Casualmente,
passeggiando per strada, Toni incontra il suo amico. Si salutano con
cordialità, si dicono qualche spiritosaggine, poi vanno insieme a bere qualcosa
in un locale poco lontano. Toni conosce perfettamente l’itinerario che segue il
suo amico per tornarsene a casa quando esce dal luogo dove lavora. Per questo
l’altro si aspetta che lui voglia dirgli qualcosa di importante, qualcosa per
cui Toni evidentemente ha cercato di vederlo da solo, in un momento del giorno
in cui non ci sia alcuna probabile prevenzione da parte sua. Forse vuole
parlargli di sua moglie, o del suo lavoro, o di chissà cosa, ma intanto
continua a pronunciare parole leggere, senza spessore, cercando soltanto piccole
battute di spirito, e quasi nient’altro.
Poi pagano ed
escono, Toni sembra contento, forse il suo amico ha creduto qualcosa che non
era esattamente in quella maniera, o forse Toni non ha trovato il coraggio per
affrontare quanto aveva veramente da dire. Si salutano, si danno appuntamento
per un giorno da stabilire, magari per andarsene insieme a passare una serata con
le loro rispettive consorti, oppure con qualcuno dei loro amici comuni. Ognuno
prosegue adesso per la sua strada, l’amico di Toni sembra però un poco
perplesso: è da tanto tempo che si conoscono, Ma non gli era mai capitato di
sentirsi nei suoi confronti in questa maniera. Più tardi probabilmente pensa
che gli farà una semplice telefonata, e chiederà a Toni di quel qualcosa che forse
adesso non si è sentito di mettere in mezzo.
Toni invece è
contento, si sente tranquillo, gli piace girare per strada senza un itinerario
preciso, ed aver incontrato il suo amico gli pare qualcosa che coroni bene
quella buona giornata. Di lui pensa che sia un po’ troppo ombroso, e che gli è
sempre tornato difficile trascinarlo da qualche parte per il solo gusto di
starsene un po’ in compagnia. Sente dentro di sé che le cose potrebbero probabilmente
andare meglio se ci fosse tra loro una maggiore fiducia e sincerità, se magari potessero
scambiarsi anche qualche pensiero un po’ più nascosto delle solite cose.
La sera, da
casa, Toni prende il telefono e chiama il suo amico. Lui gli risponde che aveva
in mente proprio di sentirlo, giusto per sapere se si era forse dimenticato di
dirgli qualcosa nel pomeriggio. Toni resta sorpreso per questa richiesta, e per
non deluderlo si inventa che un paio di giorni indietro ha fatto una grande
sciocchezza, ed adesso non sa più come uscirne. Per meglio spiegarsi dice che
sua moglie ha preso le sue cose, dopo l'ultima scenata che lui le ha fatto, e
se n'è andata, con l'idea di non tornare facilmente sulla sua decisione. L'
amico di Toni annuisce, sembra colpito per questa storia, poi gli dice
semplicemente che se ha bisogno di parlarne più a fondo lui è a sua completa
disposizione. Si vedono poco più tardi nello stesso locale del pomeriggio, si
prendono una birra e la sorseggiano per un po' prima di decidersi ad aprire la
bocca. Allora Toni dice che non è del tutto vero che sua moglie se ne sia
andata da casa. Hanno avuto una discussione, questo è verissimo, ma poi tutto alla
fine è stato risolto. L'amico lo guarda con serietà, come se gli risultasse
incomprensibile il comportamento di Toni. Così Toni lo guarda a sua volta, e
poi sorride: scusa, dice alla fine, è sempre così difficile parlare con te.
Bruno Magnolfi
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