cambiare dentro la
merceria, e lei l’ha ascoltata quasi senza ribattere niente, semplicemente
annuendo e lasciandola parlare senza interromperla. Va bene, sembra voler
sottolineare adesso con il suo silenzio,
rispetto al garbato entusiasmo di Clara; ma a me in
fondo tutto questo interessa ben poco: è la tua vita, la tua carriera, le tue
capacità che devono uscir fuori in questo momento, ed io, anche se sono sicura
del tuo successo nei prossimi anni, non sono più in grado di indicarti la via o
di darti come ho sempre fatto la mia opinione.
Trovo che non sarebbe neppure giusto che lo facessi,
ed è per questo che ti ammiro e sono contenta per te: per tutto l’impegno che sicuramente
stai mettendo a buon fine, per il tuo bisogno di realizzarti, anche se a me
tutto questo mi appare già come qualcosa che
oramai non mi riguarda.
Bruno Magnolfi
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