Alla fine, il vero trasferimento è
risultato relativo soltanto a degli scatoloni pieni di libri, ai miei vestiti
personali, e poi alla biancheria della casa, oltre a qualche mobiletto a cui
sono particolarmente affezionato, ed infine ad alcuni elettrodomestici della
cucina, insieme a qualcos'altro meno importante. Perciò, non è risultato
necessario neppure interpellare una vera impresa di traslochi a cui affidare
questi compiti di facchinaggio, ed è stato sufficiente farmi aiutare da un paio
di ragazzi in gamba, persone che conosco da tempo proprio per il mio ambito di
lavoro, e insieme a loro, tramite un furgone e qualche altro strumento adatto,
l’intervento si è risolto con rapidità ed efficienza. Il nuovo appartamento al
primo piano di via Mazzini invece, era completamente vuoto alla firma del
contratto, ma insieme a Luciana, che mi ha accompagnato volentieri, ci siamo
infilati subito in un mobilificio cittadino fornito di una vasta esposizione, e
così abbiamo ordinato, con le misure delle pareti tra le mani, tutto ciò che
poteva servire, arredando con gusto le spaziose cinque stanze che lo
compongono. Mi piace respirare quest'aria di nuovo, non avevo riflettuto fino
adesso quanto fosse deleterio per me e per il mio umore abitare ancora in quel
piccolo appartamento che parecchi anni fa prendemmo in affitto io e la mia
ex-moglie, poco prima di sposarci, e dove in seguito ero rimasto a vivere da
solo. Invece, aver trovato questo nuovo alloggio, peraltro sito a poche
centinaia di metri dal mio luogo di lavoro, è stato un vero colpo di fortuna,
una combinazione da me molto apprezzata, tanto che le cose sembrano adesso girare
improvvisamente tutte in un senso positivo.
I coinquilini del palazzo dove
praticamente ho abitato fino ad oggi, non si sono neppure accorti di perdere
nell’ambito di una sola giornata un loro vicino di casa, escluso il solito
pensionato che staziona regolarmente subito fuori dal portone principale, ed
annota nella sua mente ogni variazione che avviene da quelle parti. Anzi, lui è
stato molto cortese con me, e quando ha capito che stavo ormai uscendo dal
condominio per non tornarci più, almeno come residente nell’appartamento del terzo
piano, mi ha stretto la mano e mi ha augurato buona fortuna, forse anche con un
filo di vero dispiacere per veder andarsene un proprio conoscente. La mia nuova
abitazione però, sembra proprio voler dare una spinta al mio desiderio di
cambiare, ed anche se ci vorrà un po’ di tempo per ambientarmi completamente in
queste stanze così spaziose, mi sento molto soddisfatto, incoraggiato persino
ad apportare con calma delle piccole modifiche di varia natura, qualche
miglioria, ed anche dei piccoli spostamenti di alcuni oggetti al momento
appoggiati da qualche parte in via del tutto provvisoria. Stanotte ho dormito
per la prima volta nella mia nuova camera spaziosa, che ancora profuma di
intatto, ed anche se le differenze incontrate hanno portato qualche debole
perplessità tra le mie abitudini, ugualmente mi sono trovato bene,
perfettamente a mio agio.
Anche l’intero palazzo in cui è
inserito l’appartamento appare di buon livello e maggiormente curato in ogni
sua parte, almeno rispetto a dove ho abitato fino a ieri, oltre ad avere un
ingresso condominiale vasto ed elegante, tanto che a me ancora sembra
impossibile riuscire a permettermi dei dettagli e certe finiture così come
appaiono in tutto l’edificio, anche se naturalmente ho soltanto stipulato un semplice
contratto di affitto con i proprietari delle stanze, pur rassicurandoli di voler
rimanere ad abitare qui per molto tempo. Costa di più, è naturale, ma il mio
attuale stipendio mi permette di coprire bene le spese di locazione, mentre i
pochi soldi risparmiati in questi anni mi hanno lasciato la possibilità di
acquistare in contanti i nuovi mobili. Insomma, va tutto bene, ed anche il mio
lavoro nell’agenzia immobiliare scivola tranquillo, confortando il mio impegno
ogni giorno con della nuova clientela che si avvicina sempre di più ai nostri
servizi, che appaiono pubblicizzati in allettanti offerte. Oltre Luciana, che
si è dimostrata molto carina nel supportarmi in questa fase di cambiamento, il primo
che ho avvertito del mio trasloco è stato Lorenzo, che si è complimentato per
la mia “rinascita”, come lui l’ha definita, ed è arrivato persino ad offrirmi,
dentro al suo locale, una bevuta beneaugurante, che ha scambiato con me
sedendosi al mio tavolo per qualche minuto, a dimostrazione del suo
incoraggiamento e delle proprie congratulazioni rispetto alle mie scelte.
Insomma, sembra proprio viaggiare tutto bene, ed anche se il personale
dell’agenzia che mi trovo a dirigere, vada spesso spronato a fare meglio, ed
anche controllato, ad evitare brutte sorprese, non trovo proprio qualcosa di
cui debba lamentarmi. Ho una bella casa, un buon lavoro, un’automobile nuova,
mi sento in forma: non mi pare proprio il caso di lagnarmi di qualcosa.
Bruno Magnolfi
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