Non c'è niente lungo la
strada, solo qualche casa che la costeggia, come se quelle poche abitazioni che
si incontrano volessero quasi affacciarsi sulle sponde di un fiume sempre
placido, dove si avvista raramente qualche barca, o arriva certe volte un
pescatore con la sua canna, la sua pazienza, e le sue speranze. Quando si esce
dal paese si sa che si trovano solo grandi strisce di terreni coltivati a
pascolo, e più avanti una boscaglia fitta costituita da cerri, da ornelli, e
anche da castagni. Ci vuole quasi un’ora per
arrivare fino in città, con la corriera anche di più, e soprattutto è
necessario uno stomaco forte, che regga tutte quelle curve attorno alle
colline.
Alcuni ragazzi nel corso di certi sabati si avventurano lungo quella statale, pieni di intenzioni e
di voglia di inventarsi qualche serata senza precedenti, ma i più restano in
paese, senza molte cose da escogitare, se non muovere i soliti passi lenti
intorno alla piazza principale e davanti al bar Soldini. Si parla sempre delle
stesse cose, aggiornamenti minuti sulle medesime
persone, piccole sciocchezze spacciate come chissà quali novità, e poi commenti
sfusi e frasi ironiche per provare a ridere di gusto intorno agli argomenti
monotoni di sempre.
Qualcuno snobba quei comportamenti,
quel perdere del tempo senza alcuno scopo, e certi anziani naturalmente si
lamentano della gioventù che immaginano così senza futuro, alla quale secondo
loro sembra più che sufficiente sentirsi parte di un gruppo per star bene, per
avvertire già una sensazione di completo appagamento, come se non ci fosse
necessità di impegno. Però non ci sono molti altri svaghi nel paese, ed ognuno
deve fare delle scelte per trovare la maniera di sentirsi più o meno sociale.
Certe volte poi ci vuole anche un piccolo incoraggiamento per qualcuno, come se
ci fosse un discrimine preciso tra chi si ritrova sulle solite panchine e tutti
gli altri, e si sentisse la necessità di essere accettati davvero, almeno per
le prime volte.
Per Clara è presto per andare al
negozio della signora Martini, così parcheggia l’auto della sua mamma lungo una
viuzza, e poi attraversa a piedi la strada principale, fino ad arrivare sulla
piazza, proprio davanti al bar Soldini. Di mattina non c’è quasi nessuno, se non
tre o quattro pensionati che si guardano attorno senza fare niente. Potrebbe
farsi vedere anche lei a quelle panchine, una sera delle prossime. Potrebbe
accettare l’invito dei ragazzi che sembrano simpatici, che con lei
probabilmente cercano soltanto di allargare le loro amicizie. Gli anziani del
paese però osservano tutto, hanno un giudizio pronto per qualsiasi cosa, e
ognuno di loro sa bene chi sia lei, che cosa faccia, quali siano i suoi
comportamenti più abitudinari.
Va superato uno scoglio, non c’è dubbio,
forse qualcuno potrebbe riportare velocemente qualsiasi notizia anche a sua
mamma, e sua mamma probabilmente non sarebbe troppo contenta di quanto va
accadendo. O forse invece si, perché con sua madre non è mai facile capire
quale sia il suo pensiero più profondo, quale peso abbia voglia di dare ogni
volta ai piccoli avvenimenti a cui le capita di essere spettatrice. Dovrà
decidere Clara, questo è il punto, anche se sa perfettamente che una decisione
vera dentro di sé è stata presa già da tempo.
Bruno Magnolfi
Nessun commento:
Posta un commento