<<Si,
certo, è stato pubblicato, in linea con i tempi previsti; se passa qua da me le
posso rilasciare i moduli da riempire con le istruzioni e il bando generale per
la partecipazione a questa gara>>, dice Monica in risposta alla
telefonata di quel Mauro dell’Associazione Culturale.
<<D’accordo>>, fa lui di fretta. <<Allora passerò senz’altro da
lei già domani mattina>>. Poi i due si salutano con cortesia e
ringraziamenti, e lei osserva per un attimo sopra al piano del tavolo le copie
di quei documenti di cui ha appena parlato, ricevute direttamente dagli uffici
del piano superiore non più tardi di un’ora prima. quindi si alza dalla sua scrivania,
prende la chiavetta della macchina per i caffè, e con un cenno agli altri
impiegati della stanza si dirige lungo il corridoio per concedersi una meritata
pausa di metà mattina. Ha fissato con Renato un orario preciso in cui vedersi ogni
giorno al piano terra dell’edificio, ed anche se sono passati già cinque minuti
dall’appuntamento, lei è sicura di trovarlo ancora nella saletta pronto ad
attenderla. <<Buongiorno>>, dice lui difatti mentre Monica lo
raggiunge. <<Ci sono forse delle novità?>>. Lei sorride, preme il
pulsante luminoso nella macchina ed attende in silenzio che il meccanismo
compia le proprie operazioni. <<No, non direi, se non le solite cose di
ogni giorno>>, spiega alla fine. Le indecisioni di Renato vanno sempre colmate
con delle risposte che non generino mai dei piccoli conflitti, pensa Monica, ma
anzi usando termini che siano capaci di rendere anche ogni gesto ed ogni
espressione maggiormente distensive.
La sera
precedente lui, come d’accordo, è salito per la prima volta nell’appartamento
della sua collega di lavoro, ha consumato insieme a lei una cenetta senza
troppe pretese preparata in fretta da Monica, ha parlato a lungo con lei scambiando
delle opinioni generiche di vari argomenti su cui ambedue hanno evitato di
addentrarsi troppo in dettagli, o nello spingersi verso pensieri troppo
complessi, e nella sostanza hanno trascorso una piacevole serata non troppo
lunga e impegnativa. Quando lui se n’è andato, alla richiesta di un non meglio specificato
bisogno di riposo da parte di Monica, lei si è comunque avvicinata lentamente a
lui sempre guardandolo, e mentre si trovavano ormai praticamente sulla porta
già socchiusa, lei si è fatta dare un bacio leggero, non troppo passionale,
però esauriente per quello che sarà forse possibile far nascere in seguito. Molto
probabilmente Renato è rimasto nel dubbio se insistere un po’ in quel preciso momento,
oppure al contrario se non fosse stato assolutamente il caso, ma lei lo ha subito
come leggermente spinto fuori, verso l’ingresso condominiale, pur con un
sorriso ed una delicatezza carica di promesse per il loro futuro di probabile
coppia. Lui, uscendo dal palazzo, si è sentito quasi confuso, ma in seguito ha
realizzato che a suo parere tutto quanto in fondo stava andando proprio bene,
anzi benissimo, e che certo non era proprio il caso di affrettare troppo le
cose.
Monica ha
sorriso, chiudendo la porta di casa sua, poi ha sistemato i piatti nella
lavastoviglie ed infine ha osservato a lungo la propria espressione nello
specchio del bagno, compiacendosi di quel poco che era appena accaduto,
apprezzando vivamente il comportamento tenuto ed anche il proprio coraggio, pur
rendendosi conto una volta di più di quanto la sua maschera avesse già iniziato
a prendere definitivamente il posto della sua faccia vera. Le cose comunque
adesso dovevano andare avanti come le aveva pensate fin dall’inizio, e niente
del suo atteggiamento avrebbe dovuto tradire una pur minima debolezza. Renato
era sicuramente un bravo ragazzo, e in fondo lei per nessun motivo lo avrebbe
mai trascinato troppo nell’affrontare un calvario di dolore e sofferenza.
Certo, lo avrebbe lasciato a un certo punto della loro relazione, questo era
inevitabile; ma sicuramente lei avrebbe anche trovato le parole giuste per
dimostrare a lui che il loro breve fidanzamento aveva rapidamente messo in luce
delle differenze di carattere tra loro due, a proprio parere del tutto
incolmabili. Lui avrebbe fatto resistenza, si sarebbe forse dibattuto
all’interno delle perplessità messe avanti a tutto, ma alla fine, di fronte
alla ferrea volontà di Monica nel non voler dar seguito alla loro storia,
Renato si sarebbe arreso, e magari non avrebbe neppure trovato materia per
insistere.
Il fine
vero di tutto quanto a quel punto lei lo avrebbe sentito crescere giorno dopo
giorno dentro sé stessa, e questa dolce attesa avrebbe colmato di felicità la sua
individuale scelta. Forse l’ultima volta di una ricerca di chiarimento da parte
di Renato, lei gli avrebbe parlato di un altro uomo giunto all’improvviso nella
sua vita, e questo fatto nuovo avrebbe interrotto sicuramente ogni altra
possibilità di rivendicare, per una personalità introversa come la sua, qualcosa
della loro veloce relazione. Il piano era perfetto, niente si sarebbe frapposto
tra Monica e suo figlio, e la nascita di questo bambino avrebbe costituito per
lei tutto il meglio possibile da avere nella propria vita.
Bruno
Magnolfi
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