Dai
due blindati scuri erano scesi subito dieci Unità delle Forze dell’Ordine, coi
giubbotti antiproiettile già indossati, i manganelli alla cintura, gli elmetti
sulla testa e gli scudi antisommossa alla mano, mentre gli autisti dei mezzi
manovravano per rendere obbligata l’uscita dalla piazza nel punto che
desideravano tenere maggiormente sotto controllo. Poi si erano schierati
davanti alla facciata di una casa, quando già pioveva, e avevano atteso a
lungo, fino a quando erano iniziati ad arrivare i pochi ragazzi per la
manifestazione. Un Carabiniere si era riferito al Capitano, il più alto in
grado della squadra, come se desiderasse anche interpretare il pensiero dei propri
colleghi: <<Forse è stato sopravvalutato il pericolo>>, aveva detto.
<<Probabilmente non importava venire qui in tanti come siamo, e magari
c’era anche da immaginarselo, visto che questo è soltanto un piccolo paese dove
non è mai successo niente>>. Il Capitano lo aveva osservato con uno
sguardo di superiorità, quindi aveva replicato: <<Noi dobbiamo sempre
attenerci agli ordini superiori, e certe volte se non riusciamo a comprendere
la necessità di certe cose, è soltanto perché non ci è dato di conoscere tutti
i risvolti di una certa situazione. Qui oggi noi dobbiamo dimostrare quanto non
sia mai il caso di sollevare dei gratuiti polveroni con una scusa pretestuosa,
e che tutto deve sempre rientrare all’interno della vita ordinaria di ciascuno,
senza tentare mai fughe in avanti. Sto aspettando delle istruzioni più precise,
ma potrebbe darsi che ad un certo punto noi si venga chiamati a lanciare una
carica di alleggerimento, al solo scopo di disperdere questi studentelli e
togliere loro la voglia di fare dei cortei>>. Il Carabiniere semplice era
restato in silenzio, ed aveva subito annuito pur senza convinzione, mordendosi
la lingua per aver disturbato il proprio Capitano con delle stupidaggini.
Alla
fine i dimostranti erano soltanto una quindicina in tutto, con un piccolo
striscione fatto anche molto alla buona, e pareva proprio che non potessero provocare
alcun disturbo agli altri cittadini, se non dare la prova di una certa
sensibilità rispetto a dei temi così importanti come il razzismo.
Svogliatamente, si erano poi mossi con i loro ombrelli aperti strisciando lungo
il marciapiede e sul bordo stradale della via principale di Pian dei Fossi, e
forse qualcuno di loro si era meravigliato di quanti Carabinieri attrezzati fossero
stati inviati quel giorno a fronteggiare una cosa tanto piccola, e qualcuno si
era pure immaginato che le Forze dell’Ordine fossero lì per proteggere gli stessi
manifestanti da eventuali malintenzionati a cui non fosse andata giù quella
iniziativa. Ma non avevano neppure compiuto cento metri, che quelle divise,
armate di tutto punto, li avevano raggiunti da dietro, lanciando un lacrimogeno
proprio davanti ai loro passi, e poi, sfoderando i propri manganelli, avevano
eseguito una vera e propria carica, disperdendo in appena un attimo tutti i
ragazzi presenti, fino a decretare la fine improvvisa e definitiva di ogni
manifestazione. I paesani che osservavano la scena da una certa distanza,
oppure quelli che curiosavano dalle loro finestre, si erano immediatamente
ritirati in considerazione anche di quel fumo urticante che ammorbava l’aria, e
nonostante non fosse avvenuto un vero contatto tra i Carabinieri e gli
studenti, grazie anche alla prontezza di questi ultimi nello scappare rapidamente
per le viuzze laterali del Corso, la paura di venire colpiti da qualche eventuale
manganellata era stata tanta, al punto che a nessuno di loro era venuta più
voglia di tornare indietro, allontanandosi definitivamente dalla zona.
I
Carabinieri invece erano rimasti a lungo sulla strada, ricompattandosi e
preparandosi ad affrontare ancora chissà quali insurrezioni, fino a quando il
loro Capitano, ricevute ulteriori informazioni telefoniche, aveva ordinato a
tutti di tornare verso i propri mezzi, pur con molta circospezione e senza
alcuna fretta. Poi erano rimasti ancora per più di un’ora al margine della
piazza comunale, fino a quando poco per volta avevano ripreso posto sui
blindati, restando comunque per un altro lasso di tempo ancora sul posto.
Naturalmente, nessun paesano di Pian dei Fossi aveva osato transitare davanti o
vicino a loro, né in macchina, né tantomeno a piedi, e la notizia di quanto era
accaduto poco prima aveva immediatamente fatto il giro di tutto il centro
abitato. Nessuno sapeva spiegarsi il motivo per cui fosse stato ordinato di
manganellare un gruppetto sparuto di ragazzi che non avrebbe mai fatto male
neanche ad una mosca, e tantomeno si capiva il motivo di lanciare dei gas
lacrimogeni che avevano fatto piangere persino le massaie nelle loro case. Qualcuno
aveva iniziato a dire che si era andato cercando un colpevole di qualcosa, e
che reprimere violentemente qualsiasi pur buona intenzione era il sistema
giusto per poter dire in seguito che c’era stato da parte dei manifestanti un
serio pericolo per tutta la cittadinanza, e che quindi quei teppistelli sarebbero
subito stati giudicati come un gruppo di facinorosi abituati soltanto alle
maniere forti. Fortunatamente in tutto questo nessuno era rimasto ferito, anche
se quegli studenti adesso riflettevano in cuor proprio con estrema sicurezza, così
impauriti al massimo livello da quelle azioni dure e inaspettate da parte delle
Forze dell’Ordine, che non avrebbero più tentato di partecipare ad un corteo
del genere.
Bruno
Magnolfi
Nessun commento:
Posta un commento