La
sua vicina di casa è una persona senz’altro spigliata e anche curiosa, tanto
che per molti versi si potrebbe definire una vera ficcanaso, anche se i suoi
modi si dimostrano sempre gentili, ed il suo saluto, già da lontano,
assolutamente immancabile. Incontrarla lungo le scale condominiali, oppure nei
dintorni del palazzo in cui abitano le loro rispettive famiglie, è estremamente
normale, ed anche ritrovarla nel piccolo supermercato rionale a fare la spesa non
è affatto difficile, anche se Celeste cerca sempre di non dare troppo spago
alle sue chiacchiere. Ed è per questo che lei, di fronte allo scaffale dei
liquori, proprio nel momento in cui di fretta sta inserendo nel suo cestino per
la spesa una bottiglia della sua solita grappa, che poi purtroppo una volta entrata
in casa finisce sempre troppo alla svelta, si è sentita morire nel momento in
cui l’altra, distante soltanto un paio di metri, l’ha salutata improvvisamente,
sorprendendola con un buongiorno accompagnato da un gran sorriso, quasi ironico
però. <<È per gli ospiti>>, ha subito chiarito Celeste, ancora
prima di rispondere al saluto, quasi convinta di doversi giustificare in
qualche modo, forse in considerazione del fatto che suo marito naturalmente non
può toccare alcun alcolico, e che i suoi figli non bevono certo quelle cose.
<<Ma certo>>, le ha risposto l’altra, <<qualche bottiglia in
casa ci vuole sempre. E suo marito come va?>>, le ha chiesto di getto con
cortesia, anche per permetterle di riprendersi dalla sorpresa. <<Sta
migliorando>>, ha risposto in fretta lei, << e pur lentamente, ma
tra un paio di settimane credo proprio che tornerà a lavorare in ufficio, e
questo naturalmente non potrà che fargli bene>>. <<È naturale>>,
ha ribadito anche in questo caso Marcella, la sua vicina. <<Uscire dalle
solite quattro mura e tornare ad incontrare amici e colleghi è sicuramente
proprio quello che ci vuole in questi casi>>.
Poi,
con un sorriso reciproco, le due donne si sono salutate, e Celeste ha
proseguito con i propri acquisti, anche se, nell’attimo in cui è giunta alla
cassa per pagare, si è ritrovata Marcella proprio dietro di sé, esattamente nel
momento in cui la cassiera stava già calcolando i prezzi di ogni suo acquisto,
e quindi anche della grappa. Ed è stato a quel punto che Celeste si è sentita
in dovere di riprendere l’argomento iniziale tra loro due, dicendo in fretta:
<<È difficile che qualcuno venga a farci visita, questo è vero, però a me
dispiace non avere qualcosa da offrire oltre al solito caffè; e poi dispiace
anche avere una casa un po' troppo sguarnita, ed essere carenti
nell’ospitalità, e dimostrarsi incapaci di mettere a scelta chicchessia di
qualcosa da sorseggiare, ed evidenziare così di non pensare troppo agli altri,
e di ripiegarsi soltanto sui propri piccoli malesseri di cui lamentarsi>>.
Poi si è accorta di avere parlato anche troppo, tanto che l’altra non è
sembrata in condizione di aggiungere un bel nulla, e in questo modo Celeste ha
compreso al volo di aver fatto un vero passo falso, addirittura quasi irrimediabile.
Sono uscite insieme dal negozio, ed alla fine hanno compiuto con le loro buste
il breve tratto di strada fianco a fianco, parlando adesso di cose più leggere
e senza impegno.
Però
Celeste si è sentita quasi sul punto di rivelarle che è lei stessa a farsi
qualche goccetto di grappa di tanto in tanto, non per rivelarle una cosa che
Marcella oramai ha capito benissimo, quanto per arrivare a dimostrarle che una
sofferenza forte sta minando da un po' di tempo le sue giornate, e che forse prova
la necessità almeno di parlarne con qualcuno. Ma poi non se l’è sentita di
affrontare un argomento di quel genere, ed alla fine ha solo ricambiato il suo saluto,
una volta giunte al pianerottolo, chiudendo, come una liberazione almeno
provvisoria, la porta di casa alle sue spalle. Poi ha riflettuto, mettendo a
posto i suoi acquisti, che in questo momento non ha nessuna persona a cui
rivolgersi per delle confidenze un po' più intime, se non quella dirimpettaia,
e questo pensiero l’ha fatta sentire ancora più sola e disperata di quanto di
fatto si è immaginata fino ad ora. <<Specchiarsi nel giudizio pur
silenzioso di qualcun altro può essere illuminante, certe volte>>, ha
pensato mentre metteva via nel solito nascondiglio segreto la bottiglia
incriminata. Ma, subito dopo, considerato che suo marito si trovava immobile nell’altra
stanza, seduto forse a leggere qualcosa, ha approfittato così di quel momento,
aprendo il distillato e buttando giù di fretta due lunghe sorsate generose. Si
è sentita meglio, appena un attimo dopo, anche se in parte si è vergognata del
suo debole carattere. <<Chissà, nel vedermi adesso, cosa penserebbe la
Marcella. Forse che mi sto lasciando andare, che ho preso una strada
irreversibile, che sto portando allo sfascio la mia famiglia, che queste sono
cose del tutto ingiustificabili, e che forse non dovrebbe nemmeno più salutare
la sua vicina di casa quando la incontra. O che magari sarebbe in grado
solamente di compatirmi, come si fa con una donna che sta perdendo qualsiasi
ragionevolezza>>. Infine, Celeste ha richiuso l’anta dell’armadio, dopo
aver coperto bene la bottiglia con i suoi vestiti, e quando è tornata da suo
marito si è sentita quasi un’altra, pronta come sempre ad affrontare la
giornata.
Bruno
Magnolfi
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