La mamma certe volte sorride
mentre semplicemente e con modi abituali prepara il letto nuziale per la notte.
Però avere da qualche tempo un marito dentro casa per tutto il santo giorno,
adesso che i medici hanno deciso per lui un lungo periodo di riposo dal lavoro,
e in certi momenti vederlo anche piuttosto imbambolato per via delle compresse
di soporiferi e di altre cose piuttosto pesanti che sta regolarmente assumendo,
è una prova a cui forse non si sentiva del tutto preparata. In ogni caso, lei
cerca di affrontare la situazione sempre con il suo solito spirito ottimistico,
trovando ogni volta il lato più positivo di ogni cosa, ed alleggerendo, per
quanto ritiene possibile, qualsiasi piccola situazione nel momento in cui si fa
troppo opprimente. Qualche settimana addietro, ed in diverse occasioni, aveva
provato la forte sensazione di essere sempre più sola, e questo aspetto della
realtà le aveva comportato una profonda riflessione sulla sua inflessibile
necessità di famiglia, quel suo dedicarsi sempre e comunque a chi la circonda,
il proprio sentirsi generosamente a disposizione delle necessità di suo marito
e dei suoi figli, ma ora che le cose hanno iniziato a subire una inaspettata e
profonda variazione, le pare sempre di più che ci sia qualcosa che stia come
scricchiolando nella sua vita. Quasi per scherzo poi, qualche giorno addietro,
si era portata a casa dal supermercato una bottiglia di grappa di scarsa
qualità, e non perché le piacesse il sapore di quel tipo di liquore, quanto per
cercare di stordirsi leggermente, e così tentare di essere maggiormente allegra
e aperta verso i membri della sua famiglia. Se ne era vergognata, naturalmente,
nel mentre nascondeva in luogo sicuro tra le mura domestiche quella bottiglia,
ma alla fine la giustificazione al suo comportamento la stava trovando sempre
di più in vari momenti della giornata. Sembrava quasi convincersi, ad ogni
piccolo sorso, che quella fosse esattamente la propria medicina, e che in una
situazione quasi fuori controllo come quella che tutti in un modo o nell’altro
stavano vivendo, fosse assolutamente necessaria per lei una reazione di quel
genere.
<<In fondo>>, pensa
ancora adesso mentre di nuovo fa scorrere la mano sopra le lenzuola pulite e
stirate che fanno una gran mostra invitante sotto alla coperta colorata;
<<ho sempre pensato di poter vivere semplicemente della mia famiglia e
per la mia famiglia; ma un aiutino per digerire bene ogni boccone che certe
volte risulta un po' amaro, può essere davvero utile>>. Poi Celeste si
muove, come sempre appagata, tra le mura domestiche che sanno ancora infondere
in lei sicurezza, protezione, compiacimento nello svolgere il ruolo naturale
che le si è sempre mostrato in quel
tirar su con pazienza e attenzione i propri figli, ed infine riconosce che
questo momento difficile potrà presto passare, come tutte le cose, e lei
tornerà facilmente ad essere la madre di famiglia che si è sempre sentita
d’essere. Suo marito ha bisogno di cure, i suoi figli necessitano di maggiore
comprensione, per cui è tutto normale quello che sta accadendo, nessun
campanello di allarme sta davvero suonando. Ed infine, quale coppia con figli
non è chiamata prima o dopo a risolvere qualche piccolo problema quotidiano? Le
cose si trasformano qualche volta, e i sentimenti di solidarietà e di
appartenenza ad un nucleo familiare che tengono uniti loro proprio come tutti
gli altri, non stanno subendo in questo momento una vera e propria crisi, ed
anche se poi fosse proprio così, questa non appare diversa da tutte le altre
che attraversano sicuramente ogni casa della città. <<Non vedo comunque
il rischio di cadere in quella disperazione che forse qualcuno vorrebbe, magari
proprio i vicini di casa invidiosi della nostra serenità>>, pensa ancora
Celeste; <<ed io desidero comunque continuare a pensare in positivo, in
qualsiasi caso>>.
Poco dopo lei e suo marito si
coricano in quel letto che ogni notte li accoglie da sempre in modo
confortevole, regalando loro un sonno ristoratore costellato dei sogni il più
rosei possibile. Lui non dice niente, compie i soliti gesti di sempre in modo meccanico,
lei gli getta qualche occhiata ugualmente senza parlare, ed anche se forse
tutto appare anche troppo ordinario, per lei è già sufficiente così. Non ha mai
chiesto grandi risultati alla propria giornata, Celeste; ha sempre saputo
accontentarsi, e poi cosa c’è di meglio che sistemarsi in un cantuccio dove non
dà alcun ingombro, e da lì compiacersi di suo marito, dei figli che crescono,
che si fanno uomini, e dell’affiatamento che a suo parere non è mai venuto meno
tra loro? No, ne è convinta, non c’è niente che non vada bene e per il proprio
verso; si tratta soltanto di qualche momento un po’ più difficile di altri che
è destinato a restare presto alle spalle di tutti. <<Domani>>,
pensa ancora a conclusione delle sue riflessioni, <<sarà un giorno nuovo,
migliore, e le cose che oggi mi sono apparse complesse si mostreranno spianate
e risolte, come se niente avesse mai increspato l’orizzonte di questa magica
calma>>.
Bruno Magnolfi
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