giovedì 5 aprile 2018

Prevenuta.




Ci sono delle volte che Cinzia sì astrae completamente da ciò che la circonda. È come se i suoi pensieri prendessero il sopravvento su tutto il resto, ed il  momentaneo isolamento in cui si rinchiude fosse pari ad un breve piacevole viaggio. Non è così questa mattina purtroppo, o almeno niente del suo comportamento avuto nei confronti di Francesco le sembra adesso paragonabile a quello che le sarebbe piaciuto veramente: l’incontro di poco prima è stato per lei del tutto inaspettato, e la domanda secca che lui le ha posto quando si trovavano nel corridoio è apparsa a Cinzia talmente forte ed improvvisa, nonostante fosse assolutamente legittima, da farla sentire quasi una bambina sciocca ed astiosa che cerca di evitare addirittura i suoi doveri principali. Certo, soltanto ora comprende che sarebbe stato un suo compito preciso ancor prima di farsi porre delle domande, iniziare a dare a lui delle spiegazioni sulla sua condotta, anche perché generalmente non è neppure nel suo carattere comportarsi in quel modo così sgarbato, nascondendosi con falsa indifferenza e cercando addirittura di evitare il dialogo, ma lei negli ultimi giorni si è sentita come caduta in un tranello teso dalla situazione stessa, ed anche adesso che si reputa ancora confusa, non si aspettava certo da Francesco una sua così forte presa di posizione, tanto da renderla vulnerabile persino ad un suo sguardo serio e consapevole.
Quando viene suonata la campanella che indica il termine di tutte le lezioni mattiniere, dopo aver radunato i suoi libri ed una volta uscita dall’aula, Cinzia scorre lentamente lungo il corridoio con la testa piena di tutti questi pensieri, e quindi scende per la grande rampa delle scale ottocentesche, fino a ritrovarsi, quando non c'è oramai quasi più nessuno di tutti i suoi compagni di liceo, nel grande androne dell’ingresso principale. Francesco inaspettatamente invece è proprio lì, davanti a lei, quasi sulla soglia dell’uscita, e senza alcun dubbio sta aspettando proprio lei, lasciandola in questo modo del tutto meravigliata già per la seconda volta in poco più di un’ora. Cinzia gli va incontro quasi senza respirare, lui la guarda avvicinarsi; a lei viene quasi da piangere per la strana situazione in cui si è venuta a trovare stupidamente, ma riesce a trattenere quelle lacrime; ed infine dopo appena un attimo escono assieme, senza essersi ancora detti niente.
Ed in fondo non c'è molto da dire: per lei è stato soltanto essersi resa conto all’improvviso che suo padre intrattiene degli affari poco chiari con il padre di Francesco, che l’ha fatta momentaneamente rifuggire da quei profondi sentimenti che continuano a legarla a quelli di Francesco. Spiegarlo adesso certo non è facile, e forse anche per questo Cinzia non si è neanche provata a farlo, però improvvisamente sa che deve affrontare l’argomento, sa che deve dire a lui con estrema sincerità ciò che davvero le passa nella mente. Francesco l’accompagna con lo sguardo basso senza neppure chiederle niente, e lei guarda avanti a sé mentre si prende ancora un po’ di tempo per riflettere e per misurare le parole; infine dice solamente che le dispiace aver tenuto un comportamento così distaccato nei suoi confronti, soprattutto perché avrebbe voluto tanto che le loro rispettive famiglie non avessero alcuna influenza sul quel rapporto così speciale che c’è tra loro due. A me non interessa niente, dice subito Francesco: so che non voglio perderti, non voglio in nessun modo che a noi due ci accada niente che sia estraneo alle nostre volontà, o che ci ritroviamo all’interno di uno strano percorso che magari non dipende né da me e neanche da te. Hai ragione, dice Cinzia, è assolutamente quello che in fondo penso anche io, e ti chiedo scusa per il mio stupido tentennare, se è questo che ti è apparso; ti voglio bene: ma dammi appena un altro briciolo di tempo, e vedrai che riuscirò del tutto a distaccarmi da ogni mia più piccola prevenzione che forse nei giorni scorsi mi ha sfiorato in questa nostra storia.

Bruno Magnolfi

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