L’edificio
è piccolo, e non è previsto molto tempo, almeno sopra ai tabulati compilati dai
responsabili, per svolgere le attività di pulizia ordinaria completa dentro
quei locali dell’Ufficio delle Poste di Calci. Rosanna, la ragazza che svolge
questo servizio, si reca sul posto puntualmente nel primo pomeriggio di ogni
giorno feriale, quando dentro la sede in genere ormai non ci sono più gli
impiegati, essendo rimasta soltanto la Direttrice, che per contratto non può
lasciare in mano a nessuno le chiavi ed il codice d’allarme per entrare,
considerato che normalmente stazionano dei valori e anche delle mazzette di
soldi nel loro deposito, e per questo motivo deve essere sempre presente un
responsabile, prima che possa accedere qualcun altro. Rosanna è stata assunta
un paio di anni prima da una cooperativa del settore che con un ampio contratto
d’appalto svolge i compiti di pulizia e di sanificazione in tutti gli uffici
postali della provincia, avvalendosi delle attività di tante persone
differenti, ognuna per ciascuna sede, e comunque non ha mai trovato da
lamentarsi troppo, considerato che svolge là dentro soltanto due ore
giornaliere di lavoro, che le permettono al mattino di frequentare l’Università
di Pisa, e poi di prepararsi per gli esami. La signora Vanni, la Direttrice,
conosce da lungo tempo i familiari di Rosanna come propri vecchi compaesani, e
quindi le torna congeniale quel rapporto diretto con questa ragazza, favorendo
al massimo i suoi compiti. Fosse per lei la lascerebbe tranquillamente anche da
sola negli uffici, tanta è la fiducia che vi ripone, ma normalmente si limita
ad arrivare soltanto in qualche negozio dei dintorni per fare qualche acquisto
mentre lei lavora, prima di rientrare rapidamente dentro l’edificio.
E proprio
oggi, nel momento in cui la Vanni si era assentata per una decina di minuti,
Rosanna ha trovato, in fondo al piano di una scrivania, un foglietto ripiegato
che ha destato subito la sua curiosità. Lo ha aperto rapidamente, e poi ha
letto: <<Dobbiamo vederci; ho da parlarti di cose della massima
importanza>>. Come firma c’era soltanto scritto “Al”, ma non ci vuole
molto a comprendere che il messaggio era stato scritto da quel nuovo impiegato
di cui tutti conoscono i trascorsi poco edificanti, lasciato insieme ad altre
cartacce proprio sul piccolo bancone di Laura, l’impiegata che tutti hanno
presente in paese per il suo stare sempre allo sportello al pubblico.
Naturalmente, anche Rosanna è a conoscenza della possibilità ventilata
ultimamente riguardante la chiusura definitiva di quell’ufficio postale per
mancanza di clienti, e in un primo momento ha pensato che forse quel messaggio
potesse riferirsi a qualche informazione, ricevuta chissà per quali vie,
inerenti a questa situazione così carica di attese e di speranze, ma subito
dopo le è parso del tutto strano quel dare una tale segretezza a delle
problematiche così comuni a tutti i colleghi della sede. Poi ha guardato di
nuovo quel foglietto, ma un senso di irrisolto le è rimasto nella mente, tanto
da decidere alla prima occasione di fare una visita nell’ufficio postale
durante la mattina, anche semplicemente con una scusa, e curiosare da vicino
sulle diverse espressioni dei vari impiegati.
Poi è
rientrata la Vanni, e lei ha proseguito come sempre la propria attività, fino
al momento in cui è terminato il suo orario di lavoro. Ha tolto perciò lo
spolverino, ha indossato la sua giacca, e quindi ha salutato come sempre la
direttrice, trattenendo ancora nella mano e dentro ad una tasca quel biglietto.
A casa ne ha parlato con sua madre, nel tentativo di comprendere se dietro una
frase di quel genere ci potessero stare delle novità negative un po’ per tutti,
ma neanche lei è riuscita a comprendere quali potessero essere le “cose importanti”,
di cui si parlava nel foglietto. Alla ragazza dispiacerebbe molto perdere quel
posto di lavoro, perché anche se le frutta pochi soldi a fine mese, per lei,
che è ancora una studentessa e vive in casa con i suoi, quella somma le risulta
sufficiente per togliersi qualche voglia per conto proprio e non pesare sempre
sulle spalle dei propri genitori. Più tardi è uscita dal suo appartamento per
fare due passi, ed incontrandosi con un ragazzo con cui si vede qualche volta,
ha spiegato anche a lui la faccenda del foglietto e le congetture che insieme a
sua madre si è ritrovata a fare. <<Secondo me non c’entra niente né il
lavoro né la sede delle Poste>>, ha detto subito il ragazzo.
<<Credo piuttosto che questo Alberto con dei sotterfugi stia provando a
dare un appuntamento a Laura, ma per evitare troppe curiosità da parte dei
colleghi stia ricorrendo semplicemente a dei segreti bigliettini>>.
Rosanna sembra perplessa, le pare impossibile che due persone più che adulte
come loro ricorrono a degli sciocchi stratagemmi, e le “cose della massima
importanza”, di cui si legge sulla carta sembrerebbero proprio argomenti
d’altro tipo. <<Forse soltanto una maniera per incuriosirla>>,
spiega lui. A seguito, naturalmente, loro due hanno parlato volentieri d’altro,
considerando che quell’argomento non lo trovavano neppure troppo edificante.
Bruno
Magnolfi
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