martedì 19 aprile 2016

Pesi e misure.

           
            Le cose devono cambiare, non c’è più alcun dubbio. Qualcuno si accalora al solo parlare di argomenti del genere, in diversi invece si limitano a fare soltanto delle ironie, mentre altri poi sorridono e basta, magari subito dopo aver ascoltato dalla voce alta dei più spiritosi qualche sagace battuta di spirito. Al solito caffè della sezione di partito dove loro si ritrovano, ci sono serate in cui non si fa praticamente altro che questo, salvo le volte in cui invece tutti si trascinano in giro con le mani sprofondate dentro le tasche, quasi senza parlare, al punto che pare proprio nessuno abbia voglia nemmeno di ascoltare altri discorsi che secondo la loro opinione non portano necessariamente da alcuna parte. Il disinteresse in questi casi è evidente: non c’è bisogno di discutere ancora di cose di quel genere, sembra suggerire qualcuno, tanto non sarà certo da qui che partiranno i cambiamenti di cui tutti sentono il bisogno. Così basta abbassare per un attimo i toni, smorzare un po’ le frasi, e tutto improvvisamente sembra perdere quell’importanza che un attimo prima appariva quasi fondamentale.
            Certe volte arrivano anche i soliti tre o quattro che sono aggiornati sempre su tutto, e non gli puoi neppure dire mai alcuna minima cosa, perché in un attimo ti coprono di parole seccate sparate a voce alta, che spesso lasciano gli altri persino senza più possibilità di controbattere. Non va bene, dice uno di noi, con tono fermo. Gli altri si voltano: la sua frase sembra soltanto una maniera per ridere di qualcosa, una volta che è stata pronunciata, però lui è serio, continua a guardare i tizi che ha di fronte con grande intensità e sembra proprio voler tenere la propria posizione. Che cosa non va bene, gli chiedono. Lui prende tempo, si volta, si avvicina ad un tavolino, poi d’improvviso dice che non è più il caso di dire scempiaggini tanto per dire. Le cose sono serie, aggiunge, non possiamo essere noi i più superficiali di tutti quanti.
            Così anche quell’argomento viene subito archiviato con grandi pacche sulle spalle ed offerte di caffè al bancone, ed in questa maniera velocemente si passa ad altro. Ma che le cose siano tutte in bilico è evidente oramai a tutti, e che le scelte affrontate oggi avranno sicuramente un peso effettivo tra pochissimo, è talmente chiaro che se anche si spara qualche affermazione, subito si aggiunge con timore che comunque sia quella è soltanto un’opinione personale. In questo modo si tira avanti cercando la rotta giusta in un mare forse troppo burrascoso, ed alla fine la scelta del silenzio per molti appare spesso la migliore.
Infine a tarda sera ognuno se ne va per i fatti propri, salutando con cortesia amici e conoscenti, e magari mentre cammina spera dentro di sé per il prossimo futuro che giungano velocemente momenti anche migliori di quello attuale: qualcuno poi mentre se ne sta sopra al marciapiede ancora si trattiene con altri a scambiarsi le ultime opinioni, ma è evidente che sono cose che ormai non potranno più avere un qualche peso.

Bruno Magnolfi

            

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