Inizialmente il camper è sembrato beccheggiare leggermente, come per un piccolo cedimento improvviso delle sospensioni oppure per un disallineamento di un asse delle ruote o di un giunto cardanico. Poco dopo però una debole forza piuttosto insistente ha iniziato a tirare la direzione di marcia verso il margine destro del tratto stradale, convincendo rapidamente Antonio, in quel momento alla guida, ad accostare il mezzo ingombrante oltre il bordo della carreggiata, verso il primo spazio sufficiente ad accogliere almeno una parte della larga carrozzeria. <<Abbiamo forato uno pneumatico>>, ha subito sentenziato lui con sufficiente calma, mentre arrestava immediatamente anche il motore ed azionava le doppie frecce, scendendo poi dal mezzo, ma soltanto dopo essersi assicurato che non stesse sopraggiungendo da dietro qualche distratto automobilista. Indubbiamente la ruota anteriore destra è apparsa subito a tutti più sgonfia delle altre, così non è rimasto altro da fare che posizionare il triangolo di emergenza a circa cinquanta metri dal camper, e tirare fuori dai vari alloggiamenti, scoperti sul momento soltanto tramite il libretto istruzioni di bordo, tutti gli strumenti per sostituire la ruota con quella di scorta.
Tutti
e quattro hanno subito cercato per quanto possibile di dare una mano, ma
indubbiamente soltanto Antonio, con la faccia seria ed uno sguardo privo di
distrazioni, ha manovrato ogni oggetto in modo da compiere il lavoro nel più
breve tempo possibile. Qualche vettura a bassa velocità è transitata nelle due
direzioni mentre veniva cambiata la gomma, ma a dire il vero a nessuno tra
quegli autisti è passato per le mente di fermarsi per chiedere se quei quattro
italiani in giro da quelle parti in un periodo così fuori stagione, avessero per
caso bisogno di un qualche aiuto. La costa della zona di Plougasnou ha qualche piccola spiaggia incastonata tra delle grosse
pareti rocciose, ed il grande Menhir Primel Tregastel, eretto decine di secoli prima a pochi
passi dalle acque della Manica, sembra quasi una sentinella silenziosa a
guardia del luogo. Sostituita la ruota, naturalmente nulla vietava a loro quattro
di ripartire per raggiungere esattamente quel luogo, situato appena un paio di
chilometri più avanti, ma con il solito grande buonsenso Antonio ha subito
chiarito che sarebbe stato meglio arrivare fino alla più vicina officina di
gommista e far riparare lo pneumatico forato. Così non è rimasto altro da fare
che tornare indietro fino al paese, ed occuparsi di quanto appariva più
essenziale e necessario.
Così, nel tempo di attesa, mentre
Toni, accompagnato da Sandra, controllava le operazioni del meccanico attorno alla
ruota del camper, Lina e Renato sono subito andati in un caffè proprio di
fronte, a prendere delle sigarette ed usufruire del bagno. <<Mi sento
privo di forze>>, le ha detto Renato già mentre i due attraversavano la
strada. <<Forse vorresti dire privo di volontà>>, lo ha corretto
Lina atteggiando l’espressione ad un leggero sorriso. <<Di fatto mi sento
un semplice bagaglio portato in giro da una località all’altra, come incapace di
imporre una mia idea>>. Nel locale si siedono, ordinano un caffè ed un
cognac, poi si guardano, mentre Lina senza opporre resistenza, si lascia
sfiorare leggermente una mano, come se il loro affiatamento fosse già qualcosa
oramai di accettato. <<Mi piacerebbe strizzarti il naso con tutte le
forze che ho>>, dice lei sorridendo tanto per mostrare di poter persino reagire.
Lui le sorride, torna a toccarle una mano, e Lina socchiude gli occhi, quasi
sciogliendosi in un momento di intesa. Trascorrono così circa dieci minuti, poi
lei va nel bagno, e lui si volta osservando dalla vetrina del locale se per
caso il camper fosse stato riportato all’esterno dell’officina.
Plougasnou
è un piccolo paese, praticamente un villaggio con dei semplici servizi di base,
ma c’è comunque un buon supermarché con
parcheggio poco lontano dalla piazza principale della località, tanto che
quando la riparazione è terminata e i quattro trovano di nuovo riuniti, passano
rapidamente da là per fare degli acquisti, prima di tornare sulla costa ed
assistere al tramonto del sole vicino al menhir.
Decidono anche di acquistare una bottiglia di vero champagne, anche per brindare a quella giornata un po’ sfortunata,
e quindi esorcizzare in qualche maniera la mala sorte. Sandra è seria, mentre
osserva suo marito Renato che ha assunto adesso un’espressione ancora più
distaccata da tutto, ma Lina apprezza con un largo sorriso il ritrovo dei suoi amati
scogli schiaffeggiati continuamente dalle onde schiumose del mar Celtico. Prepareranno
qualcosa per la cena, da quelle parti; cercando anche di trovare un posticino
davvero adatto a trascorrere la notte.
Bruno Magnolfi
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