Lina le dice:
<<adesso mi sembri un po’ contraddittoria; non puoi essere attratta da
una cosa e contemporaneamente anche dal suo contrario>>, dopo che Sandra
ha cercato di spiegarle perché vorrebbe muoversi più in fretta lungo la
Bretagna, e visitare in questo modo molti più luoghi, ma allo stesso tempo
anche rimanere maggiormente a lungo in tutti quei bei posti dove invece è
capitato di sostare troppo poco con il loro camper, così da assaporarne meglio
tutte le caratteristiche. Sandra sorride, non sa spiegare bene le sue
sensazioni, se non con una nuova contraddizione che non riuscirebbe mai a chiarire, e cioè quella di allungare a dismisura quella loro
vacanza per godersela davvero, ma contemporaneamente però anche accorciarla il più possibile, proprio per smettere rapidamente con
ogni discussione tra di loro e lasciare alle spalle quel clima teso che oramai
si è instaurato. Nessuno tra loro quattro difatti appare particolarmente
contento di quel viaggiare, anche se fino adesso è forse mancato il coraggio a
ciascuno per affrontare l’argomento, e cercare così di comprendere cosa sia a
non andare proprio per il verso giusto. Tutti fingono invece che tutto comunque
vada bene, ed ognuno tiene celato dentro di sé qualcosa che sembra quasi
invisibile, ma di cui si avvertono benissimo persino nell’aria i
risultati.
Renato prosegue a
mostrarsi distante, poco attratto da tutto quello che ogni giorno si impegnano
a visitare lungo la costa della Manica, quasi fosse un bambino dispettoso che
tenendo il broncio si disinteressa con regolarità da tutto ciò che fanno gli
altri. In fondo la vacanza sta procedendo in quella esatta maniera che tutti
loro dall’inizio avevano previsto, ed anche se nelle piccole cose vengono
costantemente fuori le proprie diverse personalità, alla fine nessuno sente di
voler affrontare una discussione franca con tutti gli altri. <<Sarebbe
stato meglio fermarsi in un luogo maggiormente riparato dal vento>>, dice
Antonio all’improvviso lamentandosi del fatto che il camper ogni poco si muove
leggermente sulle sospensioni, investito dalle raffiche di vento che giungono
da ovest. Lina non risponde, a lei piace molto sentire il suono delle onde infrangersi
sulla scogliera vicina, così prosegue a preparare qualcosa per la cena,
lasciando a Sandra il compito di dire che non c’era nei dintorni un diverso
parcheggio altrettanto buono.
Il loro cucciolo mugola
all’improvviso, come avesse bisogno di proporre alla compagnia il proprio
parere, ma Renato indossa rapidamente il suo giaccone pesante, ed esce subito,
portando con sé il cane naturalmente subito felice di seguirlo. Non fa
particolarmente freddo fuori, ma in ogni caso l’aria appare carica di umidità,
e da quelle parti non si vede proprio nessuno in giro a piedi, soltanto qualche
rara macchina che transita lungo la vicina strada costiera verso Paimpol. L’idea generale, per la
mattinata di domani, è quella di andare al porticciolo locale per salire sulla Vedettes de Bréhat, una piccola
imbarcazione turistica che funge da traghetto dalla terraferma fino all’isola
omonima, distante dalla costa appena un paio di miglia, e farsi un giro a piedi
da quelle parti, anche se Toni ha già spiegato che forse resterà sul camper per
motivi al momento forse inspiegabili, e che in ogni caso non è attratto dalla
visita ad un isolotto quasi deserto durante tutto l’inverno. Nessuno ha
commentato fino adesso quelle sue decisioni, anche se Renato, distrattamente,
ha lasciato capire che anche lui non è molto interessato a quella gita.
Lina invece tiene il
punto: vuole assolutamente vedere dalla barca la costa di granito rosa,
sperando in una giornata di sole, e poi lasciarsi avvolgere nell’isola dal
fascino del rifugio dei corsari usato nei secoli passati, ed infine percorrere
a piedi quelle rare strade francesi dove non sono ammesse le automobili. Sandra
è d’accordo, ed è attratta dal luogo prediletto da fantastiche fioriture primaverili,
anche se pensandoci meglio resta favorevole anche lei nel rimanere nel
camper, se mai dovesse capitare il caso di dover andare sull’isola da sola
insieme a Lina. Non perché non stia sufficientemente bene con la sua amica; quanto per non entrare in qualche stupida competizione che
già si immagina, scontrandosi con lei per qualche punto di vista sicuramente
molto diverso dal suo. Ma alla fine Renato
decide di andare con loro, non si capisce se per favorire sua moglie oppure
Lina, anche se nessuno poi insiste con Antonio per fargli cambiare idea. Forse
è quasi meglio se lui resta sopra al camper con il cane, e magari controlla
l’olio e la pressione delle gomme, pensano tutti adesso: tanto, quando Toni si trova lontano da quel mezzo, appare molto spesso
solamente di intralcio a tutti gli altri, senza essere capace neppure di
mostrarsi con loro troppo socievole.
Bruno Magnolfi
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