Credo
non ci sia nulla dietro questo tuo pensiero, dice il papà di Roi; nulla da
comprendere se non il fatto stesso che probabilmente secondo il tuo
ragionamento noi tutti siamo ormai addirittura privi di una vera volontà, e che
non riusciamo neanche più ad esprimere i nostri sentimenti. La mamma osserva la
tavola, Roi resta in silenzio, senza capacità di replicare, anche se comprende
che forse suo padre sta semplicemente cercando di aiutarlo. Lui vorrebbe
chiudere alla svelta quella conversazione, magari andarsene in camera sua e poi
rimanere lì, anche senza fare niente, ma non può.
Ci
sono delle volte che da persona taciturna e silenziosa come in genere si
mostra, suo padre improvvisamente si fa pedante, analizza le cose nel dettaglio
e con voce monotona e incalzante insiste nello stabilire catene di elementi che
sembra alla fine risultino vere solamente a lui, e siccome dalla sua bocca esce
in questi casi un fiume in piena di parole, è del tutto impossibile
interromperlo o peggio ancora opporsi a quanto riesce ad affermare.
Certe
volte la mamma cerca di disorientarlo con delle sciocchezze messe lì apposta
per rompere i suoi schemi e forse in qualche modo provare a dargli il senso
della misura, ma nonostante il suo impegno spesso è difficile trovare un vero limite
ai suoi ragionamenti. Non si può seriamente mostrarsi convinti che i fatti che
ci accadono ogni giorno siano legati più dal caso che da interpretazioni
precise della realtà, prosegue guardando verso Roi con convinzione. Il nostro
futuro è legato esattamente a ciò che siamo oggi, e niente accadrà più avanti che
non si sia costruito con le nostre mani.
Poi
inaspettatamente il padre di Roi resta in silenzio per un tempo indefinito,
osserva qualcosa davanti a sé con espressione insolita, beve un sorso d’acqua
dal suo bicchiere, ed infine reclina lentamente la testa sopra il tavolo, come
fosse preda di un mancamento. Ma immediatamente si rialza, guarda sua moglie
che aveva detto subito qualcosa avvicinandosi a lui con preoccupazione, e
spiega anche con un gesto della mano che sta andando tutto bene, e deve solo
andare in bagno un attimo, a gettarsi un po’ d’acqua fresca sulla faccia. Torna
poco dopo difatti, ma non riprende il filo del discorso, ed osserva Roi
distrattamente, concedendogli di andarsene pure a rinchiudersi nella sua
cameretta.
La
moglie gli accarezza la faccia appena lui torna a sedersi, gli chiede se vada davvero
tutto bene, se ha bisogno di qualcosa, e poi con senso di rimprovero se non sia
il caso di evitare qualche volta certi argomenti così spossanti e intensi che
lui tende ad affrontare sempre senza mai tirarsi indietro. Roi resta un attimo sulla
porta ad osservarlo, preoccupato per ciò che ha visto ma contento per la fine
anticipata di tutti quei discorsi. Fermo in silenzio osserva soltanto i suoi
genitori che adesso non lo guardano, e immagina il loro futuro con gli
acciacchi dell’età, le malattie, la perdita della memoria e tutto il resto, ed
improvvisamente prova come un moto di triste tenerezza.
Mi
dispiace, dice all’improvviso senza riferirsi a niente ed a nessuno in
particolare; ma rifletterò a fondo sugli argomenti che ho ascoltato, e forse
troverò la forza per affrontare quanto mi attende con l’energia che secondo voi
ci vuole. Ciò che rimane vero è che non cambierò per questo le mie convinzioni,
e in ogni caso proverò ad essere migliore proprio per mostrare a me stesso
quanto valeva la pena tenere duro, ed evitare così di darla vinta a certi
discorsi che fin da subito non mi avevano convinto.
Bruno
Magnolfi
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