Si presentano delle occasioni, certe rare volte, in cui
qualcosa, non si sa neppure bene perché, pare muoversi sul serio. Un senso di
urgenza, di necessità a partecipare, di voglia improvvisa del nuovo, un insieme
di stimoli che portano i più sensibili a rispondere a questo forte richiamo, ed
a spingersi avanti, senza provare né dubbi né perplessità. Una decisione quasi
comune, un passaparola spontaneo, una voglia improvvisa di mostrare con la
propria semplice presenza il fatto di aspirare a qualcosa, come se un
improvviso salto di qualità nel vivere ordinario chiamasse a raccolta gli
individui migliori, oppure più attenti, di un'intera comunità. Questa
l'atmosfera che si respira nella cittadina di Sonja, alla vigilia della festa
durante la quale sarà distribuita la prima copia del giornale di tutti, una
rivista che aspira ad essere un punto di riferimento per gli abitanti del suo
borgo cittadino.
Mancano soltanto pochi giorni, lei si corica nel suo
letto come sempre, tante cose sono rimaste incompiute se solo ci pensa, molte
di più di quante ne avrebbe
potuto prendere in esame fino adesso. Eppure c’è
sempre un sogno tra gli altri, che forse per sua natura sembra in qualche
maniera avverarsi riscattando improvvisamente tutto il resto. Così Sonja vive
quest’ultima avventura, come fosse la principale tra tutte, quella che mostrerà
sicuramente cosa è davvero possibile fare per gli altri, impegnandosi in un
modo esemplare, fino ad annullare talvolta persino le proprie esigenze,
lasciare se stessa in un angolo, fino quasi a scomparire del tutto, risucchiata
dalle necessità generali, tra i bisogni
evidenti della gente comune, anche di quella che proprio non sa di avere pure
lei dei bisogni.
Chiude gli occhi da sola per cercare la calma in
mezzo a tutti i pensieri che le turbinano in questo momento dentro la testa, e per
un attimo si scopre una piccola donna, piena di paure come fosse ancora
bambina, quasi incapace di razionalizzare al meglio le sue riflessioni come fa
sempre durante ogni giorno quando sta in mezzo alla gente. E’ questo il momento
in cui tutto sembra andarsene come per proprio conto, cercando quasi soluzioni
surreali a quanto si è ancora annodato a margine delle preoccupazioni che
restano ferme, a formare delle piccole angosce, quei tanti malesseri capaci di
sciogliersi soltanto dando compimento al più presto ad ogni ulteriore
riflessione esauriente e concreta.
Sonja sa bene cosa resti da fare, quale sia la strada
imboccata, quali possibilità possono aprirsi adesso per lei e per coloro che
hanno creduto alla loro voglia di spingersi avanti, ma forse non basta, perché
è il resto della cittadinanza che in questo momento dovrà decretare un
giudizio, quello sul suo collettivo, definendo una volta per tutte cosa ci sia
davvero di importante là dentro, e che cosa questo rispecchi del pensiero di
tutti. Lei riflette cercando la calma, anche se l’emozione la prende, la spinge
a chiedersi come abbia fatto a ritrovarsi fino a quel punto, in bilico, in
balia di una debolezza che non ha forse mai avuto fino ad oggi, la stessa che
la fa tremare pensando a come sarà la sua amata cittadina fra poco, nel
prossimo futuro, fra qualche anno: un paese qualsiasi, disimpegnato ed
indifferente; oppure un posto vivo, attento alla realtà, capace di scegliere in
ogni momento la strada da prendere.
Bruno Magnolfi
Nessun commento:
Posta un commento