Da fuori, semplicemente posizionandosi in un angolo preciso del giardino
pubblico, è possibile realmente rendersi conto di ciò che avviene all'interno
delle grandi finestre, al piano rialzato della casa accanto. Una casa grande,
come si può facilmente vedere anche da questa posizione, dove molte vicende
però sembrano succedere solamente in quella specie di salone che fronteggia il
verde del giardino. La donna passa ripetutamente davanti ai vetri chiusi,
sembra nervosa, detta forse qualche propria volontà ad un uomo, probabilmente
il marito, che prosegue ad ascoltarla restandosene in silenzio, con espressione
seria. Poi lei sembra attratta da qualcosa, si sofferma a guardare da qualche
parte fuori dalla finestra, e l'uomo, con ogni probabilità, ma pur senza tirar
fuori degli argomenti veri e propri, cerca di opporre resistenza al carattere
forte e deciso della donna, magari soltanto dicendo di no alle sue richieste.
Lei sembra subito spazientirsi, dice a voce alta che non ha intenzione di
sopportare ancora a lungo quella situazione giunta al limite. Lui,
apparentemente intimidito, alza però lo sguardo su di lei, sembra prendere le
distanze da quei discorsi, come se improvvisamente una soluzione comoda per
tutti gli fosse giunta in mente, quasi inaspettata. Lei avverte quella
variazione, si volta verso l'uomo, lo fronteggia, lo scontro pare avvenire per
un attimo tutto all'interno soltanto dei pensieri di ciascuno.
Già nei giorni precedenti, dalle panchine del giardino, si era avvertita
l'eco delle voci alterate e rancorose dei due coniugi, ma adesso sembra proprio
che le cose abbiano raggiunto il culmine, anche se al momento, pare che nessuno
dei due voglia aggiungere dell’altro a quanto detto. La donna, ad un certo
momento, forse esplicitando un gesto di stizza, apre la finestra a lei più
vicina, getta uno sguardo corrucciato tra gli alberi del giardinetto subito di
fronte, poi torna a voltarsi verso l'uomo. Lui dice improvvisamente che è
pronto ad accettare, però soltanto a patto che lei si occupi di tutto. Lei
resta per alcuni momenti pensierosa, muove qualche passo obliquo dentro la
stanza, e infine dice quasi sottovoce che va bene, aggiungendo che tanto le
cose finiscono sempre nella maniera come vuoi tu, riferendosi naturalmente a
suo marito.
Lui lentamente raggiunge la finestra, riaccosta leggermente i vetri, forse
vorrebbe anche tirare le tende, ma non lo fa, e invece si gira, e dice
semplicemente: sei tu che cerchi sempre di complicare l’esistenza; per quanto
mi riguarda, io non avrei neppure affrontato un argomento come questo. Va bene,
dice lei, adesso vuoi stravincere, è tipico del tuo modo di fare, ma sappi bene
che non lascerò per sempre che tutto sia determinato dalla tua mentalità di persona
moderata e senza fantasie.
L’uomo sorride a queste parole, la donna sembra apparentemente ancora più
nervosa, ma infine lei gli si avvicina, lo guarda a fondo, e con voce ora più
calma dice che alla fine non le importa molto neanche a lei di tutta la faccenda,
le basta di sapere che qualcosa cambierà, che qualche decisione porterà
dell’aria nuova in quella casa. Lui prosegue a sorridere, forse non è neppure dello stesso avviso, ma
probabilmente sa che solo assecondando certe cose, si riesce a ritrovare in
famiglia l’accordo necessario.
Alla fine escono ambedue da quella stanza, ma è lei che ad un tratto torna
indietro, raggiunge la finestra ancora socchiusa, guarda per un attimo nella
stessa direzione di poc'anzi, poi serra i vetri accostando anche le grandi
tende. Fra poco sarà buio, pensa sorridendo: dovremo accendere le luci.
Bruno Magnolfi
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