<<Con le donne non è facile
intendersi>>, dice Sergio mentre mastica lentamente seduto al tavolo
della cucina, di fronte ad un perplesso Renato che ha appena tentato di
spiegargli il carattere piuttosto sfuggente di Monica, e di come lui provi una
certa apprensione di fronte al fatto che lei abitualmente non si mostri mai
troppo entusiasta del loro incontrarsi e del trascorrere insieme qualche ora, visto
che poi anche quel tempo risulta sempre molto di meno rispetto a quello che
Renato desidererebbe dedicarle. <<Sorride, quando le dico qualcosa di
divertente, ma non ride quasi mai; e certe volte mentre le parlo di me, si
ferma a guardare qualcos’altro, come se avesse la mente piena di altri
pensieri>>. Sergio prosegue a mangiare: in fondo non si meraviglia
neanche troppo delle rivelazioni di Renato; è come se fosse in grado di
immaginarselo, seduto ad un tavolo di un caffè, davanti ad una donna con alcune
esperienze alle spalle, mentre cerca di abbozzare un qualche dialogo adoperando
le sue solite maniere impacciate e spesso approssimative. La mancanza di un
vero e proprio entusiasmo, da parte di chi lo ascolta, nel sostenere con
interesse la conversazione di un individuo come Renato Nesti, è quanto di
peggio possa accadere per lui, che in un attimo si sente smontato anche nelle
sue già scarse sicurezze, e non trova appigli essenziali per dire delle cose
capaci di attirare l’attenzione di chiunque sui propri argomenti. Ma tutto
questo certo non può dirglielo.
<<Con le donne bisogna
anche farsi desiderare, piuttosto che mostrarsi troppo disponibili e incapaci
di fare qualcosa di diverso che non aspirare in qualsiasi momento alla loro
presenza vicino>>. Renato riflette, si sente mortificato nel pensare all’improvviso
che forse è proprio quello il suo vero problema: essersi mostrato subito innamorato
di Monica, anche se aveva pensato fin dall’inizio che fosse quella la spinta
maggiore per costruire una relazione stabile e duratura con lei. <<Ma una
donna dovrebbe capirlo quando qualcuno fa sul serio piuttosto che giocare alla
relazione superficiale, che ovviamente non porta da alcuna parte, e poi si
esaurisce così, come una bolla di sapone nell’aria>>, sbotta Renato
alzandosi dal tavolo. <<Io non conosco questa donna, e quindi giudico
male>>, si spiega Sergio. <<Però da quello che ho capito tu le stai
troppo addosso a questa Monica, le togli il respiro comportandoti in questa
maniera, e tutto ciò, per una persona che è già stata sposata, è forse quanto
di peggio possa accaderle. Non c’entrano niente i sentimenti, si tratta di
opportunità, e di bisogno di proseguire, per una donna matura, ad essere quello
che in fondo desidera essere, indipendentemente dal fatto di aver conosciuto un
Renato Nesti oppure no>>.
Renato intanto inizia a
sparecchiare la tavola, come provasse il desiderio di arrivare in fretta alla
conclusione di quell’argomento che forse lo rende nervoso e sofferente.
Trascorre qualche minuto in silenzio, poi sottovoce riprende: <<Probabilmente
hai ragione, anche se mi riesce difficile ammetterlo; in ogni caso posso
cercare di fare qualche tentativo di comportamento come hai detto tu, e magari nei
prossimi tempi dedicarmi di più al mio lavoro invece di pensare a lei
continuamente>>. Sergio finalmente sorride: <<Ma certo>>, gli
dice; <<Lasciati cercare da lei, in fondo trascorrete la maggior parte
delle vostre giornate quasi gomito a gomito sul luogo di lavoro. Non sarà così difficile
per lei inviarti un segnale se desidera incontrarti anche semplicemente per parlare
un po’ con te. E tu a quel punto non essere troppo disponibile, falle capire
che comunque hai la tua vita, i tuoi passatempi, le tue amicizie, non puoi
essere sempre pronto nel reagire ad ogni suo cenno verso di te>>. Poi
parlano d’altro loro due, dell’organizzazione della loro casa soprattutto, e
alla fine Sergio dichiara che è stanco e se ne andrà subito a dormire, mentre
Renato resta in cucina a mettere a posto le stoviglie e a rigirare nella sua
mente le cose che si sono appena detti. <<La faccenda importante adesso è
tenere in funzione il mio radar>>, pensa adesso con calma; <<Ed
essere capace di leggere in modo adeguato ogni segnale che il mio sistema possa
captare, cercando di tradurre un po’ meglio quello che Monica sta forse tentando
di farmi comprendere della sua maniera di vedere le cose>>.
Quindi apre la sua agenda
professionale, che in effetti non usa quasi mai e risulta così ancora intatta,
ed inizia a scrivere quasi per gioco le date salienti del suo vedersi con
Monica, cercando di ricordare i giorni esatti e anche i luoghi che hanno
visitato insieme, e di che cosa hanno parlato, e di come si sono sviluppati gli
argomenti tra loro. Soprattutto indica con un piccolo simbolo gli inviti che
lui le ha fatto in tutti quei casi, e le occasioni in cui è stato lui e solo
lui a cercarla, scoprendo così che in fondo ha ragione Sergio, e la loro
relazione, almeno fino adesso, è stata frutto quasi esclusivamente della
propria volontà, e non quella di Monica, che si è limitata quasi soltanto ad
assentire.
Bruno Magnolfi
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