Ci sono soltanto cinque
abitazioni che costituiscono la frazione denominata “del platano”, a tre
chilometri circa dalla cittadina di Borgo San Carlo, e se sul davanti le
facciate sono divise tra loro dalla stessa strada statale che serpeggia e
sparisce sulle colline più avanti, sui fianchi queste case rimangono delimitate
da alcune abbondanti strisce di terra perlopiù coltivate a semplice prato,
intervallate da diverse colorate piazzole di giardino fiorito. Al signor Remo
invece piace più di ogni altra cosa mettere in azione il suo motocoltivatore di
colore rosso, e così realizzare quei solchi precisi nella terra e quelle
perfette linee geometriche piantumate che lasciano risaltare il grande orto che
cura, ricco di varietà vegetali, posizionato un po’ più nascosto dei giardini
degli altri, proprio
sul retro della sua casa, però ripulito spesso ed in
ogni dettaglio, specialmente una volta terminata una delle frequenti e
meticolose zappettature, talmente rigoglioso da permettergli di portare sulla
tavola ogni volta i frutti meravigliosi di quel suo impegno, fonte di orgoglio
e di soddisfazioni. Certe volte ai suoi vicini di casa regala con grande
piacere dei pomodori, del cavolo, delle zucchine, oppure l’insalata gradita sempre
da tutti, ed anche questo lo fa sentire utile e generoso.
Anche con le Carraresi
qualche volta il signor Remo vorrebbe essere carino più di come forse
può apparire loro, ma in certi casi gli risulta proprio difficile comportarsi
con slancio e con una certa spontaneità, visto che sembra quasi persista una
barriera di diffidenza intorno alla abitazione delle due donne, peraltro la più
grande di tutto quel gruppo di case, tale da tenere a distanza praticamente
chiunque, anche lui. Tanto più che Marisa, la madre, cura ad orto un piccolo
pezzo di terra, ma mette a dimora
soltanto poche varietà, quasi si vergognasse di farlo, ed alla fine dedica a
queste piantine soltanto una piccola parte del tempo che invece si lascia
sottrarre dalle sue rose e dalle altre piante fiorite esposte davanti
alla strada.
Difficile anche parlarci
con lei, darle magari qualche consiglio, oppure chiederle qualcosa riguardo
alle sue strane tecniche orticole, dice il signor Remo; sembra che questa donna
sia perennemente in guerra col mondo, anche se forse, alla fine, dietro al suo
carattere poco malleabile, deve sicuramente esserci una persona che soffre
persino dei suoi stessi modi di comportarsi. E poi c’è sua figlia Clara, una
santa secondo lui, sempre in silenzio, nell’ombra, probabilmente per
sopportare meglio qualsiasi situazione si possa
presentare tra le mura domestiche. Lui lo sa bene, abita proprio di fronte a
loro due, dal lato opposto della strada statale, e persino quando vede la
ragazza uscire da sola con l’automobile, gli viene da tirare un bel sospiro di
sollievo, come se anche lui fosse raggiunto da un pari alleggerimento vedendola
allontanarsi dalla mamma. Però c’è da dire che
sono ambedue persone estremamente riservate, e per questo non ci si può alla
fine lamentare di niente, spiega a volte agli altri vicini il signor Remo, anche
se qualcuno probabilmente le vorrebbe più disponibili, allegre, sociali, nonostante
tutto questo appaia praticamente impossibile.
Bruno Magnolfi
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