martedì 7 ottobre 2025

Partecipazione.


          Dai due blindati scuri erano scesi subito dieci Unità delle Forze dell’Ordine, coi giubbotti antiproiettile già indossati, i manganelli alla cintura, gli elmetti sulla testa e gli scudi antisommossa alla mano, mentre gli autisti dei mezzi manovravano per rendere obbligata l’uscita dalla piazza nel punto che desideravano tenere maggiormente sotto controllo. Poi si erano schierati davanti alla facciata di una casa, quando già pioveva, e avevano atteso a lungo, fino a quando erano iniziati ad arrivare i pochi ragazzi per la manifestazione. Un Carabiniere si era riferito al Capitano, il più alto in grado della squadra, come se desiderasse anche interpretare il pensiero dei propri colleghi: <<Forse è stato sopravvalutato il pericolo>>, aveva detto. <<Probabilmente non importava venire qui in tanti come siamo, e magari c’era anche da immaginarselo, visto che questo è soltanto un piccolo paese dove non è mai successo niente>>. Il Capitano lo aveva osservato con uno sguardo di superiorità, quindi aveva replicato: <<Noi dobbiamo sempre attenerci agli ordini superiori, e certe volte se non riusciamo a comprendere la necessità di certe cose, è soltanto perché non ci è dato di conoscere tutti i risvolti di una certa situazione. Qui oggi noi dobbiamo dimostrare quanto non sia mai il caso di sollevare dei gratuiti polveroni con una scusa pretestuosa, e che tutto deve sempre rientrare all’interno della vita ordinaria di ciascuno, senza tentare mai fughe in avanti. Sto aspettando delle istruzioni più precise, ma potrebbe darsi che ad un certo punto noi si venga chiamati a lanciare una carica di alleggerimento, al solo scopo di disperdere questi studentelli e togliere loro la voglia di fare dei cortei>>. Il Carabiniere semplice era restato in silenzio, ed aveva subito annuito pur senza convinzione, mordendosi la lingua per aver disturbato il proprio Capitano con delle stupidaggini.     

            Alla fine i dimostranti erano soltanto una quindicina in tutto, con un piccolo striscione fatto anche molto alla buona, e pareva proprio che non potessero provocare alcun disturbo agli altri cittadini, se non dare la prova di una certa sensibilità rispetto a dei temi così importanti come il razzismo. Svogliatamente, si erano poi mossi con i loro ombrelli aperti strisciando lungo il marciapiede e sul bordo stradale della via principale di Pian dei Fossi, e forse qualcuno di loro si era meravigliato di quanti Carabinieri attrezzati fossero stati inviati quel giorno a fronteggiare una cosa tanto piccola, e qualcuno si era pure immaginato che le Forze dell’Ordine fossero lì per proteggere gli stessi manifestanti da eventuali malintenzionati a cui non fosse andata giù quella iniziativa. Ma non avevano neppure compiuto cento metri, che quelle divise, armate di tutto punto, li avevano raggiunti da dietro, lanciando un lacrimogeno proprio davanti ai loro passi, e poi, sfoderando i propri manganelli, avevano eseguito una vera e propria carica, disperdendo in appena un attimo tutti i ragazzi presenti, fino a decretare la fine improvvisa e definitiva di ogni manifestazione. I paesani che osservavano la scena da una certa distanza, oppure quelli che curiosavano dalle loro finestre, si erano immediatamente ritirati in considerazione anche di quel fumo urticante che ammorbava l’aria, e nonostante non fosse avvenuto un vero contatto tra i Carabinieri e gli studenti, grazie anche alla prontezza di questi ultimi nello scappare rapidamente per le viuzze laterali del Corso, la paura di venire colpiti da qualche eventuale manganellata era stata tanta, al punto che a nessuno di loro era venuta più voglia di tornare indietro, allontanandosi definitivamente dalla zona.

            I Carabinieri invece erano rimasti a lungo sulla strada, ricompattandosi e preparandosi ad affrontare ancora chissà quali insurrezioni, fino a quando il loro Capitano, ricevute ulteriori informazioni telefoniche, aveva ordinato a tutti di tornare verso i propri mezzi, pur con molta circospezione e senza alcuna fretta. Poi erano rimasti ancora per più di un’ora al margine della piazza comunale, fino a quando poco per volta avevano ripreso posto sui blindati, restando comunque per un altro lasso di tempo ancora sul posto. Naturalmente, nessun paesano di Pian dei Fossi aveva osato transitare davanti o vicino a loro, né in macchina, né tantomeno a piedi, e la notizia di quanto era accaduto poco prima aveva immediatamente fatto il giro di tutto il centro abitato. Nessuno sapeva spiegarsi il motivo per cui fosse stato ordinato di manganellare un gruppetto sparuto di ragazzi che non avrebbe mai fatto male neanche ad una mosca, e tantomeno si capiva il motivo di lanciare dei gas lacrimogeni che avevano fatto piangere persino le massaie nelle loro case. Qualcuno aveva iniziato a dire che si era andato cercando un colpevole di qualcosa, e che reprimere violentemente qualsiasi pur buona intenzione era il sistema giusto per poter dire in seguito che c’era stato da parte dei manifestanti un serio pericolo per tutta la cittadinanza, e che quindi quei teppistelli sarebbero subito stati giudicati come un gruppo di facinorosi abituati soltanto alle maniere forti. Fortunatamente in tutto questo nessuno era rimasto ferito, anche se quegli studenti adesso riflettevano in cuor proprio con estrema sicurezza, così impauriti al massimo livello da quelle azioni dure e inaspettate da parte delle Forze dell’Ordine, che non avrebbero più tentato di partecipare ad un corteo del genere.

 

            Bruno Magnolfi

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