mercoledì 8 gennaio 2025

Imbastire vita assieme


            I suoi genitori sono sempre molto contenti quando Renato passa da casa loro per salutarli. Quando sono assieme lui generalmente tratta soltanto di argomenti piuttosto banali, senza addentrarsi mai a spiegare troppo i suoi propositi oppure i propri reali desideri, giusto ad evitare che loro sfoderino consigli non richiesti o ricomincino con le solite risapute raccomandazioni, ma stavolta Renato non riesce a trattenersi, e rivela a sua madre, mentre lei in piedi in cucina sta preparando un semplice caffè per tutti, che c’è una sua brava collega di ufficio che ha iniziato a frequentare fuori orario di lavoro. <<Non è niente di particolarmente importante, almeno per il momento>>, dice lui; <<Poco più di un’amicizia. Però potrebbe divenire qualcosa in più, ed il fatto che nessuno di noi due ormai è più un ragazzo, impone un comportamento sicuramente serio ma contemporaneamente anche poco blando. Ciò significa che se le cose, proprio come spero, proseguono ad andare bene tra di noi, con una certa probabilità potremmo prendere delle importanti decisioni nel giro anche di poco tempo>>. La mamma lo abbraccia quasi commossa, si capisce che sia felice di quanto va accadendo a suo figlio, ma poi si ricompone e va subito a dare la notizia anche a suo marito. Loro non erano molto d’accordo quando Renato decise di andare ad abitare per conto proprio, ormai qualche anno fa; però adesso che le cose per il loro unico figlio stanno prendendo questa piega, si rendono subito conto che è soltanto un processo naturale e inevitabile quello che sta coinvolgendo il loro ragazzone.   

            <<Appena sarà possibile, dovresti presentarcela>>, dice il padre di Renato con una certa serietà. <<Almeno potremo formarci un’idea più precisa sulla tua collega>>. Il fatto che questa Monica svolga lo stesso lavoro di suo figlio, per sua opinione, è già comunque un piccolo elemento positivo da non sottovalutare nel proseguo delle cose, pensa ancora suo padre; e in ogni caso dimostra che ambedue hanno già un piano in comune su cui basarsi. <<Era ora che tu iniziassi a fare qualcosa di serio e ad imbastire la tua vita>>, dice ancora suo padre stringendogli una mano, come se gli concedesse già il suo appoggio incondizionato nella costruzione della propria esistenza. Poi Renato se ne va, dice che ha da fare delle cose, ma il fatto è che si sente imbarazzato nel parlare di quell’argomento, anche se non riusciva più a tenersi per sé una notizia di quel genere. Il problema è che con Monica non sono state introdotte molte certezze, e forse lui, nel desiderio di spianare qualche punto che per il momento resta insoluto tra loro due, tende a spingere tutto in avanti, nella speranza che poi tutte le cose tra di loro trovino presto una propria positiva soluzione.

            <<Non posso essere che soddisfatto per come tutto sta procedendo>>, riflette mentre percorre la strada verso casa; <<Anche se la soddisfazione che provo nell’immediato, quando sono con lei, si stempra rapidamente al momento in cui ci salutiamo, cioè appena mi affiorano nella testa dei dubbi che non so e che non riesco a risolvere da solo. Vorrei farle un mucchio di domande, sapere molte più cose su di lei e sul suo passato, ma riconosco sia da deboli chiedere delle cose personali, così cerco di interpretare la sua personalità tramite le poche cose che riesco a tradurre dai gesti, dalle espressioni, dalle poche frasi che Monica adopera per parlare di sé e delle proprie opinioni. Non dico che lei sia una sfinge incomprensibile, ma non sono neppure troppo chiari certi suoi comportamenti. In ogni caso devo accettare ciò che mi concede, e accontentarmi di quel poco che mi lascia comprendere, anche se vorrei già sapere molto più di lei. Mi piacerebbe poter parlare con chi la conosce più di me, ad esempio, ma anche tra i colleghi che lavorano al suo piano nessuno sembra abbia molte notizie, ed anche con tutti loro lei sembra sia stata sempre estremamente riservata. È stata sposata, pur per poco tempo, ma anche di questa esperienza sembra proprio non abbia mai desiderio di parlare>>.

            <<Forse tutto ciò non ha alcuna importanza: dovrei evitare di preoccuparmi di cose di questo genere, anche se i miei sentimenti verso Monica sono così forti che vorrei stare con lei per la maggior parte del tempo che abbiamo a disposizione, e poi condividere tutto con lei, fino alle cose più minute. Certo è che se il nostro rapporto potesse mettersi bene come spero, in seguito potrei trasferirmi addirittura nel suo grande appartamento, se non in pianta stabile almeno nel corso di qualche giorno alla settimana, anche per provare l’equilibrio di una nostra futura convivenza. Ma forse sto correndo troppo, e in fondo è meglio tenere i piedi per terra e cercare di non compiere dei passi falsi. Ciò non toglie che non vedo l’ora di fare insieme a Monica un sacco di cose: dei viaggi, ad esempio, delle scelte per il futuro, e forse iniziare poco per volta ad imbastire un’esistenza assieme.

 

            Bruno Magnolfi    

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