<<Questo
paese è malato>>, dice il signor Galli ad un suo conoscente, mentre siede
al bancone della Casa del Popolo di Calci a sorbire con calma il suo
immancabile caffè del primo pomeriggio. <<Inutile cercare delle
scorciatoie politiche alle elezioni amministrative attraverso un voto che
riesca a tracimare da una parte o dall’altra, inseguendo magari la simpatia o
la popolarità di un possibile nuovo sindaco, o la stima e la professionalità in
chissà quale settore di un altro; le cose sono peggiori e più complesse di una
facile soluzione, ed il provincialismo che respiriamo ogni giorno è ancora più
incancrenito di quello che siamo capaci di ammettere. La sinistra ha fatto dei
guasti, e la destra ha dimostrato di saper fare di peggio>>, dice ancora
il Galli incuriosendo con le sue parole qualcuno poco distante da dove si trova.
L’altro annuisce, quegli argomenti non sembrano neppure attirare troppo la
voglia di intervenire, ma una signora, entrata per combinazione ad acquistare
delle sigarette, dice subito a voce alta che non c’è altro rimedio se non
scuotersi di dosso, con un lento e impegnativo processo, quella polvere stantia
che i paesani di Calci si portano da sempre sopra le spalle. <<Sono
assolutamente d’accordo>>, prosegue il Galli, <<ed arrivo anche a
dire che certe azioni, pur deprecabili, sono necessarie per smuovere il più
possibile queste acque stagnanti>>. La donna sorride, paga le sue
sigarette frettolosamente, e quindi esce dal locale, mostrando così una scarsa
volontà di proseguire in certe discussioni praticamente infinite ed insolubili.
Sembra che il Sindaco in carica abbia preso
immediatamente una posizione abbastanza dura nei confronti della telefonata
minatoria giunta nella locale Sede Postale, ma a qualche paesano le sue parole
sono parse poco definite, non eccessivamente chiare, insomma quasi ambigue, e
da lì ad introdurre il sospetto che a qualcuno facciano comodo certe azioni
dimostrative, ci vuole davvero poco. Per strada i logorroici professionali
hanno subito iniziato a sviscerare tutte le possibilità che possono apparire ad
una mente già allenata, nell’immaginare gli scenari più insoliti, allo scopo di
acquisire argomenti, ma anche chi fino ad ora se ne stava in disparte ad
ascoltare i discorsi degli altri, adesso tenta di avere una propria opinione,
giusta o sbagliata che sia. Nella Casa del Popolo si è subito riversato un
afflusso inconsueto di gente, forse nel tentativo di saggiare là dentro il
polso della cittadinanza, ma soltanto fino al punto di rendersi conto, dopo
qualche battuta fuori luogo su quell’argomento del giorno, che tutti intendono riprendere
rapidamente a chiacchierare delle solite cose di sempre, e ciò significa che i
paesani di Calci tentano di tornare velocemente alla normalità, chiudendo una
parentesi che non sembra portare da alcuna parte.
L’Ufficio
Postale del paese gode in ogni caso di un’improvvisa popolarità, nonostante questa
fama tenda così a durare appena il tempo di un solo giorno, ed anche se forse ci
sta ancora qualcuno non del tutto a conoscenza della minaccia di chiusura
definitiva di quella sede, adesso la notizia si è fatta improvvisamente di
patrimonio comune. Alcuni sembrano indignati di questo, altri fanno spallucce
chiarendo di non frequentare le Poste, ma la maggioranza lascia che tutto
proceda per conto proprio, immaginando che ci siano delle buone ragioni per una
decisione del genere. Alla Direzione Provinciale di Pisa naturalmente hanno
subito saputo ciò che è accaduto, ma non hanno dato troppa importanza alla cosa,
limitandosi a fare una doverosa telefonata ufficiale alla signora Vanni, la
Direttrice di Sede, che ha risposto con voce ancora impaurita, e dilungandosi
su tutti i dettagli possibili, nella speranza che con qualche modo più
confidenziale magari le venisse rivelato qualche semplice chiarimento sulla possibilità
di far proseguire l’esistenza alle Poste di Calci, senza riuscire però ad avere
alcuna notizia a riguardo. <<Gli impiegati adesso sono un po’
preoccupati>>, avrebbe riferito la Vanni al telefono, lasciando un
margine di ambiguità nella frase, ma all’altro apparecchio si è subito riferito
come certe sciocchezze non hanno quasi mai avuto un seguito serio, riferendosi
ovviamente all’anonimo avvertimento minatorio della mattinata. In ogni caso i
Carabinieri avrebbero proseguito ad indagare, e qualche risposta alle indagini forse
avrebbe potuto rendersi possibile.
Il
giorno seguente, comunque, le Poste di Calci avrebbero riaperto come sempre, con
parere unanime e congiunto sia degli impiegati che vi lavorano, che della Direttrice
degli Uffici, e questo immediato ritorno alla normalità avrebbe così dimostrato
all’utenza la capacità di saper affrontare e risolvere ogni problema, anche i
più inconsueti. I dirigenti generali apparivano perciò subito soddisfatti di
quella scelta, ed anche la cittadinanza di Calci in questa maniera non avrebbe
trovato niente di cui lagnarsi. Nella Casa del Popolo ormai si parlava già
d’altro, anche se nella sede del Consiglio Comunale alcune personalità della
Giunta apparivano più preoccupate di quanto si sarebbe potuto pensare, tanto da
incrociare parecchie telefonate con i palazzi dei propri rispettivi partiti
politici, fino a tentare di cavalcare il momento, e approfittare in qualche
maniera della situazione.
Bruno
Magnolfi
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