Uno dei ragazzi che prestano una mano ogni tanto al
circolo culturale "Victor Jara", dice con voce bassa ma parole
potenti, che senz’altro il momento è particolare, e che bisogna impegnarsi a
fondo in quella loro cittadina, per non darla vinta ai tanti superficiali che
vi abitano, ed anche alla massa dei menefreghisti. Qualcuno degli altri
annuisce, forse con scarsa convinzione, ma quando si tratta di decidere su
qualcosa del genere ognuno sa bene che è doveroso per chiunque fare ciò che è
stato stabilito.
Sempre difficile, si dice, tirar fuori dei pareri positivi dai propri
concittadini, ma è questo l'impegno più forte, quello di valore maggiore. Si è
pensato di fare un piccolo capannello nella piazza principale del paese, in
occasione dell’uscita della nuova rivista del circolo, e di chiamare a gran
voce la cittadinanza, magari intorno ad un tavolino presso cui dare delle
informazioni e consegnare a tutti quel primo numero, ma qualcuno vorrebbe
trovare una forma più particolare per attirare l’attenzione della gente.
Una piccola manifestazione forse, un breve corteo in cui
inserire una parola d’ordine, una semplice frase che riesca a dare la scossa,
un motto che possa essere condiviso da molte persone. Qualcuno sorride, non è
facile riconoscersi in un evento del genere, anche se c’è un bel po’ di
entusiasmo a trascinare le cose. Infine qualcuno pensa ad un vero e proprio
piccolo palco da installare nella piazza, ed invitare là sopra alcuni musicisti
del luogo a suonare, in modo da proporre il segno di una festa, di una novità
per cui rallegrarsi e sentirsi vicini.
Si decide a maggioranza che questa proposta è
accettabile, ed evitando di fare le cose in modo improvvisato si chiedono i
relativi permessi alle autorità e si mette in atto rapidamente un piccolo
volantinaggio per indicare la data e chiarire gli aspetti dell’occasione. Sonja
improvvisamente sente nell’aria lo spirito giusto, le sembra davvero che tutto
possa decollare proprio come lo ha immaginato all’inizio, ed in questa fase fa
predisporre dai ragazzi tutti i documenti che servono, firmando qualsiasi cosa
di cui è necessario
prendersi la responsabilità.
I suoi genitori, pur anziani come sono, una volta
informati di tutto quello che è stato ormai predisposto, si mostrano contenti
anche loro di quanto al momento sta per avvenire, proprio rendendosi conto che
è possibile davvero riuscire a cambiare qualcosa nella testa di tutti i loro
compaesani, e che la loro figlia si merita una grande gratitudine, capace come
si sta dimostrando di pensare davvero al bene comune, organizzando benissimo le
migliori idee che circolano in certi canali. Anche Carlo le telefona per darle
il suo appoggio morale, spiegando che le cose da ora in avanti non potranno che
migliorare per tutto
quel loro centro abitato.
La tipografia perciò ha già iniziato a stampare, e la
prima copia impaginata è già nelle mani dei soci del circolo, per cui si valuta
dentro le stanze del “Victor Jara” quale possa essere l’impatto finale di quel
giornale sulla gente comune, ma nessuno trova da indicare lacune o porre eventuali
perplessità. Si va avanti, la data ormai è stabilita nel prossimo sabato, i
musicisti e tutto il resto praticamente è già pronto, il paese inizia persino a
parlarne nell’attesa di toccare con mano quanto sono stati capaci di portare in
piazza quelli del collettivo, davanti agli occhi di chiunque sarà presente. Basta
adesso; resta soltanto da attendere.
Bruno Magnolfi
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