Sta giù, gli fo, ti dico
io cosa c'è da vedere. Va bene, fa lui; una vera fortuna avere tutto per noi un
posto di osservazione così privilegiato. Già, gli fo io, e la cosa più
importante è che nessuno ci possa notare, che
nessuno riesca neppure ad immaginarsi che noi
stiamo vedendo perfettamente tutto quanto ciò
che ci sta attorno. Dai allora, non perdere altro tempo, dimmi cosa riesci a
guardare, fa lui, e cerca di essere il più possibile imparziale nelle tue
descrizioni. Bé, ci sono delle persone che camminano lungo il marciapiede, fo
io, gente piuttosto interessante devo dire, ma tra queste intravedo giusto due
individui, un uomo ed una donna, che proprio in questo momento si sono fermati
a parlare tra loro non molto lontano da qui. Non riesco purtroppo ad
interpretare le loro voci, a comprendere del tutto le parole che si dicono,
avverto soltanto una specie di brusio, ma dalle espressioni e dai gesti che
fanno credo proprio stiamo discutendo di cose estremamente importanti.
Descrivili, fa lui, non
tenermi così sulle spine. D’accordo, fo io: lui sembra il tipo di persona che
sa sempre tutto, forse potrebbe essere un insegnante, sembra peraltro molto
orgoglioso di indossare una giacca sportiva che sfoggia come per darsi un
contegno. Lei invece è una signora un po’ avanti con gli anni, abbigliamento
ordinario però curato, forse un tipo a cui non la si dà a bere facilmente: una
persona attenta, meticolosa, e difatti non rimane certo in silenzio ad
ascoltare il professore, ma anzi sembra interromperlo spesso, pur con una certa
educazione, per dirgli senza mezzi termini quale sia la sua opinione.
Va bene, fa lui, però
adesso chiariscimi meglio la dinamica dei fatti: insomma se si riesca a
comprendere chi dei due abbia ragione, ad esempio, o magari chi riuscirà a
concludere meglio tutta la discussione, chi sarà capace di coinvolgere persino
altre persone in quanto si stanno dicendo questi due. Non lo so, faccio io, ci
sono delle cose che sembrano come sfuggirmi, ma a me pare sia la donna in
questo momento ad essere più motivata rispetto agli argomenti del professore,
anche se sono convinto non calcherà mai troppo la mano in tutto quanto. E’ come
se della chiacchierata ne facessero una questione di principio, sembra quasi
che nessuno dei due intenda riconoscere le opinioni dell’altra.
Eppure ci deve pur
essere una soluzione per tutto quanto, fa lui; si deve pur trovare il giusto
argomento che metta a tacere ogni altra convinzione e mostri un interesse più
alto che non sia una sciocca vincita sul campo che lascia assolutamente il
tempo che trova. Ecco, fo io, adesso però si è avvicinata una terza persona, si
ferma vicino a loro, sembra sia un conoscente di ambedue, difatti scambia con
loro dei saluti essenziali, e poi rimane per qualche attimo in ascolto degli
argomenti portati avanti fino adesso dal professore e dalla signora. In una
pausa dice qualcosa, sfoggia un carattere calmissimo, il tipo di persona che riesce
a ponderare ogni parola che esprime. Ma ora sembra proprio abbiano trovato un
punto di convergenza, si riavviano, riprendono come tutti a camminare lungo il
marciapiede.
Bene, fa lui, forse sono
riusciti a trovare l’equilibrio che pareva mancasse, oppure semplicemente quei
due si sono sentiti sopraffatti da un’opinione maggiormente obiettiva di quella
che avevano loro, e così hanno deciso di chiudere lì ogni altra discussione.
Forse nessuno alla fine aveva davvero ragione, ma tutti si sono accorti che c’era troppa individualità in ciò che
sostenevano.
Bruno Magnolfi
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