I piedi dentro le scarpe
sembrano quasi andare avanti da soli. Lei lo sa che oggi è il giorno migliore
per arrivare in paese fino all’Ufficio Postale, e quindi pagare la fornitura
d'acqua dell’appartamento dove abita da sempre insieme alla propria famiglia; e
poi, d’altronde, si è sempre preoccupata lei di queste cose. Ed il bollettino
che le hanno spedito è già compilato e quindi pronto, dentro la sua borsa,
insieme ai soldi che le servono per regolarizzare la fornitura dei due mesi
trascorsi. Ma c'è qualcosa d'altro stamani che la spinge in avanti, oltre ai
normali impegni che lei scrupolosamente rispetta. Ed è qualcosa che normalmente
non prova, ma che in questo momento non riesce, pur con tutta la sua naturale tranquillità,
a dominare perfettamente. È la curiosità quella che sente, anche se non lo dice
orami neppure a sé stessa, la medesima che ha iniziato a scivolarle dentro da
quando sua figlia le ha spiegato, pur senza dare troppa importanza alla cosa,
di essere uscita, qualche sera addietro, con un proprio collega d'ufficio.
Laura è cambiata, negli ultimi tempi, lei se n’è subito accorta, e sembra quasi
abbia trovato uno scopo più alto per le sue giornate, e forse tutto questo può anche
essere dato magari soltanto dal corso di recitazione a cui si è iscritta;
oppure, se il suo fiuto di madre non la sta del tutto ingannando, proprio da
questo Alberto con cui si è incontrata, forse anche più di una volta sola,
anche se in questo momento è difficile per lei stabilirlo.
<<Mi ero
dimenticata di chiederti di effettuare il pagamento della bolletta
dell'acqua>>, dice a sua figlia una volta entrata nella zona al pubblico
dell’Ufficio Postale, dopo essersi accostata allo sportello racchiuso da una bassa
vetrata. <<Però dovevo anche uscire per comprare alcune cose>>, le
fa, cercando di mostrarsi naturale. Da dietro al bancone dopo un attimo giunge
subito il saluto di Lorenza, un’impiegata che lei conosce da tanto tempo, e così
allunga il collo quasi con indifferenza, oltre le spalle di Laura, anche per
osservare un certo ragazzone che in questo momento sta sistemando alcune buste
sopra degli scaffali. Lo guarda soltanto per poco, cercando di non mostrarsi
troppo curiosa, ma sua figlia, pur impegnata nell'elaborazione del pagamento
relativo alla bolletta, comprende subito a cosa stia mirando lo sguardo indagatore
della sua mamma. In ogni caso lei ha quasi trent’anni, e non si sente più nelle
condizioni di tenere soltanto per sé le sue cose personali; anzi, partecipando
al corso di recitazione a cui si è iscritta, le sembra di poter essere più
aperta con gli altri, spiegare ogni volta con sincerità il proprio punto di
vista, e forse chiarire bene a tutti anche le proprie scelte. Così sorride,
quasi a sottolineare l’evidente curiosità di sua madre, poi le consegna la
ricevuta, osservando appena la sua espressione, ma senza aggiungere neppure una
parola.
Forse sua madre adesso si
sente leggermente sgrammaticata con il proprio comportamento curioso, ma è
esattamente in quello stesso attimo che si accorge che nel piccolo ufficio
della direttrice, appena di fianco, ci sono due signori che parlano sottovoce con
la signora Vanni, come se stesse avvenendo là dentro qualcosa di importante.
<<È il vecchio sindaco di Calci>>, le dice subito Laura, seguendo
il filo di quei pensieri che le sembrano adesso così evidenti, <<e
l’altro è il padre di Alberto, suo fratello>>. C’è quasi un attimo di
smarrimento da parte della donna, come se si fosse improvvisamente resa conto
di trovarsi esattamente nel punto dove avvengono le cose di una certa
importanza, poi però chiede rapida: <<Ma è successo forse qualcosa di
nuovo?>>, e Laura alza subito una spalla, mostrando di non sapere di che
cosa stiano parlando, anche se con tutti gli avvenimenti degli ultimi tempi si
può quasi immaginare, almeno in parte. La madre vorrebbe quasi attardarsi per
comprendere qualcosa di più di quanto sta succedendo in ufficio, ma dietro di
lei arriva un anziano ad attendere il proprio turno per essere servito, e lei è
costretta a scansarsi.
Va verso l’uscita, fruga
nella propria borsa riponendo i suoi soldi e la ricevuta, poi si ferma del
tutto, girandosi di nuovo verso Laura per gettare un’altra occhiata esauriente
verso le persone che soprattutto le interessano. Quindi si accorge che i due
uomini, lo zio e il padre di Alberto, stanno stringendo la mano alla Direttrice
delle Poste, ed allora si attarda ancora, quasi per osservare bene le loro
figure. <<Arrivederci>>, dicono loro uscendo, e quindi, senza
neppure salutare o almeno voltarsi verso il loro figlio e nipote, se ne vanno
immediatamente, mostrando con evidenza che qualcosa non sta proprio procedendo
nella maniera desiderata. Laura allora si fa sostituire un momento dalla
collega, e dopo un attimo raggiunge sua madre, anche per farle capire che
adesso è proprio il caso anche per lei di uscire da lì. <<Credo che
abbiano digerito molto male il fatto che Alberto si sia iscritto al sindacato>>,
le dice con voce bassa. <<Ma io penso che ognuno dovrebbe essere libero
di fare le proprie scelte; ed anche in modo indipendente dai propri familiari>>.
Bruno Magnolfi
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