Sapeva
di avere dentro di sé una fragilità innata, delle incertezze profonde, una
insicurezza invalicabile, e per questo motivo aveva sempre cercato di
mascherare questa sua caratteristica con delle pause, quando affrontava qualche
argomento, con dei silenzi, con certe espressioni cariche di dubbi, che
lasciassero trasparire la sua profonda ricerca del pensiero e della definizione
migliore. A lui non importava affatto
decidere, gli bastava fare le cose con il massimo dell’accordo e della
tranquillità con tutti gli altri, senza mai arrivare a discussioni sterili e
rancorose. Con il tempo aveva imparato ad evitare certi argomenti, girare
attorno a dei pareri spigolosi, sfumare le opinioni che potevano apparire
maggiormente ostiche. Molto era dato dalla maniera come si affrontavano le
cose, anzi, secondo lui quasi tutto era stabilito dalla forma e dalle
espressioni con cui le proprie ragioni venivano sostenute: se si evitavano
sparate decise su argomenti opinabili, e si riusciva a portare avanti un
comportamento morbido e aperto, anche se le sue convinzioni non erano così
ferree e definite, trovava in questo modo la maniera per apparire più persuaso
di ciò che sosteneva. Alla fine, tramite quel suo comportamento, e fin da
quando era più piccolo, lui rimaneva in disparte, come poco interessato agli
argomenti in discussione, limitandosi in genere a metter giù soltanto cose
vaghe, ma che generalmente davano fuoco alle persone maggiormente impulsive, le
quali raccoglievano lo stimolo portandolo avanti e concludendolo. Ecco, questo
era il suo scopo principale, indipendentemente dal contenuto della discussione,
arrivare al punto che qualcuno decidesse anche per lui, con convinzione, con
determinazione, tirando fuori l’ultimo anello conclusivo di una catena alla
quale anche lui aveva sicuramente dato il suo apporto, e quasi sempre gli
veniva riconosciuto, in modo che la sua figura non appariva quasi mai di
secondo piano, ma anzi sembrava quello che sa lavorare nell’ombra, portando le
persone ad un punto che per magia di ambiguità sembrava da lui già previsto.
Con lei le cose erano state anche più complicate, tanto da fargli intavolare,
in molte occasioni, delle vere e proprie strategie di manovra, maniere pensate
e studiate per riuscire a far emergere, nelle scelte che prendevano in due,
anche una sua evidente opinione, anche se, di fatto, era solo il suo modo
dubbioso, poco chiaro, esageratamente riflessivo, che riusciva a far scaturire
con positivo risalto le decisioni di lei. Infine, dopo che si erano finalmente
sposati, lui aveva deciso di smettere con quel suo comportamento che molte
volte gli era pesato: aveva lasciato che lei decidesse senza problemi tutto
quello che riguardava anche lui, sedendosi una volta per tutte e smettendo di preoccuparsi
dei rapporti con gli altri.
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