Mentre se ne sta in
coda allo sportello bancario, l’occhio elettronico di una telecamera piazzata
in alto lo segue. Lui potrebbe avere in tasca una qualche arma impropria,
magari un semplice taglierino, e con quello minacciare d’improvviso la giovane
cassiera, farsi consegnare velocemente tutti quei bigliettoni che lei tiene nel
cassetto davanti a sé, e poi scappare via dalla porta di entrata, senza che
praticamente nessuno si possa quasi rendere conto di niente.
In seguito forse sarebbe sufficiente per lui
rasarsi i capelli, oppure farsi crescere la barba, magari indossare un paio di
grandi occhiali da vista, assumere una camminata leggermente claudicante
aiutandosi presumibilmente con un appropriato bastone, e tutti i sospetti sarebbero
dissipati rapidamente, fino al punto da avere la possibilità di costruirsi
addirittura un’esistenza diversa. In ogni caso tutto potrebbe svolgersi in
pochi minuti, quasi un battito di ciglia, ma le variazioni innestate sarebbero
tali da allungarsi per tempi estremamente più lunghi.
In precedenza a lui non è mai accaduto di avere dei
pensieri del genere, e poi se anche talvolta non si è forse comportato da vero cittadino
modello, indubbiamente fino ad oggi quando gli è capitato di infrangere qualche
banale legge dello stato, è risultato soltanto per piccole cose del tutto
irrilevanti, ordinarie sciocchezze senza alcuna importanza, tanto che non ne è
scaturita mai nessuna conseguenza. Soprattutto per questo motivo, con ogni
logica, lui adesso si ritrova in una fase di estrema incertezza. Si tratta di
dare un colpo decisivo a tutto il passato ed affrontare così all'improvviso
qualcosa di nuovo. Ma non è facile: qualsiasi variazione tra le sue consuetudini
potrebbe anche essere un trauma, e magari risultare soltanto un elemento
indesiderato.
Una signora dietro di lui sembra sbuffare per
quell’afflusso improvviso di gente nell’agenzia della banca, ed anche se tutti
adesso sembrano ben ordinati ed estremamente corretti nel conservare le loro
posizioni in quella fila, di fatto, a guardarli bene uno per uno, sembrano
estremamente contrariati da quell’attesa e da quelle lungaggini. Lui si guarda
attorno, non vorrebbe apparire nervoso come altri, così sorride a qualcuno che
neppure lo guarda in fondo al lungo corridoio su un fianco della sala, e poi
torna velocemente, per una pura azione riflessa, a riguardare le insulse carte
che continua a tenere tra le sue mani. Avverte un leggerissimo sibilo
nell’aria, e immagina sia l'occhio elettronico nella sua attività di
memorizzazione di tutte le immagini monotone che si susseguono. Ma tutto gli
pare improvvisamente soltanto una grande ironia.
Infine la persona di fronte gli sembra abbia finalmente
terminato, ed adesso senza ombra di dubbio sta proprio a lui: così tentenna un
momento, poi si avvicina allo sportello, sorride alla cassiera, cerca qualcosa
con fare distratto dentro le tasche. Quella velocemente gli chiede: deve
versare o ritirare dal suo conto? Lui si trova momentaneamente impreparato, si
guarda un attimo attorno, immagina la signora rimasta dietro mentre sta forse
ancora sbuffando, e alla fine dice solamente: devo ritirare, una piccola cifra,
se non le dispiace. L’impiegata digita qualcosa, una macchina subito si muove,
arriva in un attimo un foglio appena stampato, passa sotto al vetro blindato
insieme alla penna per apporre la firma, lui compie tutto ciò che gli viene testé
suggerito, poi tira fuori il taglierino che era pur cosciente di avere nascosto
da qualche parte.
Niente, dice tra sé, questo adesso non ha più alcun
valore; così intasca i pochi soldi che gli vengono consegnati, ripone tutti i
suoi oggetti ed anche quell’inutile lama, infine saluta, e poi esce con calma,
come tutti, da quegli uffici bancari. Sarà per la prossima volta, pensa; tanto
ci sarà tutto il tempo necessario per studiare un piano più dettagliato.
Bruno Magnolfi
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