Certe
giornate sono persino troppo lente, e in qualche caso anche eccessivamente
uggiose, ed io ho sempre l’impressione che nulla possa mai accadere, almeno in
questo piccolo paese di provincia. Sto dietro al bancone della mescita e alla
macchina del caffè, alla Casa del Popolo, e da qui ne sento dire continuamente
di tutti i colori, anche se alla lunga si fa l’abitudine a qualsiasi cosa,
figuriamoci poi alle chiacchiere inconcludenti di qualche pensionato che
staziona da queste parti, e di coloro che vengono a mangiarsi un panino, o a
bere qualcosa, o a fare colazione, oppure a prendersi un caffè, e nel
pomeriggio mettersi ad un tavolino per una partita alle carte. Le espressioni
che da qui vedo in giro nel locale sono sempre le medesime, e se non fosse per
le ultime vicende all’Ufficio Postale, proprio qua vicino, forse da un po’ di
tempo non si avrebbe neppure saputo più di che cosa parlare. La chiusura
dell’Ufficio Postale, per tutto il paese di Calci, sarebbe stato un bel guaio
se si fosse davvero verificato, ma fortunatamente adesso affermano tutti in
giro che questo non avverrà, e che le cose per gli impiegati che lavorano là
dentro proseguiranno come sono sempre state. Conosco Laura da sempre, una di
noi si può dire, una ragazza con cui personalmente non ho mai scambiato molte
parole, pur avendo lei pochi anni meno di me, ma l’ho sempre salutata con
grande piacere ogni volta che mi sono trovato ad incontrarla, e che si è sempre
mostrata sorridente e rispettosa sia con me che con qualunque altra persona del
posto. Ultimamente si è fatta vedere nel mio locale sempre con quel tizio di
Bientina, il nipote del vicesindaco nella giunta comunale, certe volte anche
alla fine dell’orario di lavoro proprio degli Uffici Postali, e questa faccenda
non riesce ad andarmi giù facilmente, anche se riconosco che ognuno sia libero
di fare di sé quello che vuole.
Lui mi pare
un musone, uno con cui non penso di avere niente da spartire. Il marito della
Lorenza mi ha detto che ultimamente ha preso la tessera del suo sindacato, ed
anche se neppure lui se ne sa spiegare il motivo, sicuramente avrà avuto le sue
buone ragioni per farlo, anche se non è questo che fa di un uomo uno che sta
dalla mia stessa parte, almeno credo. Quello che mi pare abbastanza evidente, è
che Laura sembra cambiata nelle ultime settimane, quasi avesse scoperto chissà
cosa, forse l'anima gemella con cui stare assieme, penso io, o forse qualcosa
che non riesco neppure ad interpretare. In ogni caso non mi piace che lei si
faccia vedere in giro con questo tizio; credo soprattutto che stia cedendo poco
per volta ad uno che non la merita minimamente, e con ogni probabilità la farà
soltanto soffrire. Certo, non sono per nulla affari miei, come si dice, però un
po' mi dispiace che una bella ragazza del mio paese si butti via con uno che
non è neppure di qui, e non si sa neanche bene che cosa pensi. Stamani poi,
quando sono venuti tutt'e due a prendere il caffè alla Casa de Popolo, le ho
detto qualcosa tanto per stuzzicarla, ridendo, una stupidaggine, giusto due
parole: <<Va tutto bene ora in ufficio, non è vero?>>, e Laura mi
ha guardato con serietà, ma poi ha detto che la tranquillità è un grande
valore, e che lei è contenta di come stanno andando le cose.
Non ho avuto da ribattere niente,
naturalmente, ed ho lasciato che il discorso finisse lì, ma poi mentre passavo
tra i tavolini per sistemare qualcosa, mi ha detto ancora: <<Ma lo sai
che sto prendendo lezioni di recitazione? Da ora in avanti non si saprà più se
dico qualcosa sul serio oppure se sto interpretando una parte>>, poi ha
fatto una breve risata, piacevole, allegra, proprio come mi ricordavo di lei
quando andavamo addirittura alla scuola elementare, così mi sono soffermato un
momento, e lui così mi ha guardato, come per aspettare la mia reazione, ma io
mi sono limitato a sorridere, ed è stato allora che mi sono reso conto di
quanto lui sia proprio differente da lei: serio, impassibile, forse addirittura
incapace di divertirsi, senza alcun dubbio del tutto diverso da Laura. Avrei
voluto dirle: <<ti stai rendendo conto di quello che fai?>>, ma
invece non ho più detto niente, e forse ho scosso lievemente la testa mentre
tornavo dietro al bancone. Se lo chiedo in giro sicuramente altre persone
pensano le stesse cose che sono stato capace di pensare io, e forse qualcuno
uno di questi giorni la fermerà per strada, a Laura, e le dirà senza mezze
parole che non va bene quello che sta facendo, o che quel ragazzone con cui si
fa vedere insieme da un po’ di tempo non è proprio la persona più adatta a lei.
Lo diranno per ridere, certo, per scherzo, però Laura sono sicuro sia capace di
decidere da sé quello che vuole, così almeno credo, e perciò tra non molto
dovremo fare l’abitudine a vederla insieme con quel suo collega di lavoro, ed
apprezzarla lo stesso, pur a malincuore.
Bruno Magnolfi
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