La mamma, comunque sia senza alcuna insistenza, guarda con occhi molto attenti
quest'uomo senza troppe caratteristiche, arrivato come d'improvviso a smuovere
qualcosa di importante nelle giornate forse un po' troppo simili l'una
all'altra in quella sua famiglia. "Un amico, e soprattutto un prezioso collaboratore
del circolo", ha detto Sonja presentandolo con entusiasmo, ma anche in
maniera un po’ frettolosa; ed a lei non sono certo sfuggiti dei particolari piccoli
comportamenti tra loro due, dei quali naturalmente riesce adesso con facilità anche
ad immaginarne il proseguo. "Comunque, non è certo
una bambina lei", ha pensato subito, soprattutto per rassicurarsi;
"sa bene quello che fa, ed io sono soltanto una povera donna che può solo
stare a guardare quello che succede attorno a sé". Loro hanno cercato alcuni
fogli, qualche documento, degli incartamenti di cui probabilmente avevano
urgente bisogno, poi sono tornati ad uscire da casa, lui salutando con
cortesia, lei con le sue maniere sempre un po’ sbadate. "Non c'è
niente di male", ha spiegato più tardi con indifferenza l'anziana donna a
suo marito, rientrato a casa dopo il suo solito giro a piedi, impossibilitata a
non rivelargli la realtà di quella visita così particolare, in considerazione
del sospetto che comunque lui, in qualche modo, lo avrebbe saputo senz’altro
magari dalla voce di qualche vicino più curioso e ficcanaso di altri.
"In fondo è vero che questa è
la sua vita", ha pensato anche il padre di Sonja. "Noi non possiamo in
nessun caso lamentarci di lei, anche se si è fatta trascinare un po' troppo da
quel suo circolo culturale e da tutti gli impegni che si è assunta in tutti
questi anni. Se poi decidesse improvvisamente di legarsi sentimentalmente a
qualcuno, noi non possiamo che rallegrarci delle sue eventuali scelte".
Marito e moglie certe volte si guardano anche per un solo attimo, e riescono a
comprendere perfettamente quei loro semplici reciproci pensieri, senza nessun
bisogno di spiegarsi con tanti discorsi. Poi lui ricomincia a leggere il loro
quotidiano a voce alta, e lei lo ascolta, come fa ogni giorno, senza provare
alcuna necessità di riaffrontare in qualche modo quell’argomento. “Sonja ed il
suo collega sono persone navigate”, pensano ambedue con profonda convinzione:
“sapranno scegliere perfettamente ciò che è meglio per loro, e probabilmente anche
per tutti quanti”.
Invece tutto precipita da qualche
parte. Sonja si irrita certe volte, anche se non vorrebbe, quando Carlo le dice
che deve andare a stare di nuovo con sua figlia, almeno per un giorno alla
settimana. “Non posso perdere l’intimità con lei, quella vicinanza che riesco
ancora a farle provare quando la porto in giro, le parlo delle cose del mondo,
della maniera più adatta di osservare quanto abbiamo attorno, nell’attesa che
lei si formi una sua idea, dei pareri propri, delle vere opinioni, e maturi dentro
di sé una graduale conoscenza delle persone e anche di tutto il resto”. Lei lo
sa che lui ha ragione, che è tutto perfettamente giusto, ma ugualmente non
riesce ad accettare con facilità questa specie di doppia vita del suo Carlo.
“Mi abituerò”, ha già pensato qualche volta. “E forse ho solamente bisogno di qualche
tempo in più, prima di riuscire dentro di me a disporre le cose nella maniera
più giusta e maggiormente equilibrata”.
Bruno Magnolfi
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